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Un blog creato da joedg10 il 19/01/2015

Dina Cucini

Artista senese e poetessa futurista

 
 

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MATERNITA'

Foto di joedg10

Hai il passo stanco e stanco

lo sguardo che tu posi

appena di sfuggita sulle cose

quasi ti fosse grave

distoglierti all'assorto ascoltar dentro

il germinar fecondo.

Madre, sei madre. Il fremito che sale

quasi palpito d'ali

quasi polla sgorgante scaturita

dal tuo oscuro fermento

ecco è la vita.

E' la tua vita nuova, è lui, tuo figlio.

Ne sei come smarrita

di dolcezza, d'amore

e sei tutta un tremore

come d'acque che tremino improvvise

ad improvviso anelito.

Sei un fiore troppo carico di polline,

sei come sfatta, come spanta tutta

in quell'intero correr di te stessa

d'ogni linfa di te, d'ogni tua essenza

a quel germe che sboccia

al fremito che sale

come un palpito d'ale.

Che importa che tu sia solo una donna

e cosa importa il pianto e che il dolore

se un gran canto di nanne

fiorisce nel tuo cuore

e un ridere di sogni sulla culla.

Nulla più importa, tu sei solo madre

e il mondo è questa nuvola di rosa

e di bianco e d'azzurro.

E' questo nido dolce che prepari

ansiosa di lui, teneramente.

Niente altro più. Ansie passioni affanno

tutto prosegue e tu t'arresti sola

e ti spogli dell'ombra

e chiara ridiventi e buona e pura

perchè la creatura

a suo venir nel mondo

trovi negli occhi almeno della mamma

quella serenità chiara dei cieli

 
 
 

LA CASA

E' bianca e chiara

e dai grandi archi

spalancati sul verde

beve la luce e piange

l'acqua dei cieli.

Allora trasciniamo

tetra e lunghissima, dietro, la noia.

 

A un tratto

trema l'anima sospesa

tutta d'azzurro

ed ecco è il grano nuovo

e il sole d'oro

e sopra i colli, fresco il maggese.

Dritta e felice

io metterò gerani fra i capelli

e tu ai balconi

 
 
 

LAVANDAIE IN FONTE BRANDA

Foto di joedg10

Canto di donne mattiniere al Fonte

macchie rosse di bluse, roseo di braccia

temolio di riflessi sfaccettati

sull'arco delle volte a sesto acuto.

Muto riso di lupe gogoglianti

smeraldi fluidi tinnanti

in cascatelle ricantilenanti

sul limpido tremor fresco del fondo.

Sciacquio di sole

barbaglio di specchi

schiocchi di panni sbatacchiati e immersi

navigar gonfio

in gorgoglii sommessi

di mutande e camice e un serpeggiare

di lunghe calze gocciolanti e attorte.

Canto di donne chiaro sulla fonte

sciabordio d'acque

eco di stornelli

zampillare di risa e poi sommessi

parlottii di segreti confidati

fra il traboccante mormoria del fonte

e un rorido stillar lento, di braccia.

 
 
 

VENDEMMIA

Foto di joedg10

Vendemmia stornellante

in schiccolar d'uva spiccata

a grappoli dall'oro e dalla porpora

dei pampini sui tralci

imbevuta di sole traboccato

nei dì torridi in raggi

caldi strillanti in concentrato fuoco

il succo della vita.

Effervescenza splendida sboccata

d'incontenuto ed irraggiante ardore

dal cuore della terra innamorata.

Uva prillata a gocce di rugiada

nell'albe chiare, chine

sul roseo levar tardo di sole

nei mattini d'autunno. Rilavata

da un pianto lungo e grigio straripato

dal cielo ad ingozzare i solchi gialli

in singulti monotoni spezzati

nel croscio delle pozze screpolate

da un ruzzolante saltellar di gocce.

Ride vendemmia a un lampeggio di roncola

cricchia col grappolo schiantato,

trilla col riso chiaro

e canta con il canto

ad eco lunga di stornellatrici

tini e tini ricolma

e ammosta e gronda

impiastriccia musetti

e baci schiocca

odorosi di mosto fra la nebbia

che sul tramonto sale, imbrillantata

 
 
 

AGRESTE

Canta Rosina al ritmo della spola.

Lavora e canta. Presto sarà sposa

e fuori è il maggio e ride sul balcone

fra un coccio rosso ed un geranio in fiore.

Gira e rigira la tela passa a fretta

l'ago trapunta fra su e giù la spola

Rosa stornella al sole la sua gioia

china sopra la ruota luccicante.

C'è uno spicchio di sole nella stanza

nell'acqua del catino si rispecchia.

Rosina canta.

- Rosa, o Rosina!- L'ago fa uno scarto

si tronca il canto, si fa rosso il viso

Chioccolano starnazzando nella via

le gallinelle al ciottolar del carro

e al chioccar della frusta del bifolco.

-Rosa, o Rosina!- ride intorno Maggio

e ride Rosa lieta al suo garzone

fra un coccio rosso

ed un geranio in fiore.

 
 
 
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