PENSARE MEGLIO

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Creato da dietrolanotizia il 04/08/2006

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LE BUFALE DEL GIORNALISMO, I BOCCALONI E LE PAURE MEDIATICHE

Post n°92 pubblicato il 06 Aprile 2009 da purca
 

Abbiamo molto apprezzato l’ottimo e educativo servizio sulle bufala mefitica dello zoofilo della televisione della Svizzera italiana. E’ una case history che andrebbe proposta non solo agli studenti di scienze della comunicazione ma anche a tanti colleghi giornalisti.

Ammetto che non conoscevo questa grande bufala mediatica e sociologica ma è la prova di come la commistione tra mass media, paure collettive possa giocare brutti scherzi.  E quel che fa più impressione è questa opinione pubblica carne da macello che pur nell’era di internet e della informazione consapevole ha meccanismi mentali da età infantile.

 

Ed è apprezzabile il mea culpa che avete fatto, circostanza rara tra la categoria dei giornalisti.

 

Nel servizio ho riscontrato delle tesi che io sostengo da tempo e  cioè che il giornalismo non è scienza o verità assoluta ma solo mood come direbbero gli inglesi: umoralità. Lo scopo è vendere, far audience e questo lo si fa solo impacchettando notizie che tirino.

 

Altra teoria che trova un riscontro è quella del giornalista che segue il branco: tipico del comportamento degli animali da redazione (mi si passi questo riferimento etologico): si fa diventare un fatto notizia non per le intrinseche peculiarità del fatto stesso ma perché tutti gli altri lo fanno e tu non puoi essere da meno. Questo l’ho sperimentato e lo sperimento di persona ogni giorno.

 

Cito solo i casi della fobia da cane azzannatore che scoppia ogni tanto sulla stampa italiana: c’è un episodio di un cane che azzanna il padrone e poi a catena tutti gli altri fatti simili diventano notizia: tanto che due ani fa credo, per qualche giorno sembrava che i cani in Italia fossero impazziti. Con i commenti delle sciure di turno del tipo: oggi i cani mangiano le persone”. Con tutto il corollario di esperti, sociologhi che discettavano sul da farsi.

Per non parlare – ma qui entriamo più nel raffinato dal punto di vista della pianificazione mediatica studiata a tavolino, della sindrome da cronaca nera che ha imperversato in Italia quest’anno (salvo poi scoprire, statistiche alla mano, che i delitti in Italia sono calati nel 2008).

Infine, una nota: il vostro ottimo servizio mi ha ricordato, mutatis mutandis, Bowling Colombine, opera egregia del grande Michael Moore sulla sindrome da criminalità mediatica negli Usa.

 

 
 
 

SCANDALI E SCANDALI

Post n°90 pubblicato il 11 Aprile 2008 da dietrolanotizia

Dimmi per che cosa ti scandalizzi e di dirò chi sei. Eh sì, perchè non tutti gli scandali sono uguali. E hanno lo steso peso. Lo scandalo è,qualcosa che ti colpisce, ti indigna, per le ricadute negativa che ha su di te e sulla collettività. (che bella questa parola, oggi quasi desueta).

Ricadute effettive, reali, e di grande portata. Non sciocchezze. 

Il metro per valutare di che cosa scandalizzarsi non è sempre uguale, purtroppo. Basta sfogliare le pagine di alcuni quotidiani (o vedere qualche telegiornale), per rendersene conto. Si sa, come gia scritto su questo blog, i più dei gazzettari vanno a ruota con gli umori della mai assai deprecata “ggente”.

Forniamo un breve decalogo sugli “scandali”.

 

·       C’è chi (il cittadino consapevole) si scandalizza per valentino rossi e gli altri vips che evadono il fisco (alla faccio nostra) e chi invece (il cretino medio), se ne impippa

 

·       C’è chi (il cittadino consapevole) si scandalizza per le 9,5 megatonellate di Co2 immesse nell’aria di Milano e chi invece (il cretino medio) si scandalizza per quattro smandruppati di zingari i lati delle strade (vedere il titolo di un quotidiano milanese” Più servizi e meno rom”, chiedono i residenti di Rho Fiera. Coglioni! Capito, il loro problema sono gli zingari)

·       C’è chi (il cittadino consapevole) si scandalizza per le Srl fantasma che truffano soldi all’Inps (e quindi alla collettività), facendo lavorare gente in nero. E chi (il cretino medio, e il gazzettaro superficiale), lo vive coma una normalità.

