parlodime

23 maggio 1992


A fine gennaio 1992 appresi proprio da lui che la cassazione aveva confermato le condanne del maxi processo." Giuseppe, hai vinto" fu il suo commento. "Abbiamo vinto" lo corressi. " E io che c'entro? Tu hai sostenuto l'accusa. A te hanno dato ragione." aggiunse. Non scherzava, l'uomo era fatto così.          Il 16 marzo, mi chiamò:"Poco fa hanno ucciso Salvo Lima. Paolo propone di vederci domani sera da me.Ce la fai?" " Ci sarò" confermai.   Li trovai di pessimo umore. Paolo fu laconico." Il ragionamento di Capocabana non regge più.Il maxiprocesso che ci garantiva è finito. Benissimo per noi, malissimo per loro.Lima ha pagato perchè non ha mantenuto l'impegno. Non è riiuscito ad aggiustarlo. Ora sono proprio 'uccelli senza zucchero'. I più amari mai visti."     Nè io nè Falcone spiaccicammo una parola. Passeggiavamo con il bicchiere in mano, cercando una via d'uscita che non trovavamo,  perchè non c'era. Borsellino rincarò la dose rivolto a Giovanni: " Tu sei a Roma, Giuseppe sarà sicuramente eletto e ti raggiungerà.Resto solo io a Palermo. Non soffro di solitudine, ma non mi piace lo stesso." La conversazione proseguì incerta. Riuscimmo lo stesso a parlare d'altro. L'ultima cosa la disse Giovanni: " Stavolta previsioni serie non se ne possono fare. Può succedere la qualunque!" Non significava niente ma spiegava tutto.--------------------------------------------Conquistai ilmio seggio alla camera e tornai a Roma. Falcone mi accolse con entusiasmo.-------------------Il 14 maggio cenammo insieme alla Carbonara di Campo dè Fiori. Una serata vivace. L'argomento principale fu Tangentopoli, da poco venuta alla ribalta. C'erano anche Francesca ed un comune amico.     Lo rividi a Palermo nella tarda serata del 23 maggio in una "camera" fredda e molto spoglia. Eravamo soli, ma non parlammo.Lui dormiva.Un sonno senza risveglio.                                                    da"Chi ha paura muore ogni giorno " g.ayala                                                               Alle 9 del mattino , nell'atrio al pianterreno del Palazzo di giustizia viene allestita la camera ardente. Qaundo arrivano le bare , tutti i magistrati con la toga sulle spalle, sfilano in silenzio. Con Borsellino c'è tutta la famiglia.C'è Antonio Caponnetto, bianco in volto, con un fazzoletto stretto tra le mani, arrivato in volo da Firenze dove da poco è andato in pensione. "L'attentato a Falcone è un atto eversivo, non si può definirlo altrimenti." dichiara immediatamente.  Lui che nel 1983, dalla Procura generale di Firenze , si trasferì all'ufficio istruzione del Tribunale di Palermo per prendere il posto di Rocco Chinnici, ucciso dalla mafia, con Falcone ha lavorato per quasi cinque anni. " E' come se mi avessero strappato un pezzo di me stesso - sussurra - Giovanni era un uomo eccezionale, un lavoratore instancabile.Vorrei sapere cosa pensano ora quei politici che dicevano che la mafia era con le spalle al muro"                                                                                                          da "L'agenda rossa di Paolo Borsellino"  Lo bianco- Rizza                                                               "Si muore generalmente perchè si è soli o perchèsi è entrati in un gioco troppo grande.Si muore spesso perchè non si dispone delle necessarie alleanze,perchè si è privi di sostegno.In sicilia la mafia colpisce i servitori dello stato che lo statonon è riuscito a proteggere"  giovanni falconequesta è una data che non riesco a dimenticare e sono contenta che ciò avvenga perchè credo che il ricordo sia importante....soprattutto quando si fa di tutto perchè certe persone scivolino nella storia...nel dimenticatoio...come uno dei tanti.....