Creato da toni.aaa il 31/03/2008

ALCOLISMO-FROSINONE

Recupero Anonimo Dipendenze Alcool&Riabilitazione

 

 

Post N° 60

Post n°60 pubblicato il 29 Novembre 2008 da toni.aaa



Il concetto del "bere responsabilmente" sta prendendo sempre più piede.
Coinvolge ormai la maggioranza dei brand produttori di bevande alcoliche e comincia ad essere una leva di comunicazione sufficientemente importante da spingere qualcuno ad investire pesantemente sul tema.

E' quanto accade per Heineken che, con il video che vedete in alto, spinge lo spettatore a visitare il sito Knowthesigns.com sul quale si insegna a riconoscere i segnali dell'abuso di alcolici ed evitare situazioni pericolose ed imbarazzanti.

 
 
 

Post N° 58

Post n°58 pubblicato il 03 Novembre 2008 da toni.aaa

MALTEMPO, DROGA E ALCOOL. STRAGE SULLE STRADE : 10 MORTI E MOLTI FERITI

Pubblicato da irpinianelmondo su Novembre 1, 2008

01.11.2008-Notte di sangue, quella di Halloween, sulle strade italiane bagnate dalla pioggia.
L’asfalto bagnato e’ infatti all’origine di diversi incidenti mortali con gran parte delle vittime giovani o giovanissimi, alcuni dei quali probabilmente tornavano da serate di festa. In almeno due casi, inoltre, chi ha causato incidenti mortali era ubriaco e drogato. Un primo e provvisorio bilancio indica una decina di morti e diversi feriti.

L’incidente piu’ grave quello verificatosi stamani nei pressi di Asti sull’autostrada Torino-Piacenza dove tre giovani sono morti tra le fiamme della loro auto che, dopo una sbandata, si e’ schiantata contro il basamento di un cavalcavia prendendo fuoco.

Due, invece, i casi in Lombardia di incidenti mortali causati da ubriachi e drogati al volante, entrambi arrestati. A Milano un ventinovenne che aveva fumato cannabis e ingerito Valium e al quale era gia’ stata ritirata la patente ha causato la morte di una giovane donna. In provincia di Brescia un marocchino di 33 anni, risultato positivo sia all’etilometro sia al droga test, ha ucciso in uno scontro un altro automobilista.

 E’ stato invece un pirata della strada ad investire e uccidere un ciclista sul lungomare tra Pescara e Montesilvano per poi darsi alla fuga. La pioggia ha provocato l’incidente in provincia di Alessandria in cui e’ morta una donna di 27 anni e sono rimasti feriti tre giovani.

Stessa drammatica sorte per un ragazzo di 25 anni, Massimiliano Carangelo, di Foggia, travolto e ucciso la notte scorsa da un’auto che non si è fermata mentre usciva da un locale da ballo in via Castelluccio, alla periferia della citta’. Ricoverata sotto choc una ragazza che era con lui.

 Ed il fondo stradale bagnato e’ stato fatale anche per un giovane che era alla guida della sua auto in provincia dell’Aquila e per una ragazza di 23 anni sulla Braccianese, in provincia di Roma. I quattro occupanti di una vettura sono finiti, per lo stesso motivo, in una scarpata in provincia di Avellino: uno di loro e’ morto.

lunedì 3 novembre 2008

FROSINONE - Una giovane di 26 anni che guidava in stato di ebbrezza una Ford Fiesta si è schiantata contro tre auto ferendo nove persone, anche se in modo non grave. L'incidente stradale è avvenuto la scorsa notte a Frosinone. La giovane residente ad Alatri nel Frusinate aveva un tasso alcolico superiore a quello consentito e per questo ha perso il controllo della sua auto. La giovane era in compagnia di una coetanea ed entrambe avevano assunto grosse quantità di alcol. I carabinieri oltre al ritiro della patente e al sequestro del mezzo hanno trovato all'interno dell'utilitaria numerose bottiglie di alcolici alcune delle quali vuote.

HALLOWEEN NERA: UNA DECINA DI MORTI SULLE STRADE
La pioggia, la serata prefestiva, l'aumento degli spostamenti dei giovani nella notte per i party di Halloween hanno fatto impennare gli incidenti stradali: il primo bilancio è di una decina di morti. E diversi degli scontri sono stati causati da persone ubriache o drogate al volante. L'incidente più grave nell'astigiano, sull'autostrada Torino-Piacenza.

Un'auto con a bordo tre giovani, di ritorno da una festa di Halloween a Torino, è sbandata andando a schiantarsi contro il basamento in cemento di un cavalcavia ed é andata subito a fuoco. Tutti morti i tre ragazzi, di 20, 21 e 26 anni: uno è stato sbalzato dal veicolo, gli altri due, intrappolati nell'abitacolo, sono rimasti carbonizzati. Sempre nella notte, in Lombardia, due incidenti mortali sono stati provocati da automobilisti drogati o ubriachi.

