Un blog creato da diariodialice il 01/01/2007

diario di alice

pagine di vita...

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

AREA PERSONALE

 
 
 
 
 
 
 

TAG

 
 
 
 
 
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 
 
 
 
 
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

FACEBOOK

 
 
 
 
 
 
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 25
 
 
 
 
 
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

magdalene57io_chi_sonofocosifjamiestarrsemproniodgl1pantaleoefrancakinom85antoange1ingbylackmax_6_66escapefromthepassiondiwo81ErMejoPiacioneAnGar87sabbia_nel_vento
 
 
 
 
 
 
 

ULTIMI COMMENTI

Ciao. un saluto solo per augurarti buona giornata... bello...
Inviato da: annalisa196
il 02/09/2012 alle 12:11
 
gli auguri di lori hanno la forma d'infinito..pace e...
Inviato da: perlarosadifiume
il 25/12/2008 alle 16:07
 
:) ho una simpatia particolare per il coniglio. Ne ho...
Inviato da: il_ramo_rubato
il 06/10/2008 alle 07:38
 
grazie di cuore!
Inviato da: diariodialice
il 04/10/2008 alle 00:52
 
Bel pezzo!
Inviato da: associazione.aefula
il 03/10/2008 alle 18:44
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
 
 
 
 
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 
 
 
 

DONNE IN EROS

immagine

immagine
immagine
immagine
immagine

 
 
 
 
 
 
 

PASSIONE

Voglio morire
d'amore....

Voglio morire
amandoti...

Voglio morire
solo sazia
dei tuoi baci
ardenti....

Uccisa,
dalle tue
virtuose carezze.
Stremata,
dal calore
delle tue mani.
Ansante,
dalla tua
passione.

Voglio morire
per te...

Prendimi e
amami...

Prendimi e
uccidimi......

Uccidimi
d'amore...

immagine
immagine
immagine
immagineimmagine
 
 
 
 
 
 
 

 

 
« Messaggio #146Messaggio #148 »

PERCHE' I TRAMONTI SONO PUPAZZI DA LEGARE?

Post n°147 pubblicato il 05 Febbraio 2008 da diariodialice




Kassandra,




E’ un caldo pomeriggio d’estate e la piccola Alice, sdraiata all’ombra
di un albero, ascolta distrattamente la sua lezione di storia, quando
improvvisamente vede passare un coniglio bianco, vestito di tutto
punto, che corre in fretta ad un appuntamento. Alice, curiosissima, lo
insegue e precipita in una profonda voragine che la porta alla scoperta
del Paese delle Meraviglie. Inizia così la sua fantastica avventura in
una nuova dimensione, il sogno, in cui sembrano reali anche le
situazioni più bizzarre…



Ma questa non è la classica versione dove Alice è la sola protagonista
di questo mondo irreale che da sempre la aspettava… Questa volta c’è
qualcosa in più… Qualcuno in più… o meglio:un qualcuno che c’è sempre
stato, ma che solo ora si è fatto vedere… E che cambierà il corso della
storia…



Alice pensava di conoscerlo bene questo pazzo mondo… C’era già stata… O
forse se lo era solo sognato… O semplicemente se lo era immaginato
durante un pomeriggio passato sul ‘terrazzo del Paradiso’…

Ma noi eravamo rimasti alla voragine… Ed è da lì che riprenderemo…



Oh sì… Precipitata in questa voragine non le restava altro da fare che
aprire la porta del mondo che avrebbe voluto le appartenesse per
sempre… Ed immettersi in esso… Ancora una volta… Forse l’ultima… Ma con
la promessa che questa volta sarebbe stato diverso… Con l’inconscia
consapevolezza che qualcosa sarebbe cambiato…



Ora le si propinava il solito bosco, quello che c’era dopo la spiaggia
del Capitan Libeccio… Gli usuali ‘non sentieri’ percorsi, gli alberi
che sembravano essere tutti uguali… L’insicurezza tipica di chi non sa
se mai troverà la strada giusta, ma avvolta nella follia di chi inizia
un viaggio come quello che sto per raccontare….

