sposato e gay?

domenica 27 novembre 2005


Oggi non so da dove iniziare, in questi giorni tutto sembra girare nel modo sbagliato. Sul lavoro sono molto in ritardo per la presentazione del 2 dicembre, ho troppi dati da analizzare e il collega che doveva lavorare con me non ha tempo, per questo mi becco anche la sua parte. Passo ore e ore seduto davanti ad un PC ad elaborare statistiche, dati, diagrammi per dare un significato al tutto. Stare seduto equivale ad avere presto dolore alla schiena, ma non posso farci niente, devo andare avanti. E così, giorno dopo giorno, il dolore aumenta e con esso anche la mia insofferenza nei confronti degli essere umani, uno in particolare, che non vuole capire, quanto stia soffrendo in questo momento. E sì che vive poi sotto lo stesso tetto! Qui a casa è un disastro. Le liti, i musi lunghi, le incomprensioni si fanno sempre più presenti nella giornata, così come il gelo. Fuori c’è la neve e il freddo. Dentro il mio animo gli stessi sentimenti: gelo e freddo.Avrei veramente bisogno di staccare un attimo, di trovare un momento di calore. Poi penso a Carlo, ma mi rendo conto che non abitiamo proprio vicini, che le occasioni che abbiamo per vederci non sono moltissime, quelle di scambiarci delle coccole, adesso come adesso, sono ancora più rare. Non ne faccio una colpa a nessuno, sto solo riflettendo ad alta voce. Quanto avrei voglia di stringerlo, di stare in intimità con lui! Una voglia grande, grandissima … ma non lo possiamo fare. Peccato! almeno però posso pensarlo e dirgli quanto bene sono stato con lui. E come in questo momento vorrei vomitargli addosso tutta la mia tristezza, tutta la mia amarezza nella speranza di essere almeno un po’ compreso. Ed intanto mi chiedo il senso di tutto ciò, mi chiedo che senso dare alla vita, che scopo ha continuare a vivere così? Certo i figli meritano un papà, ma poi? Una collega sta divorziando e parlando con lei sento tutta la sua sofferenza, non voglio passare anch’io dei giorni ancora più tristi di questi. E allora? allora continuo a “buttare giù” rospi nella speranza che le cose cambino. Sono disperato nella mia solitudine!!!! Neanche una passeggiata di due ore, su in montagna a 2000 metri d’altezza, con un freddo polare, hanno schiarito le mie idee. I miei occhi hanno visto un paesaggio bellissimo, imbiancato dalla prima neve, un paesaggio che merita di essere visto e vissuto in due, per scambiarsi le opinioni, per stare bene assieme. Oh cielo! com’è bello sognare, ma poi il freddo pungente ti riporta rapidamente alla realtà delle cose. Ti ricorda che dopo un viaggio di un’oretta in automobile sarai nuovamente a casa. Per fortuna domani è lunedì e si riprende a lavorare.