Se siamo persone vive, il cambiamento è insito nel nostro vivere.
Avviene, senza che ce lo programmiamo.
E' vero che ci sono situazioni in cui si hanno dei timori,
ma se stiamo abbastanza male nella vecchia situazione, cambiamo;
altrimenti, diventiamo più o meno dei morti vaganti...
E' la luce che ancora splende in noi
a trovare affascinante l'Altro che si apparta
con la sua malinconia;
e a respirare la possibilità che l'interazione
col suo sguardo carico di desiderio apra varchi
alle nostre migliori profondità...
L'assenza di desiderio confina la mia vita
in una serenità apprezzabile ma limitante.
La serenità spinge lo sguardo in orizzontale
e si bea di ciò che vede e gode. Ma
rimane oscuro, inconosciuto, non indagato
tutto ciò che vive nelle mie profondità...
Non è che io rimpianga i momenti di profonda
malinconia e neanche quelli in cui l'assenza mi
inchiodava alla mia finitudine e insufficienza;
ma in quegli attimi lo sguardo giungeva là dove
normalmente non arriva e si inabissava in un
territorio che, oltre il dolore, ti offriva una visione
più completa e ti faceva sentire più viva.
Più viva, dolorosamente.
Anche oggi sono viva, ma in modo più superficiale...
Tornare a casa, dopo settimane di continuo contatto con gli altri,
senza aver mai la possibilità di rimanere soli, è piacevole
quanto il partire.
Non conosco lo stress da rientro vacanze di cui soffrono in molti.
Mi piace l'andare verso cose sconosciute
e mi piace il tornare ai miei ritmi, al mio spazio, alla mia solitudine.
Domani, tornerà di nuovo a graffiarmi: la solitudine.
Ma in questi giorni è perfetta. Mi regala la gioia gratuita,
quella non dovuta a nulla di particolare, ma solo al mio esserci.
Al mio esserci senza preoccupazioni, senza responsabilità...
Io e la vita. Punto.
E la mia convinzione di voler vivere anche ciò che fino ad ora
non ho vissuto...