la vie en rose

VI PRESENTO IL MIO NUOVO LIBRO


Elvira era una bambina tranquilla, racconta sua madre, ma lei non la conosceva bene, Elvira.A Elvira piacevano le storie e le poesie. Leggeva l’antologia di suo fratello Rocco, due anni più grande, la sera, prima di dormire. Abitudine mai smessa. Piangeva perché i suoi fratelli le rompevano i bellissimi giocattoli che suo padre le comprava. Piangeva perché dalla sua finestra aveva visto dei ragazzini mettere un gattino in uno scatolo di cartone per poi calpestarlo. Piangeva  perché, non volendo, aveva rovesciato la ciotola del latte di quel gattino che aveva salvato da una morte orribile. Quel gattino un giorno misteriosamente sparì.Anche un altro suo gatto un po’ di anni dopo sparì misteriosamente.Elvira a 14 anni leggeva Moravia nascosta tra il muro e l’armadio e ascoltava la voce di Marianne Faithfull che cantava:It is the evening of the day,I sit and watch the children play. Smiling faces I can see, but not for me, I sit and watch as tears go by…Elvira era una ragazza silenziosa che restava ore chiusa nella sua stanza. Scriveva sul suo diario, sognava di fuggire per andare a Londra dove avrebbe conosciuto il suo adorato principe Carlo e il trasgressivo ma tanto bello Mike Jagger.Elvira avrebbe voluto studiare psicologia, e quindi andare a vivere a Roma. Ma la sua era una famiglia tradizionale e protettiva. Troppo.Elvira era diventata una ragazza ribelle che odiava i ragazzi fighetti e tanto borghesi.Gli amici di Elvira erano ragazzi un po’…particolari, quelli che stavano in disparte, per conto loro e sognavano un mondo di pace e amore…avevano i capelli lunghi gli amici di Elvira.Suonavano la chitarra e cantavano sulla spiaggia nelle calde notti d’estate. Non li ha più rivisti.