A Bollate (Milano) una ragazza di 24 anni è morta dopo che la sua vettura si è scontrata frontalmente contro l'auto guidata da un operaio di 29 anni che aveva fumato cannabis e ingerito Valium. Il Gip ha convalidato l'arresto in flagranza di reato e disposto la custodia cautelare in carcere. Con le nuove norme rischia dai 3 ai 10 anni di reclusione.

Nel bresciano un marocchino di 31 anni, positivo sia all'etilometro che al test per la droga, ha causato la morte di un uomo di 56 anni con un sorpasso azzardato. Arrestato dalla polizia, il marocchino è stato anche denunciato per guida senza patente, dato che era già stato fermato alla guida di un'auto in stato di ebbrezza.

Una giovane di 27 anni è morta - due i feriti gravi - in un incidente nella notte all'altezza di Cereseto (Alessandria). I ragazzi viaggiavano verso Vercelli quando, forse per il fondo stradale bagnato a causa della pioggia, l'auto è sbandata, in prossimità di una curva, andando a schiantarsi contro un albero. Nell'avellinese, poi, un'auto con a bordo quattro giovani, anche in questo caso probabilmente a causa del fondo stradale reso viscido dalla pioggia, è uscita fuori strada ribaltandosi più volte e terminando la propria corsa in una scarpata. Uno dei passeggeri, un operaio di 29 anni, è morto sul colpo. Feriti lievemente gli altri tre.

Completamente diversa la dinamica di un altro incidente che é costato la vita ad un bambino di due anni a Marano (Napoli). Il bimbo è stato investito dall'auto della zia che procedeva in retromarcia senza avvedersi della presenza del piccolo. E non è mancato il pirata della strada. Un uomo di 52 anni in bicicletta è morto questa mattina dopo essere stato investito da un'auto - che poi si è allontanata ad alta velocità - sul lungomare fra Pescara e Montesilvano (Pescara). E, a proposito dei pirati, l'Osservatorio il Centauro/Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale) fa i conti: nei primi dieci mesi dell'anno si sono registrati 245 episodi, con 69 morti.

roberto

 

UBRIACA ALLA GUIDA SI SCONTRA CON TRE AUTO, NOVE FERITI 

 
 
 

L'ALCOOL BRUCIA I GIOVANI

Post n°57 pubblicato il 21 Ottobre 2008 da toni.aaa

ALCOL: ROCCELLA, 61 MILA IN CURA, BOOM TRA VENTENNI



ROMA - Nove milioni di italiani, dagli 11 anni di età
in su, sono 'a rischio' alcol, e l'emergenza è soprattutto per i
minori: tra gli 11 e i 15 anni, infatti, fa uso scorretto di alcol 1
ragazzo su 5. A dilagare sono comportamenti relativamente 'nuovi' per
il nostro Paese, a partire dal consumo eccessivo di birra,
superalcolici e aperitivi fuori pasto, alla ricerca, soprattutto tra i
giovani, dello 'sballo' dato dal 'binge drinking', ovvero il 'bere
eccessivo' per sperimentare emozioni-limite.

E' questo il
quadro preoccupante che emerge dai dati illustrati oggi dal
sottosegretario alla salute Eugenia Rocella, in apertura della I
Conferenza nazionale sull'alcol promossa dal ministero del Welfare.
Giovani, dunque, sempre più a rischio, tanto che si è registrato un
'bomm' dei ventenni presi in cura dai servizi sociosanitari. Ma
l'emergenza è anche per gli anziani: sono 3 milioni gli over-65 che
fanno abuso di alcol. Un problema che ha comunque una dimensione
europea: 195.000 le persone che muoiono ogni anno in Ue per problemi
alcol correlati, ed il 25% della mortalità giovanile tra i maschi e il
10% tra le femmine è appunto attribuibile all'alcol.

Inoltre,
su 26 fattori di rischio per la salute individuati dall'Unione europea,
l'alcol occupa il terzo posto (dopo tabacco e ipertensione). E per
l'Italia c'é anche un ben poco lusinghiero primato: il nostro Paese
presenta l'età più bassa in Ue in relazione al primo contatto con
l'alcol, con una media di 12,2 anni contro i 14,6 della media Ue.
Misure di contrasto sono dunque urgenti: a partire da una maggiore
informazione attraverso la scuola ed i canali sociali (si pensi che il
50% delle donne continua a bere in gravidanza), ma anche attuando
restrizioni sulla pubblicità legata alle bevande alcoliche. La priorità
però, ha affermato Roccella, è attuare un adeguamento alle normative
europee: "Va colmato il vuoto che c'é nel nostro paese sul divieto di
vendita, e non soltanto di somministrazione, degli alcolici ai minori",
ha sottolineato il sottosegretario riferendosi alla legge italiana che
prevede il divieto di somministrazione di alcolici ai minori di 16 anni
senza però prevedere alcun divieto per la vendita.

