Corri Forrest Corri!

Y pensar que te adoraba ciegamente


Che erano belle quelle colline me lo ricordavo, ma così... Lasciato il casello di Cattolica e puntato dritto il muso della Punto verso l'entroterra, per me è iniziato il giro sull'ottovolante. Non tornavo in questi luoghi da ben più di un anno, che per la verità a me è sembrato il trascorrere di una mattinata o poco più, ed ero pronto ad affrontare l'assalto di un'infinità di immagini più o meno sbiadite, reliquie di una fase della mia vita che ho battezzato La mia fase felice. Il pretesto è stato quello di consegnare un dipinto al grande Livio, una persona per bene che mi manca tanto, padre della mia ex. Scrivo queste righe per raccontarvi come, il ricordo amaro di uno scenario che hai a lungo corteggiato e che non sarà mai, si può trasformare improvvisamente, e inaspettatamente, in un brivido dolce. Oggi mi sono aperto una breve parentesi colorata e mi sono goduto per un po' alcune persone a cui voglio molto bene, delle quali mi sono privato per troppo tempo vuoi per pudore, vuoi per paura di essere mal interpretato da qualche malpensante, vuoi perchè è giusto così. Scoprire che anche a distanza di tempo non c'è tempo che tenga, e che gli affetti sinceri sono come fiumi in risorgiva, ti riconcilia col mondo. L. è uomo della cui tenuta morale non puoi dubitare; come al solito dopo i primi saluti ha cominciato a caricarmi la macchina di bottiglie di vino, che io regolarmente accetto con la promessa di bere alla sua salute e a quella della sua famiglia. Non so perchè, ma ho la sensazione che gli manchi un fedele e convinto compagno di bevute. S. l'ho lasciata praticamente da adolescente ed ora è una mammina modello alle prese con un batuffolino rosso che a vederla ti fa schiantare. Buh! Buh! Non faceva altro che provare a spaventarmi. Lucky appena mi ha visto da lontano faceva i salti alti un metro per cercare di uscire da suo recinto e saltarmi in braccio. Mi leccava le mani con tale avidità che sembrava fosse lì ad aspettarmi da allora. Lucky è un bastardino maculato bianco-nero, che deve il suo nome al proprio personale colpo di fortuna quando la piccola G., per puro caso, si accorse dai mugolii leggeri che quel piccolo cucciolo nato morto, abbandonato in una scatola di cartone, in realtà non era proprio morto. Io c'ero quel giorno e assistetti al miracolo. Giunto sulla porta di casa ad accogliermi c'era proprio G. Oggi ha 15 anni e... piccola una cippa! Vedendola uscire dal cancellino per venirmi incontro è stato come averla lasciata un quarto d'ora prima, insomma ho toccato con mano che è sempre stata dentro di me. “Mi manchi Die” mi ha detto. Nonna A. non cambia mai. Sarà il caso ma le sono piombato in casa proprio mentre stava sfornando la torta di mele. “E' la ricetta di tua mamma” mi ha detto. Dopo averla assaggiata ho convenuto sull'origine della ricetta, ma le ho rimproverato di non aver aggiunto due cucchiai di grappa che danno aroma. Avere madri bergamasche ha i suoi lati positivi. A. è un marcantonio di bimbo di 2 anni, biondo, occhi larghissimi, un po' schivo e intelligentissimo. Dopo un primo incontro ravvicinato ho realizzato che io e lui saremmo stati ottimi amici. Non ho voluto fermarmi troppo oggi, per non indugiare ulteriormente in quella che io sento comunque come una invasione di campo. Di E. naturalmente non si è parlato, non ho accennato e non ho voluto sapere niente. Solo la piccola G. - che tanto le gaffes le ha nel DNA – si è lasciata sfuggire per un attimo un “S. Costanzo”. Da quello che ho capito da diversi mesi il mio cuore è a San Costanzo e io manco me n'ero accorto. Sdoppiamenti. Mi sono ributtato in macchina preso dall'emozione, ma questa non è una gran notizia visto che state leggendo uno che è capace di piangere per il finale di Schindler’s List anche oltre la quinta visione. La vera notizia è che con gli occhi umidi avrei voluto scendere tra i campi gialli di maggese a ballare tra le note di una fisarmonica da festa campestre. Avrei voluto cantare a squarciagola sulle note gioiose di un complessino improvvisato il dolore del mi corazon, che certo non mi facilita la vita eppur mi è dolce. E’ diventata come una ragion d’essere la consapevolezza che l’essere generatore di sentimenti altissimi e nudi, onesti e coraggiosi, vale anche il pesante prezzo di un amore rifiutato o tradito. Ho rimestato in un pozzo torbido, e da quel pozzo inaspettatamente sono riecheggiate le note di un'atmosfera felice che, almeno per oggi, mi è tornata familiare. Rientrando c'era un sole infuocato e basso, profondissime nuvole plumbee, dolci colline maculate sole-ombra, proprio come Lucky, flussi di memoria incontrollabili e la musica della Bandabardò. No te asombres si te digo lo que fuiste Una ingrata con mi pobre corazón Porque el fuego de tus lindos ojos negros Alumbraron el camino de otro amor Y pensar que te adoraba ciegamente Que a tu lado como nunca me sentí Y por esas cosas raras de la vida Sin el beso de tu boca yo me vi Amor de mis amores, alba mía, que me hiciste Que no puedo consolarme sin poderte contemplar Ya que pagaste mal mi cariño tan sincero Lo que conseguirás que no te nombre nunca más Amor de mis amores, si dejaste de quererme No hay cuidado que la gente de eso no se enterará Que gano con decir que tu amor cambió mi suerte Se burlarán de mí, que nadie sepa mi sufrir Y pensar que te adoraba ciegamente Que a tu lado como nunca me sentí Y con esas cosas raras de la vida Sin el beso de tu boca yo me vi Vedi che sapore che ti da... la vita... Se ti avessi incrontrata, oggi, mi sarei presentato con un immenso mazzo di fiori gialli e blu.