Questa volta però lo stregato si era fatto vedere prima del tempo… Di
solito aspettava che Alice si perdesse tra il fumo del Brucaliffo prima
di mostrarsi a lei… O forse Alice fumava col Brucaliffo e credeva di
vedere lo stregato!...In ogni caso quel ghigno anticipato nel tempo,
confronto alla solita storia, aveva già cambiato qualcosa… E Alice
questo se lo sentiva…

Come al solito, confusa dalle indicazioni deleterie che il gatto le
dava, imboccò il primo ‘non sentiero’ a caso… Ma ecco, tutto ad un
tratto, un vociferare in lontananza… Ah, non era altro che il solito
motivetto canticchiato dal quel pazzo del cappellaio e dal suo coniglio
della mezza tazza…

-altro incontro anticipato!-… E la storia si stava scrivendo sempre più diversamente dalle altre volte…

Alice decise di fermarsi da loro, pur essendo ancora offesa per il the
più volte offerto, ma mai bevuto…Forse perché aveva sete… O forse
perché, spinta da un non so che, aveva la sensazione che qualcosa di
strano sarebbe accaduto, ma di diverso dagli altri viaggi…Era come
attratta da quella musica che mai fino ad ora aveva ascoltato con
cotanta attenzione…Si sentiva come una calamita vicinissima ad uno
spillo…Impossibile la non unione…

Il canto, ormai vicino e sempre più forte, proveniva solo dalla
poltrona dove era seduto il cappellaio…Alice la poteva vedere solo di
spalle… E quindi il cappellaio non poteva vedere l’arrivo di Alice…Il
coniglio sì però e infatti salutò prontamente la bambina. Quel saluto
aveva incuriosito il cappellaio che automaticamente si girò per vedere
chi giungeva alla festa del suo non compleanno…

Ma come…Non era il solito cappellaio vecchio e pazzo…Aveva una faccia
diversa…Molto più giovane, direi quasi bodia…-il vecchio cappellaio era
morto per troppa teina nel sangue!-…Infatti il nuovo cappellaio aveva
fatto sostituire i fiumi di the con valanghe di cioccolata…Già questo
piaceva molto di più ad Alice…Che decise di fermarsi un attimo per
conoscere quel tipo simpatico che aveva preso il posto del vecchio…-in
fondo non si può restare senza cappellaio!-…

Gli sembrava diversamente pazzo. Non era la solita follia che
caratterizzava tutti gli abitanti di quel mondo…Era un pazzo
strano…Alice si azzardava però a dire che era uguale a lei, ma nel suo
cervello malato sapeva che era così…Si capivano alla perfezione,
avevano gli stessi pensieri, i medesimi gusti, identiche passioni…E la
stessa paura: di perdere quella pazzia che li caratterizzava, di
crescere e diventare vecchi, di divenire come la gente comune che non
sa vivere un sogno, che non sa volare attraverso la propria mente…

Per caso si erano conosciuti e insieme decisero di proseguire quel
viaggio che fino ad ora Alice aveva sempre fatto da sola…Come se prima
di quel momento non avesse mai trovato nessuno di adatto per
un’avventura simile…

Seguirono i palmapedoni, ovviamente facendo attenzione a non pestarli,
incontrarono Pinco-Panco e Panco-Pinco che fumavano i funghi, quelli
che fanno fare le lettere di fumo tutte colorate del brucaliffo, che
ultimamente non si faceva più vedere nel giardino dei fiori…Aveva
cambiato compagnia…Ora stava sempre in un appartamento di Torino,
diceva di aver conosciuto un tipo simpatico…E con le sue amiche stava
bene…Tutti insieme appassionatamente giocavano al gioco della pista e
all’indovina chi (si traveste)…