- UN UNDER 15 SU 5 A RISCHIO, SI CERCA LO SBALLO:
Nella fascia di età tra gli 11 e i 15 anni, un ragazzo su cinque è un
consumatore di alcol a rischio. Complessivamente, sono oltre 740 mila i
minori tra 11 e 17 anni classificabili come consumatori a rischio: 470
mila ragazzi e 270 mila ragazze. Più in generale, in Italia ci sono
oltre 9 milioni di individui di età superiore agli 11 anni che
consumano alcol secondo modalità scorrette (6.719.665 maschi e
2.117.182 femmine, pari al 26,4% e al 7,8%, rispettivamente, della
popolazione). Tra i ragazzi, ha avvertito Roccella, "é sempre più
frequente un atteggiamento analogo a quello perseguito attraverso le
droghe, ovvero la ricerca dello sballo per sperimentare emozioni-limite
e perdere consapevolmente la coscienza di se".

- 61.000 IN CURA, BOOM TRA VENTENNI:
Sono
61.656, nel 2006, i soggetti alcol-dipendenti presi in carico dai
servizi alcologici territoriali del Servizio sanitario nazionale,
registrando un aumento del 9,6% rispetto al 2005. Circa il 15-20%
riguarda giovani al di sotto dei 30 anni.

- ANCHE 3 MLN OVER-65 A RISCHIO, ABUSO ALCOL PER UN ANZIANO SU 2:
Tra gli anziani si registrano le più elevate quote di consumatori: sono
oltre 3 milioni 120mila gli over 65 a rischio e tra i maschi over 65 fa
abuso di alcol un anziano su due (contro una percentuale di 1 donna su
10).

- EVITABILI 25000 MORTI ANNO, ALCOL CAUSA 50% INCIDENTI STRADALI:
Sarebbero 25 mila le morti evitabili ogni anno in Italia a fronte di un
consumo moderato di alcol. Sempre l'alcol è inoltre causa del 30-50%
degli incidenti stradali.

 
 
 

POLIZIA DI STATO-PREVENZIONE ALCOOL

Post n°56 pubblicato il 17 Ottobre 2008 da toni.aaa

Quante volte hai sentito dire dagli amici che “bere insieme fa compagnia e allegria” ?

Non farti ingannare !

Dal consumo moderato di alcolici all’abuso il passo è breve. L’abuso di alcol nasconde disagi sociali e psicologici e causa danni fisici molto gravi. Inoltre, bere alcolici senza regole dà origine a condotte violente.

Perciò e importante che gli adulti e soprattutto i giovani sappiano che:

- l’organizzazione mondiale della sanità considera sempre il consumo di alcol come fattore di rischio;

- l’alcol è una sostanza tossica perché provoca dipendenza fisica e psichica e dà assuefazione;

- essere alcolista significa dipendere dall’alcol;

- ubriaco è chi esagera nel bere e si trova in uno stato di temporanea alterazione fisica e psichica;

- alcolismo e ubriachezza causano incidenti, infortuni, problemi psicologici e sociali, danni alla salute;

- i genitori dovrebbero informare i figli, sin da piccoli, sui danni e i rischi provocati dall’alcol e dare loro il buon esempio;

- tutti i comportamenti individuali cambiano sotto l’influenza dell’alcol. Anche una bella serata con amici può trasformarsi in una situazione di pericolo quando si deve tornare a casa in autovettura;

- spesso si beve per rispettare una tradizione ! Invece non voler bere è un diritto di tutti i cittadini (Carta Europea sull’Alcol, Parigi, 1995).

 

Meno alcol e meno violenza

- l’alcol può provocare e aumentare l’aggressività e può rendere più frequenti i gravi comportamenti violenti contro le persone e le cose;

- percosse, risse, lesioni, maltrattamenti, molestie, atti di esibizionismo, di autolesionismo e persino incesti: questi gli effetti del bere alcolici senza limiti;

- molte violenze in famiglia nascono o si aggravano a causa dell’alcol;

- ricordati che sono previste pene più severe per chi si ubriaca abitualmente e commette reati;

- mostrarsi ubriachi in un luogo pubblico o aperto al pubblico, oltre che ad emarginarti, è un comportamento punito con una pena pecuniaria;

- ricordati che è vietato somministrare alcol ai moniri;

- è inoltre vietato servire bevande superalcoliche negli impianti sportivi, durante le sagre, le fiere, le manifestazioni sportive e musicali all’aperto. Nelle stesse occasioni, per motivi di ordine pubblico, si può vietare anche la somministrazione di alcolici in genere.

