Corri Forrest Corri!

Pagine d'album: La Francigena (giorno 3)


27/4/2008 Il misticismo trionfa! Qualcuno ha detto che camminare leviga anche i pensieri più spigolosi. La terra che passa sotto i tuoi piedi li rende meno acuti, meno pressanti, e quindi riesci a domarli con più leggerezza e particolarità. E' solo una questione di attrito. Ieri sera, nonostante le fresche attenzioni della giovin servente, io e il Demiurgo abbiamo parlato dell'esistenza di Dio e del nostro rapporto col sacro. D'accordo, il luogo, così carico di misticismo, aiutava parecchio. Peraltro dalla finestra della nostra camera old-style si godeva di una superba vista sulla basilica di Sant'Antimo illuminata, vista dall'abside. Però, insomma, non mi era mai capitato di affrontare quest'argomento col Demiurgo, e non a caso è successo nel corso di un cammino. Non a caso. Non sto certo a riassumere le nostre posizioni, dopo tutto non troppo dissimili, nei confronti del sacro e della Chiesa, però due cose le posso dire: 1) è stato un bel momento di confronto ad animo aperto, da ricordare. 2) Ratzinger ci sta sui coglioni a tutti e due. Castelnuovo dell'Abate Iniziamo la giornata che è presto, molto presto. Così presto che il titolare della locanda ancora dorme mentre noi lasciamo il nostro silenzioso rifugio (dopo aver pagato la sera prima, ovviamente). Il Demiurgo nel tardo pomeriggio avrà un matrimonio a Roma e secondo i nostri piani dovremo chiudere il cammino entro l'ora di pranzo a Bagno Vignoni, dove ci attendono F1, F2 e dove è parcheggiata la macchina del mio sventurato compagno, che nel giro di poche ore dovrà svestirsi dei panni di viandante per mettersi quelli da gala. Usciamo in cerca di un posto per la colazione. Troviamo un baretto aperto nel paesino, il classico bar-circolo dove i pochi abitanti del borgo si incontrano per scambiarsi quattro chiacchiere in accento toscano. Mi colpisce un angolo della parete, dove sono appese le fotografie di alcuni vecchi frequentatori del locale che ora non ci sono più, ma che gli amici del baretto evidentemente vogliono tener vivi nel ricordo tra un bianchino e un vermuth. Le due torri Salutiamo sant'Antimo con un'ultima stupenda vista sulla basilica accesa dalla luce gialla dell'alba. Si procede velocemente tra campi e casali, e ci stupiamo di avere un'andatura che il Garmin segnala vicina ai 7km orari. La strada scende decisa verso il torrente Asso, che superiamo sfruttando il ponte ferroviario facendo attenzione a non farci stirare da qualche treno in corsa. Sia io che il Demiurgo proviamo una sorta di nostalgia per quel che doveva essere spostarsi un tempo con il treno. Quel tratto di ferrovia, ora anonimo e sperduto in uno dei punti più selvaggi della valle, nasconde in realtà una vecchia fermata che riporta il nome del casale che abbiamo appena superato. Una volta dunque il treno fermava appositamente lì... e una volta quel casale non era silenzioso e semidiroccato come ora, ma doveva pullulare di gente, lavoro, vita, storie. Risaliamo ora sull'altro versante della valle. La fatica si fa sentire e la velocità precipita intorno ai 4km orari. Raggiungiamo Ripa d'Orcia e rimaniamo senza fiato. La torre, come molte altre ora adibita a struttura ricettiva di classe, domina austera e imponente la stretta gola sottostante, dove l'Ombrone si intrufola come in un collo di bottiglia. Dall'altra parte vediamo distintamente il naturale pendant di Rocca d'Orcia. Insieme le due torri dovevano essere una barriera impenetrabile, e certamente chi passava di lì doveva fare i conti con la loro presenza e con la visibile potenza dello Stato senese. Le tolkeniane Minas Tirith e Misas Morgul ci fanno una sega a queste! Epilogo Ormai i miei piedi vanno a fuoco per le vesciche, e in discesa il Demiurgo se ne accorge dai miei soffocati lamenti. Ma Bagno Vignoni è vicina e la raggiungiamo in un clima di leggero dispiacere per l'immanente abbandono dell'impresa, ma anche di euforia per un ciclo di cammini che ci si spalanca davanti, ad iniziare dalla prossima estate. Bagno Vignoni è stacolma di turisti e di bancarelle e noi non siamo pronti a questo. Come schivi aristocratici in calzoncini e scarponi scattiamo giusto qualche foto davanti alla piazza-vasca termale, rintracciamo F1 e F2, e con loro ci rifugiamo lontani dal caos in una trattoria. Il Demiurgo parte per l'Urbe con la testa proiettata al noioso ricevimento del pomeriggio. Ma ha gli occhi che gli brillano, e io lo conosco: entro stasera aprirà non so quale carta topografica sul letto e inizierà a fantasticare sulla prossima avventura.
Lungo la Francigena # 3 Sant'Antimo-Bagno Vignoni at EveryTrailMap created by EveryTrail:Share GPS tracks