I due amici seguivano tutti i ‘non sentieri’ che c’erano e il
cappellaio invocava sempre lo stregato…Ma Alice glielo aveva detto che
compare solo dopo aver mangiato i funghi…Non si vede mica per caso il
ghigno…

Tutto ad un tratto però, seguendo il bianconiglio (e Alice non o
inseguiva per caso, ma perché era alquanto affamata…e non si può vivere
di soli funghi…anche se…-ma questa è un’altra storia-) i due matti, ma
che più matti non si può, capitarono in un labirinto…C’erano delle
carte che dipingevano delle rose bianche di rosso…Subito il cappellaio
disse ad Alice: ‘vediamo se anche le rose fanno i fumi colorati come i
funghi…’, ma Alice rispose: ‘non prendere questa storia all’acqua di
rose, cappellaio!!!’…Ed egli subito ribatté: ‘PROViamo allora con le
carte!’…E Alice con tono sarcastico: ‘non sono mica cartine, sono
carte!!!’…

Però, pensandoci bene, i due si dissero: ‘che male può fare?…dopo
esserci ingranditi e rimpiccioliti almeno dieci volte, dopo litri di
cioccolata, dopo le ostriche crude, dopo aver percorso ‘non sentieri’,
dopo aver mangiato il bianconiglio (precedentemente catturato, mentre
discutevano dell’effetto benevolo o meno delle rose), dopo aver pensato
per ore, con relativa palla mentale, x risolvere l’indovinello ‘perché
i tramonti sono pupazzi da legare?’…Che male possono fare delle
rose?!...E il cappellaio aggiunse: ‘infatti non possono far male, sono
anche profumate!?...Per Alice non era chiaro il legame
profumo-rosa-cosa sana, guardò per due secondi il cappellaio e disse: ‘
faral mal?!’…’naaaaa!!!’…I due si dimenticarono però che sopra le rose
c’era la vernice…No comment…Due settimane dopo si ripresero
totalmente... Nel frattempo i due erano stati catturati dalla regina di
cuori, avevano giocato a poker con lei (il cappellaio aveva perso
persino le mutande ed ora andava in giro con solo il grembiulino bianco
di alice legato in vita), avevano risolto l’indovinello, avevano ucciso
tutti i palmapedoni (difficile evitarli in quello stato)…ed alice aveva
persino digerito il binconiglio…

Una volta ripresi però i due avevano paura di perdersi…In fondo
appartenevano a due mondi diversi: il cappellaio faceva parte sempre di
quel pazzo mondo (anche se con Alice ne aveva avuto un’alternativa
interpretazione)…Mentre lei ogni tanto doveva tornare in quel mondo
monotono da cui era venuta…E così prese loro la paura di invecchiare,
di perdere la loro follia…E di non incontrare più qualcuno che li
capisse a pieno come si capivano loro a vicenda…Il cappellaio allora
propose ad Alice di far parte, per sempre, di quel suo mondo…Ogni
giorno sarebbe stata una favola…La loro pazza favola…E sempre scritta
in modo diverso…Nulla avrebbe più avuto senso, per la felicità delle
loro menti deliranti…Nessun obbligo e mille fantasie…Non sarebbe
esistito l’impossibile…Non ci sarebbe stata paura di crescere ed
invecchiare…

Alice si girò verso la porta che l’avrebbe riportata a casa…La guardo a
lungo…Fino a che fece un rutto (sotto effetto ancora del bianconiglio)
e saldò per sempre la serratura…Non se ne sarebbe più andata da lì, era
quello che aveva sempre desiderato…

I due si presero per mano e iniziarono una nuova avventura…Urlando, isieme: ’NON FERMARTI MAI, IL MONDO GIRA INTORNO A NOI…’

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/diariodialice/trackback.php?msg=4042105

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
Nessun commento
 
 
 
 
 
 
 
