Corri Forrest Corri!

Battesimo del ghiaccio e Cenacolo degli Artisti


Tanto a star fermo non ci riesco.L’altro ieri è stata una giornata fantastica, vissuta a 360°, ricca di cose belle, suggestioni, momenti veri.Tutto è iniziato con la periodica uscita organizzata dall’Orobie Fans Club. A parte l’orribile inglesismo (ma perchè sempre sto inglese ovunque!) il gruppetto, circa una quindicina di persone, era composto da persone vere, belle e interessanti. Mi sto rendendo conto che su nelle valli alpine i gruppi che si organizzano per andare in montagna sono fatti soprattutto di gente giovane, mentre giù a Ravenna o sugli appennini tendenzialmente i gruppi organizzati sono composti da persone più in là con l’età.
Per metà giornata abbiamo vagato sulle creste del Gremèi con le ciaspole ai piedi, condotti da una guida d’eccezione, che finalmente ho potuto conoscere personalmente: il mitico “Camòs” (in dialetto, camoscio), detto anche il Mauro Corona delle Alpi Orobie. Il Camòs è un tosto ometto d’acciaio sulla cinquantina. Conosce a memoria ogni anfratto della zona, è dotato di una tecnica sopraffina e, naturalmente, si esprime solamente e rigorosamente in bergamasco. Era da tempo che aspettavo di tornare a respirare l’aria pulita e pungente della montagna d’inverno.
La giornata limpida oltre a scorci mozzafiato ci ha offerto il piacevole incontro con un branco di camosci in “tenuta” invernale.Beh, il pranzo in baita non poteva mancare. Non approfondisco l’argomento per pietà del lettore ^^
Per me la vera novità è stato il “battesimo del ghiaccio”. Dopo pranzo, infatti, il Camòs e Yuri, l’altra guida alpina che ci accompagnava, ci hanno offerto la possibilità di sperimentare la tecnica dell’arrampicata su ghiaccio su un breve pendio, non ripidissimo per la verità, dove si trovava una delle rare colate ghiacciate disponibili. Caschetto in testa, ramponi, piccozza, imbrago e via! Confesso che si è rivelato molto più semplice del previsto. E divertente.
A fine giornata il Camòs si è proposto, in futuro, di darmi delle lezioni su qualche parete ghiacciata più impegnativa. Io non ho trovato miglior modo per ringraziarlo che offrirgli un bel bicchierino di grappa al mirtillo. Che ruffiano che sono ;) A sera, rosso in faccia e piuttosto stanco, ero a cena da mia sorella e marito. Gli altri ospiti: il grande Pier Carlo, ottimo amico prima ancora che scrittore e bevitore di vino. Il sorprendente Carlo, poeta locale trasferitosi da anni nell’Oltrepo pavese dove ora produce vini. Il venerabile Franchino, raffinato operaio dell’enel in pensione, amico prezioso e riservato.Una serata intera a parlare di poesia, di arte e di donne, fra un piatto di pizzoccheri (il 2° della giornata!!), vari bicchieri di diversi vini dell’Oltrepò (diavolo se erano buoni) e gli arabeschi del fumo di sigaretta del Pier Carlo.Da subito ci siamo definiti il cenacolo degli artisti:Io, conoscitore d’arte, o almeno così mi dipingono ^^Pier Carlo, artista del narrare.Carlo, artista dei versi.Franchino, artista dei silenzi. Carlo ha distribuito alcuni fogli con le sue poesie, alcune delle quali le ha recitate personalmente. Franchino annuiva mentre tagliava il salame in fette larghe un centimetro. “ì fète dè salàm i g’ha de stà ‘mpè!!” (Le fette di salame devono restare in piedi). Pier Carlo ha gesticolato tutto il tempo ammaliando la compagnia col suo fare affabulatore. E condendo la conversazione con le sue considerazioni dissacranti e con qualche bestemmia, che stranamente detta da lui suona più genuina che volgare.A fine serata mia sorella mostra a Carlo (Carlo e Pier Carlo non si conoscevano prima) l’ultimo romanzo di Pier Carlo edito da Garzanti: C: Ecco, vedi Pier Carlo, tu mi hai tenuto nascosto che eri uno scrittore di questo livello, mi hai voluto fregare…P.C.: eh.. oh.. io non sono mica come te che giri con le tue poesie nel baule della macchina, Porco DXXC: …P.C.: oh, Carlo non ti daranno fastidio le bestemmie che sei un vecchio compagno come me!!C: beh io le bestemmie le considero un po’ volgari ma te le passo..P.C.: eh vabè, se ti da fastidio allora DXX Cane, fai un po’ te.. Che spettacolo.Questo di oggi è il mio mondo, e me lo tengo stretto. D.