·       C’è chi (il cittadino consapevole) si scandalizza per le migliaia di morti per smog e chi (il cretino medio) si scandalizza se il Comune istituisce la zona 30

·       C’è chi (il cittadino consapevole) si scandalizza per l’aumento sconsiderato di rifiuti per colpa di imballaggi e idiozie dell’acqua in bottiglia e chi (il cretino medio) se qualche giunta fa rientrare nei blocchi le auto euro 4 (e non permette alle mammine di portare i figli in suv a scuola)

·       C’è chi (il cittadino maturo) si scandalizza per lo sperpero di denaro pubblico o privati per costruire l’ennesima tangenziale e chi (lo scemo medio) che si scandalizza solo al pensiero di dover prendere un mezzo pubblico (roba da sfigati, per lui).

·       C’è chi si scandalizza per la spazzatura che propala dalle reti Mediaset e Rai (pensando a quanti idioti seguono il Gf e simili) e chi invece (i c.ni di turno) che si scandalizzano se la Rete gli sopprime la soap opera.

·       C’è chi si scandalizza per le ennesime truffe alimentari e le solite furbizie italiche nel frodare gli alimenti e chi invece (gli ottusi) si scandalizzano sui prodotti Mande in China quando noi italiani siamo stati il paese del vino al metanolo, dei maiali agli estrogeni ecc ecc.

E potremmo continuare… a lungo… I cittadini maturi e consapevoli sono una minoranza esigua. Gli altri (i teleidioti), la maggioranza. Ora ditemi voi come si possa fare una seria proposta politica elettorale quando la materia prima (quelli che poi decidono) è si tal fatta. E’ come proporre una sana cucina a una massa di Simpson che sa capire solo cheesburger….

Traete voi le conseguenze… sul voto a tutti…

 
 
 

LACRIME DI COCCODRILLO

Post n°89 pubblicato il 17 Marzo 2008 da dietrolanotizia

C’è chi vede morire un figlio sul lavoro e chi piange perchè dal “pacco” di Riotta e soci non è uscita la somma nel giochino televisivo in prima serata per un pubblico con neuroni da criceto. Ci sono lacrime di chi combatte e prende manganellate da operatori pagati dal contribuente per sperare un giorno di non dover fare la chemioterapia per un tumore provocato dalla diossina e chi piange perchè ha perso il volo aereo per tornare dalle Maldive o perché gli hanno rovinato le vacanze in Kenia. C’è chi scende in strada per denunciare che intere porzioni di un Paese membro dell’Unione europea (e non stiamo parlando della… Romania) sono in mano alla criminalità organizzata e chi scende in strada a Como per protestare contro la soppressione di una soap opera. E poi ci sono, o si spera che ci saranno un giorno, le lacrime di coccodrillo di quanti, votando imbottiti di slogan televisivi, ci hanno costretto ad una gioventù di miseria e ci ha regalato una futura vecchiaia di elemosina.

 
 
 

REALTA’ DEFORMATA

Post n°88 pubblicato il 17 Marzo 2008 da dietrolanotizia
 

Tg2 di qualche giorno fa. Tra le “notizie” il caso di una prostituta rumena di Genova cui il Tar aveva dato ragione circa un decreto di espulsione: la donna non era considerata un pericolo pubblico e quindi l’espulsione non necessitava. E chissenefrega? Un caso personale, forse degno al massimo di finire sulle cronache locali del Secolo XIX, non su un tg nazionale.

Sere dopo, un tg” di un network radiofonico nazionale (imbuti piantati nel cervello delle telementi per instillare c…te), apriva con un insignificante rom che aveva taccheggiato in un supermercato dimostrando di avere 50 alias. Machissenefrega! Pigrizia mentale e routine impiegatizia: questi i vizi della gran parte della castetta giornalistica che fa apparire la realtà diversa da quella che è. Possibile che in quel giorno, non ci fossero stati fatti piu’ degni di nota per il Ttg2 e per quella radio? Certo che sì. ma un conto è fare inchieste, trattare ed elaborare notizie riguardanti l’ambiente, il lavoro, la finanza, un conto è montar su, come si dice in gergo, il fatterello di colore o di cronaca: fai prima,  ti diverti a scriverlo e magari vendi più copie.

Avete capito dove sta il problema? Che  la gggente ha un’immagine distorta della realtà per colpa della inettitudine e della ignavia dei gazzettari. Avete presente i servizi di Report? Quello sì che è Giornalismo. Ma ci vogliono i c.ni per farlo. E una grande costanza e capacità. 