Essere o non essere, questo è il problema: se sia più nobile d'animo sopportare gli oltraggi, i sassi e i dardi dell'iniqua fortuna, o prender l'armi contro un mare di triboli e combattendo disperderli. Morire, dormire, nulla di più, e con un sonno dirsi che poniamo fine al cordoglio e alle infinite miserie naturale retaggio della carne, è soluzione da accogliere a mani giunte. Morire, dormire, sognare forse: ma qui é l'ostacolo, quali sogni possano assalirci in quel sonno di morte quando siamo già sdipanati dal groviglio mortale, ci trattiene: é la remora questa che di tanto prolunga la vita ai nostri tormenti. Chi vorrebbe, se no, sopportar le frustate e gli insulti del tempo, le angherie del tiranno, il disprezzo dell'uomo borioso, le angosce del respinto amore, gli indugi della legge, la tracotanza dei grandi, i calci in faccia che il merito paziente riceve dai mediocri, quando di mano propria potrebbe saldare il suo conto con due dita di pugnale? Chi vorrebbe caricarsi di grossi fardelli imprecando e sudando sotto il peso di tutta una vita stracca, se non fosse il timore di qualche cosa, dopo la morte, la terra inesplorata donde mai non tornò alcun viaggiatore, a sgomentare la nostra volontà e a persuaderci di sopportare i nostri mali piuttosto che correre in cerca d'altri che non conosciamo? Così ci fa vigliacchi la coscienza; così l'incarnato naturale della determinazione si scolora al cospetto del pallido pensiero. E così imprese di grande importanza e rilievo sono distratte dal loro naturale corso: e dell'azione perdono anche il nome...
 
 
 
 
 
 
 

Amo in te
l'avventura della nave che va verso il polo
amo in te
l'audacia dei giocatori delle grandi scoperte
amo in te le cose lontane
amo in te l'impossibile
entro nei tuoi occhi come in un bosco
pieno di sole
e sudato affamato infuriato
ho la passione del cacciatore
per mordere nella tua carne.

amo in te l'impossibile
ma non la disperazione.

 
 
 
 
 
 
 

A te si arriva solo attraverso te.
Ti aspetto.
Io sì che so dove mi trovo,
la mia città, la via, il nome
con cui tutto mi chiamano.
Però non so dove sono stato con te.
Là mi hai portato tu.
Come avrei imparato la strada
se non guardavo nient'altro che te,
se la strada era dove tu andavi,
e la fine fu quando ti sei fermata?
Che altro poteva esserci
più di te che ti offrivi, guardandomi?
Però adesso che esilio,
che mancanza,
e lo stare dove si sta.
Aspetto, passano i treni,
i destini, gli sguardi.
Mi porterebbero dove non sono stato mai.
Ma io non cerco nuovi cieli.
Io voglio stare dove sono stato.
Con te, ritornarci.
Che intensa novità,
ritornare un'altra volta,
ripetere mai uguale
quello stupore infinito.
E fino a quando non verrai tu
io resterò sulla sponda
dei voli, dei sogni,
delle stelle, immobile.
Perché so che dove sono stato
non portano né ali, né ruote, né vele.
Esse vagano smarrite.
Perché so che dove sono stato con te
si va solo con te, attraverso te.
 
 
 
 
 
 
 

Amica mia, questa sera
mi sembra che,
attraverso mondi innominabili
dove già siamo vissuti,
abbiamo lasciato
il ricordo della nostra unione,
Tu e Io.
Quando leggo antiche
leggende, ispirate
da passioni spente, oggi,
mi sembra che una volta
eravamo una persona sola,
Tu e Io
e che la memoria ritorni
a quel tempo...

 
 
 
 
 
 
 

LA MIA VITA



immagine

immagine

immagine

immagine
immagine
 
 
 
 
 
 
 

MONDO

immagine
immagine
immagine
 
 
 
 
 
 
 

DONNE

immagine
immagine
immagine
immagineimmagine
 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963