Corri Forrest Corri!

Presente e passato (remoto?)


Prima o poi doveva accadere. Quantomeno era ora che ci provassi, perchè mi devo riappropriare anche di questo. Per farla corta, dopo molti troppi mesi me ne sono andato tutto solo a vedere una mostra.Se ci penso bene forse sono anni che non lo faccio, anzi, se ci penso ancora meglio confesso di non ricordarmi nemmeno quand'è stata l'ultima volta.Aggirarmi in un museo senza provare quell'invisibile, ma tangibile, "gioco di sponda" è per me qualcosa di innaturale. E per troppo tempo non sono riuscito a farlo.Finalmente ho potuto infrangere questa sorta di muro del suono lunedì scorso, rientrando al mio esilio ravennate dopo una tre giorni di sana e rilassante immersione nel baccello familiare. Sono partito molto presto, per evitare le colonne da esodo biblico che si creano SEMPRE (!) lungo la strada della valle alla fine dei giorni di festa. Occhei, poco male, decido di fermarmi a Brescia, di guardarmi la mostra su Turner e di rifarmi il giro del Museo di Santa Giulia. La mostra è zeppa di pezzi meravigliosi, quasi una prova di forza organizzativa messa su per mascherare una sostanziale mancanza di idee. Il Museo è superbo, bisogna dare atto a sti bresciani (grat grat grat) che sono riusciti (grat grat) a creare uno dei musei (grat grat) più belli d'Italia. (Non so perchè mi vengano i pruriti, ma ho un sospetto..^^).Ho trascorso un pomeriggio sereno.Sentivo di essere dentro il mio mondo, e di starci bene. Sentivo soprattutto di non aver perso il contatto con quel mondo, di farne parte a pieno titolo, e di non averne perduto nemmeno un pezzettino dopo ciò-che-è-successo. Anche quando sono entrato a visitare la Domus dell'Ortaglia, anche nel bel mezzo della tempesta emotiva dei ricordi, che mi ha fatto sballonzolare come una barchetta, ho provato piacere, curiosità, soddisfazione. Guardare, esaminare, ipotizzare e capire... era come percorrere un terreno amico, era musica per le mie orecchie. Pezzi di musica sotto le bombe.Osservavo i mosaici pavimentali e quella splendida raffigurazione musiva di Dioniso. Mi sforzavo di immaginare la vita che è passata tra quelle mura ormai sbriciolate, tra quelle tessere consumate e perse.Poi d'improvviso un qualcosa di inaspettato. Una scritta, in latino, incisa su un frammento di affresco:"L'aurea terra ricopra le ceneri di colui che ti insegnò a dimenarti come una vera donna".In mezzo alle reliquie di un passato remoto sono stato investito da una sensazione veloce e piacevole, un alito fresco, un bagliore, un odore. Una emozione. Ho avvertito che anche tra le macerie può spalancarsi uno squarcio di vita pulsante e presente.Forse è iniziata la discesa, come dici TUDiePerchè mi sono immedesimato con il destinatario di quel messaggio? Che sciocco che sono.. ^^