Chi ne va di mezzo purtroppo sono i lettori e, più ancora, le telementi ( ma anche le radiomenti) che si imbevono ogni giorni di vaccate sparate dai gazzettari.

Già Grillo dal suo blog sta aprendo una serio spaccato su quella che è l’informazione non solo di regime ma anche quella elargita ogni giorno su giornali locali, magazine, radio e tv generaliste. Già di per sé il giornalismo non è scienza ma “mood”, impressione, marketing. La realtà la si capisce guardando gli annuari, le statistiche, i report, non le aperture del tg1 o del tg5. Certo, anche tra gli architetti o gli avvocati ci sono validi professionisti e pataccari. Ma in quel caso i danneggiati sono pochi, mentre se l’informazione è in mano a pataccari per i quali vale il detto “Giornalisti? Sempre meglio che lavorare”, i danni sono ben maggiori. E il guaio è che più l’informazione è scadente, bottegaia, da marketing, idiota, più al pubblico piace. Date un’occhiata alle top ten dei giornalisti preferiti dal pubblico e leggete i nomi….I primi a non apprezzare il pluralismo dell’informazione è proprio la gggente!

E invece che si dovrebbe fare? Orson Welles diceva più o meno che la vera informazione è informare la gente su notizie di cui non vuol sentir parlare: rompere gli schemi, far diventare notizie fatti che lo meritano veramente. Invece i tg scivolano melmosi e ruffiani sulla testa delle telementi, spacciando per notizie fatti insignificanti e tacendo il resto.

Il problema sta anche in una ormai assente selezione (carni e porci fanno i giornalisti) cui si accompagna anche una tendenza tipica del giornalista medio a ragionare per schemi mentali prefissati: è notizia il fatto già trattato dal giornale concorrente, l’appellarsi  all’assurdo “aggancio alla cronaca” per far passare una notizia, il ripetere meccanicamente un leit motiv (ad es. tutti a parlare di “casta”come dei pecoroni), a schierarsi sempre e comunque, anche quando non v’è il caso, dalla parte della “ggente” (specie con intenti demagogici): osservate bene un po’ di teleconduttori dei talk show delle tivvù locali e ve ne renderete conto.

Un altro vizio dei gazzettari capiservizio è quello di dare spazio alle sparate del politico di turno: lo scoreggio del signor Rossi non fa notizia, ma se a scoreggiare è il Politico, allora  va in apertura, ma sempre di scorreggiata si tratta (cito come es. una sublime apertura sul nulla tipo “Brescia si riempie di minareti”, letta su un giornale, riportante l’ennesima sparata di Calderoli (ma lo stesso vale per le sparate di qualcun altro): possibile che quel giorno non c’erano altre notizie degne di apertura? Certo che sì, ma il “gazzettaro” non fa informazione, vuole stupire, cerca le frasi ad effetto e poi ad “aprire” così si fa prima….

Apriamo quindi un dibattito serio, anche in vista del V Day del 25 aprile contro l’informazione di regime (che purtroppo, dati alla mano, al grande pubblico piace (il grande pubblico ama Vespa, mica la Gabanelli) e contro il giornalismo gazzettaro dei pigri mentali che siedono nelle redazioni.

 
 
 

ITALIA DA G8 E RIFIUTI

Post n°87 pubblicato il 17 Marzo 2008 da dietrolanotizia
 
Foto di dietrolanotizia

Emergenza rifiuti: e le la colpa fosse  anche dei cittadini? Come mai la raccolta differenziata non è mai decollata? Perché cosa impegno farla  e indicai hanno temuto la reazione della gente? E lo scarso senso civico di chi bitta i rifiuti per strada e accetta da anni non da mesi, la immondizia ai brodi delle strada? Fosse successo  alle nostre latitudini?  E le ditte in mano alla camorra e alle ecomafie? Chi vi lavora? Chi crea loro fertile terreno? UN sistema e fatto anche ai cittadini, non solo da politica e imprese (seppur criminali). La verità è che l’emergenza c’è perché l’industria dei rifiuti è in mano alla criminalità come altri settori nel sud italiana con cui fanno affari anche imprese del nord. Manco capaci di portarsi via la immondizia, questi italiani. Quasi quasi fossimo nei panni del governo rumeno, ci vergogneremmo di avere come partner nell’un un paese come l’Italia incapace di gestire il gestibile. Altro che rom.

 
 
 
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