Dionea in Love!

THE TORTURER, 2005 - Lamberto Bava


Il 2005 ci ha regalato due ritorni celebri dell'horror all'italiana. Argento con Do you llike Hitchcock? e Bava Jr. con The torturer. 
   The torturer, sin dalla sigla, dichiara un buon budget e conferma la maestria di Lamberto Bava nella regia dell'horror. Ottima idea una sigla con una scena di tortura. Siamo nel cliché, nel topos dell'horror all'arma bianca ma girato con gusto: contrasto di colori, montaggio azzeccato sulla musica e grande la tensione, che ci fa anche passare sopra su quel seno martoriato che fa vedere un po' troppo il lattice di cui è fatto (ma rimarrà l'unico neo negli effetti speciali di make-up). Di questa pasta tutte le scene di tortura: crude, gore, tese, anche supportate dalla recitazione delle vittime.
   Il film finisce qui. Finiscono le buone idee, finisce la recitazione. Un regia quasi impeccabile distrutta dal cast. Chi sono questi attori che martoriano un ottimo soggetto già distrutto da una sceneggiatura con dialoghi ridicoli?    Finita la sigla, ogni sogno s'infrange: chi è Simone Corrente? Ah, il belloccio omosessuale di Distretto di Polizia. Chi è Elena Bouryka? Ah, quella che faceva le previsioni del tempo in tanga! Certo, il torturatore - che scopriamo chi è alla prima scena grazie alla pessima sceneggaitura - amazza solo aspiranti veline. Ma da qui a prendere davvero solo aspiranti veline a recitare ce ne vuole. Basta guardare i curricula delle altre attrici: aspiranti Miss in svariati concorsi con corsi di recitazioni in scuolette sconosciute di terz'ordine. 
   Insomma, il primo dialogo distrugge ogni aspettativa. Per fortuna c'è il gore che non si nega quasi nulla, ci sono scene girate dal maestro che sono un piacere da guardare. Ma il fan ben
conosceva il gusto di Lamberto Bava per la composizione dell'inquadratura, e piange nel vederle sprecate da dialoghi scialbi recitati in maniera ancora più scialba. La tensione muore e lo spettatore sbadiglia nonostante ottime invenzioni visive e buone idee scenografiche (vedere foto).
   Povera Carla Cassola sotto la pioggia, truccata che sembra Marylin Manson...
Poveri noi, che per fortuna non abbiamo speso soldi al cinema...