PENSARE MEGLIO

LACRIME DI COCCODRILLO


C’è chi vede morire un figlio sul lavoro e chi piange perchè dal “pacco” di Riotta e soci non è uscita la somma nel giochino televisivo in prima serata per un pubblico con neuroni da criceto. Ci sono lacrime di chi combatte e prende manganellate da operatori pagati dal contribuente per sperare un giorno di non dover fare la chemioterapia per un tumore provocato dalla diossina e chi piange perchè ha perso il volo aereo per tornare dalle Maldive o perché gli hanno rovinato le vacanze in Kenia. C’è chi scende in strada per denunciare che intere porzioni di un Paese membro dell’Unione europea (e non stiamo parlando della… Romania) sono in mano alla criminalità organizzata e chi scende in strada a Como per protestare contro la soppressione di una soap opera. E poi ci sono, o si spera che ci saranno un giorno, le lacrime di coccodrillo di quanti, votando imbottiti di slogan televisivi, ci hanno costretto ad una gioventù di miseria e ci ha regalato una futura vecchiaia di elemosina.