sposato e gay?

martedì 20 dicembre 2005


Ad AntonioHo sbagliato tutto fin dall’inizio! Ho riletto la tua prima mail. Tu cercavi un amico, qualcuno con cui confrontarti, con cui discutere. Ebbene, io cosa ho fatto? ti ho buttato addosso tutti i miei problemi, ti ho vomitato addosso un mucchio di parole, non ti ho lasciato nessuno spazio per esporre i tuoi problemi, nessuno spazio per un confronto sano e sereno. Ieri, al colmo della mia disperazione, sono tornato dalla mia psicologa, oramai l’unica persona che mi ascolta e che cerca di capire cosa mi sta succedendo, ovviamente te a parte! Come sempre mi ha fatto capire cosa sta capitando e come, nel vuoto di tutti i giorni, io stia cercando di legarmi a qualcuno. Ha ovviamente ragione, come hai ragione tu nel dirmi che forse mi sono innamorato dell’idea di innamorarmi. Bellissima espressione, veramente! Hai ragione non ci si può innamorare di una persona senza averla vista, osservato la sua espressione del viso, frequentata, toccata, accarezzata, coccolata e poi innamorarsene. Vedi io sogno tutto questo! Da anni lo sto sognando e da anni continuo a prendere della grandi bastonate. Alcune non fanno troppo male, altre, che ti arrivano in pieno sulle gengive fanno un male atroce! e a lungo. Sai sono stanco di continuamente innamorarmi di un possibile innamoramento, che ogni tanto vedo dietro l’angolo, ma poi, proprio perché continuo ad inondare l’altro dei miei problemi, questo scappa perché la misura è colma.Ma cosa posso farci? Fin da piccolo sono cresciuto in un deserto affettivo. Proprio ieri sono venuti a galla ricordi della mia infanzia, ricordi da brivido dove mia mamma mi dava i soldi per l’autobus e dove io vagavo a otto anni per la città tutto solo. Tutti i mercoledì pomeriggio, così come i sabati, li passavo così, da solo. Nessun affetto neanche quando ero ammalato, non un bacio, non una carezza. E da adulto tutto questo sta venendo brutalmente a galla. Ho bisogno di URLARE tutto questo. Ho bisogno che qualcuno mi ascolti, mi comprenda MI AMI! Inizialmente, con il matrimonio, pensavo che sarebbe stato così. Ed in effetti i primi anni sono stato felice. Ma poi, con il passare del tempo tra me e lei, specialmente dopo il terzo figlio, si è praticamente creato un vuoto. Nulla più è stato uguale. Niente carezze, niente baci, niente sesso. Lei sta riproducendo lo stesso modello che vivevo a casa da piccolo, e solo da poco me ne sono reso conto. Ora capirai perché mi sono legato così tanto ad una persona gentile e solare come te (e non venirmi a dire che è impossibile stare con te! parli in modo molto carino dei tuoi studenti, sei così tenero con Franco). Ma durante questo percorso con te, ho monopolizzato il discorso. Ieri ho così insistito per avere il tuo numero di cellulare e/o un appuntamento con te perché ho bisogno di esprimerti ciò che sento dentro. Tutte le sensazioni belle e brutte. Posso capire benissimo che non vuoi darmi il tuo numero, probabilmente non è coperto ed hai paura che io riesca a risalire alla tua persona. Così come posticipi al 9 gennaio un nostro eventuale incontro. Mi va bene! non voglio forzare ulteriormente la mano. Così ho deciso di urlare ciò che ho dentro ad una carissima collega. Ieri ne abbiamo parlato un po’, le ho detto, tra le tante cose, che durante le ultime notti continuo a piangere, come piango ora scrivendoti queste righe. Ogni tanto, eufemismo che sta per sempre, durante la notte sogno la morte, quella sola cosa che potrebbe cancellare questa vita di merda. Cancellerebbe tutte le delusioni, cancellerebbe il dolore fisico e quello affettivo. Poi le ho assicurata che tengo troppo a mio figlio piccolo, ai due grandi per farlo. Questo per dirti quanto è grande questa mia disperazione. E ora la parte più difficili, perché dopo quello che ho scritto, ti sarà passata la voglia di avermi come amico e da parte mia, egoisticamente parlando, un compagno. No! non posso ulteriormente buttarti addosso la mia infelicità, non posso essere così egoista nel volere tutto per me. Tu e Franco siete felici, che diritto ho di interferire nella vostra unione. Ma Anto, ti rendi conto cosa vuol dire vederci dopo che tu sei stato con Franco? Vuol dire tradire, in un certo qual modo, la sua fiducia. E se da qui al nove di gennaio, ci accorgessimo che ci assomigliamo sempre di più. Se il nove di gennaio scattasse una scintilla? Lo stesso giorno che tu l’hai salutato. No non posso permettere che questo accada! Anto tengo troppo al fatto che tu debba essere felice. Io in tutto questo non posso che destabilizzarti. Questa, con tutta la disperazione che ho nel cuore, con le lacrime che stanno ora scendendo sulle guance, è la mia ultima mail a te! Non posso continuamente accettare di farti del male, non posso continuamente illudermi che qualche cosa cambierà. Tu un giorno hai detto non possiamo soffrire per un amore mancato. Preferisco soffrire adesso, per una scelta consapevole, che rimandare all’infinito qualche cosa che non succederà mai. Credimi, sto malissimo, ma sono sicuro che nei prossimi giorni, piano piano, riuscirò ad accettare questa decisione. Lo faccio essenzialmente per te, per la tua felicità. Cosa farò nei prossimi giorni non lo so! Ne parlerò con Donata, mi scaricherò con lei. Il problema di fondo resterà e … chissà forse riuscirò a dare ciò che Rolando vuole e che fino a oggi non ho voluto dargli. Il mio corpo! Mi venderò come una puttana! Probabilmente questo non mi farà stare bene, ma almeno avrò qualcuno che dice di amarmi, che mi coccolerà un po’. Coccole a comando, coccole quasi a pagamento. Che mondo di merda è questo!!!!! Scusami, scusa questo amarissimo sfogo, ma è l’unica decisione che riesco a vedere per uscire da questo pantano dove ti ho messo per il mio grande egoismo. Spero tu vorrai capire e perdonare il male che ti ho fatto e che ti sto facendo. Un ultimo abbraccio, con le lacrime che continuano a scendere copiose. Ciao grande amico mio, prendi la tua strada e si felice!