Dionea in Love!

Ricordi in musica III


The fool escaped from paradise will look over his shoulder and crySit and chew on daffodils and struggle to answer why?As you grow up and leave the playgroundWhere you kissed your prince and found your frogRemember the jester that showed you tears, the script for tears[...]But the game is over(Marillion)Ancora più indietro. Hai appena 15 anni. Forse neanche 16. C’è ancora quella ragazza dentro di te. Hai scoperto questa canzone per caso affittando il CD perché ti piaceva la copertina. Quando si affittavano i CD. Una vita fa. Sei in camera tue ed è tardo pomeriggio. Traduci il testo febbrilmente, rimanendo affascinato dai simboli e i continui rimandi poetici in cui ti ritrovi anche non capendone appieno il significato (anche solo prettamente lessicale). Non capisci “roundabouts” se è “giostra” o “rotatoria”. È poesia. Una persona potrebbe perdersi in incroci e rotatorio come in ritmi e giostre da fiera. Fuori dalla finestra è buio, forse è inverno e fa sera presto. Tutti sono fuori della tua stanza, ma cosa è successo di particolare quel giorno non lo ricordi. Passeggi avanti e indietro come la lupa del campidoglio per la stanza e la cosa ti piace. Non ricordi persone, avvenimenti o altro al di fuori di questo. Un altro ricordo inutile.  Era pomeriggio. Stavi a casa. Ed eri sospeso in quella sensazione che hai legato a quella canzone. Per il resto non c’era nulla di memorabile. Solo vita.La nostra vita alla fine è una sequenza irrazionali di giorni più o meno simili. Pensiamo di esserne padroni quando invece non sappiamo neanche scegliere il peso delle cose importanti da ricordari. Così come è vero che magari non scorderai mai quel primo dicembre in cui scopristi che nell’amore c’è solo sofferenza, è pure vero che ricorderai una marea ingente di cose inutili che renderanno quel peso più piacevole.