DICI BASTA

Post N° 88


BRUXELLES: «TROPPE DEROGHE PER I SITI ADIBITI A DISCARICHE» Napoli, i rifiuti bruciano ancora La Ue boccia il piano del governoSecondo Banca Etica la Commissione ambiente lo ritiene in contrasto con la normativa comunitaria
Rifiuti in fiamme (Emmevi)NAPOLI - - Nonostante gli appellitra i quali quello del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, tra Napoli e provincia si continuano ad incendiare i cumuli di immondizia. Oltre 40, la scorsa notte, sono stati gli interventi dei Vigili del Fuoco: più che cumuli, raccontano alla centrale operativa, sono minidiscariche ognuna delle quali corrisponde ad almeno venti contenitori di rifiuti. Interventi, dunque, quelli messi in atto dai vigili del fuoco, che durano non meno di un'ora. Diversi i comuni interessati, soprattutto Casoria, Afragola, Giugliano. Coinvolta anche la periferia di Napoli, in particolare Secondigliano., BANCA ETICA: «LA UE BOCCIA IL PIANO» Secondo quanto riporta il sito Valori.it, legato a Banca Etica, la Direzione Generale Ambiente della Commissione europea ha bocciato, nella serata di venerdì, il decreto rifiuti approvato dal Consiglio dei ministri a Napoli il 21 maggio scorso. Il provvedimento risulterebbe infatti in contrasto con la normativa comunitaria in materia di trattamento e smaltimento dei rifiuti. Le obiezioni dell'Ue riguardano soprattutto gli articoli che contengono deroghe: la Commissione ha infatti criticato l'articolo 9 (relativo alle deroghe sulla valutazione di impatto ambientale per i siti che saranno adibiti a discariche) e l'articolo 18 (che prevede un lungo elenco di deroghe alla normativa vigente in materia ambientale, igienico-sanitaria, di prevenzione incendi, sicurezza sul lavoro, urbanistica, paesaggio e beni culturali). I tecnici avrebbero sollevato le loro obiezioni direttamente ai rappresentanti del governo italiano a Bruxelles, indicando i punti critici del decreto. Il parere della Commissione europea non è comunque vincolante per il governo di un Paese membro. Naturalmente, però, qualora Berlusconi e suoi ministri decidessero di andare avanti e di non ascolare i rilievi dell'Ue, si aprirebbe una procedura d'infrazione contro l'Italia. E sarebbe la seconda volta: il nostro Paese è già in procedura d'infrazione, e sempre per lo scandalo dei rifiuti. La notizia anticipata dal mensile Valori.it legato alla "Banca Etica", non è però stata confermata dalla portavoce del commissario per l’Ambiente Stavros Dimas, Barbara Helfferich. "Non abbiamo nulla da dire", ha detto la portavoce. RONCHI: «NON TORNIAMO INDIETRO» - «Certamente non torniamo indietro. Risolvere la questione dei rifiuti a Napoli è un dovere morale ancora prima che politico e comunque le nostre iniziative sono in linea con lo spirito dell'Ue». Così il ministro delle Politiche europee Andrea Ronchi ha replicato ai dubbi che avrebbe espresso Bruxelles sul decreto legge per combattere l'emergenza rifiuti. Il ministro spiega «di non sapere al momento di quale problema si possa trattare. Comunque - ha aggiunto - noi andiamo avanti e siamo in linea con lo spirito dell'Unione europea, così come dimostra quanto sta accadendo con il trattato di Lisbona». Se il governo non procedesse, inoltre, Ronchi spiega che «tra qualche giorno ci ritroveremmo con problemi serissimi. L'emergenza rifiuti è invece un problema che va risolto una volta per tutte». SU CHIAIANO - La situazione, insomma, resta estremamente difficile. Venerdì il premier, Silvio Berlusconi, è tornato a Napoli, assicurando mano ferma per risolvere l'emergenza rifiuti. «Le relazioni tecniche dimostrano che il sito di Chiaiano è idoneo ad ospitare una discarica - ha spiegato il presidente del Consiglio - e quindi si farà: chi si opporrà sarà perseguito». Ma i comitati in difesa delle cave di Chiaiano che protestano contro la discarica definiscono "irresponsabili" le parole del presidente del consiglio, perché - spiegano - i carotaggi e gli accertamenti tecnici, nell'attesa del cui esito è stata siglata la tregua delle barricate, non sono ancora finiti; e si chiedono come faccia, allora, Berlusconi a fare tali valutazioni, «evidentemente vuole aizzare la piazza e gettare benzina sul fuoco». Ma - assicurano i comitati - «noi non risponderemo a queste provocazioni e continueranno a manifestare alla rotonda Titanic all'interno del presidio-festa».E anche la manifestazione in programma per domenica 1 giugno, dove oltre ai comitati in difesa delle cave di Chiaiano e antidiscarica della Campania, parteciperanno i centri sociali da Bologna, i collettivi dalla Sapienza di Roma, i No tav e i No dal Molin, «come annunciato sarà pacifica» se «useranno la forza sarà contro gente inerme che festeggia alla sagra della ciliegia».31 maggio 2008