Dina Cucini

LA PREGHIERA


Lo so, io non ti so pregare Signoreprona sul banco che sa di sudoree d'incenso, la fronte fra le maniconfusa, cancellata tra le ombredella remota chiesa,io vo cercandola preghiera da unirealla prece comune e non la trovo.Così da sola tra le luci spentee tra le vaghe spire dell'incensoche ancor sale alla volta,io sento allora che si può pregareanche senza parola.E mi pa che Tu sia più pressoe Tu mi veda Signore, come sono.Minima cosa, ma il mio amore è grandeLo raccolgo così ad un sospi di frondaad ogni tremore della spiga biondaa ogni voce di ventoal lento passo degli armentiaggio grati all'aratro,nella terra bruna e nel verde pratolungo la via d'abeti e di ginestre.E tutta mi rivesteun gran manto d'amorech'io ti pogo, Signore.Ed è per esso sol ch'io peccatriceposso trovar l'ardired'accostarmi all'altaree di chiamar Te: Padre, Padre, Padre!L'unico nome, l'unica parolal'unica prece che Ti sappia dire.