 

Meno alcol è meglio

- devi volerti bene ! Iniziare la giornata con un “bel bicchierini” di vino, di mirto, un’acquavite o un amaro provoca gravi danni all’organismo;

- a livello psicologico l’abuso di alcol causa la graduale diminuzione della capacità di ragionare e provoca continui cambiamenti d’umore;

- a livello fisico l’abuso di alcol danneggia il cuore e i vasi sanguigni, l’apparato riproduttivo, l’esofago, lo stomaco e l’intestino, il pancreas e il sistema nervoso centrale;

- a livello sociale l’abuso di alcol diminuisce l’amore per se stessi e il rispetto degli altri, causa emarginazione, perdita del lavoro e problemi di ordine pubblico;

- prima dei 15 anni il tuo organismo non è capace di assimilare l’alcol, perciò può subire gravi danni;

- le donne riescono ad eliminare solo la metà della dose di alcol che riesce ad eliminare un uomo: ciò causa il doppio dei danni al loro organismo;

- proteggi il tuo bambino ! In gravidanza bastano due bicchieri di bevanda alcolica al giorno per mettere in pericolo la salute del feto e distrugge i neuroni del cervello ancora in formazione;

- ricordati che la droga e molti farmaci aumentano gli effetti negativi dell’alcol;

- in Europa, una morte su quattro fra i ragazzi tra i 15 e i 29 anni è dovuta al consumo di alcolici;

- in Italia, ogni anno oltre 40,000 persone muoiono a causa dell’alcol per cirrosi epatica, tumori, infarto, suicidi, omicidi, incidenti stradali, domestici e sul lavoro;

- in Italia, il 10 % del totale dei ricoveri in ospedale è attribuibile all’alcol.

 

 

O bevi o guidi

- l’alcol dà euforia e sonnolenza: esagera la fiducia nelle proprie abilità; fa sottovalutare i pericoli; falsa la percezione delle distanze e della velocità; restringe il campo visivo; rallenta i riflessi e riduce la capacità di concentrazione;

- uno strumento chiamato “etilometro” misura la quantità di alcol nel sangue;

- 0,5 grammi per litro di sangue (0,5 gr./l.) è la quantità di alcol consentita a chi guida. Per chi supera questa quantità è prevista la denuncia, meno 10 punti e la sospensione della patente di guida;

- anche un bicchiere di birra è sufficiente per farti guidare in modo più rischioso e imprudente;

- lo sai che, in caso di incidente, le assicurazioni potrebbero non risarcire i danni che hai causato ?

- quando esci con gli amici ricorda a chi guida che deve mantenersi sobrio. Lui è responsabile della tua vita e di quella dei tuoi amici !

- in Italia, sono circa 3000 i giovani che, ogni anno, perdono la vita in incidenti stradali a causa dell’alcol;

- in Sardegna, nel 2005, su 1747 incidenti stradali, di cui 48 mortali e 1009 con lesioni, oltre il 35 % sono stati causati dall’abuso di alcol.

 

Miti da sfatare

- non è vero che l’alcol aiuta la digestione. Al contrario, la rallenta.

- non è vero che il vino “fa buon sangue”. Al contrario, l’abuso di alcol aumenta il rischio di ammalarsi;

- non è vero che l’alcol riscalda. Al calore iniziale, segue, in breve, un raffreddamento del corpo;

- non è vero che l’alcol rende forti e sicuri. Dopo una prima fase di euforia, arriva una profonda depressione;

- non è vero che la birra “fa latte”. Le mamme devono assumere acqua, succhi di frutta e cibi nutrienti;

- quando bevi ti riesce meglio ballare, studiare, giocare, divertirti, discutere, fare sesso ? … Vedrai che, se continui a bere, presto non riuscirai più a fare nessuna di queste cose !

 Scritto da un Ispettore Polstrada

 

 
 
 

Post N° 55

Post n°55 pubblicato il 17 Ottobre 2008 da toni.aaa

"È meglio che torni a casa un figlio senza patente che una patente senza figlio!". E' lo slogan crudele ma efficace scelto dall'Asaps, l'Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale, per la sua ultima campagna di sensibilizzazione contro le stragi del sabato sera, ospitata in queste settimane da Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport.

"Spesso - dice l'Associazione - i genitori rimproverano alle forze di polizia di aver ritirato patenti di guida. Altrettanto spesso, darebbero la loro vita perché fossero riuscite a ritirarla prima dell'irreparabile. Questa è la nostra frustrazione. Viviamo ogni fine settimana con l'angoscia di chi deve leggere il bollettino periodico di una guerra sul punto di essere ormai persa. Giovani che muoiono a decine, a centinaia nell'anno, intere famiglie spazzate via, polemiche sulle strategie da adottare.

Accanto allo slogan, il manifesto dell'Asaps è integrato con un testo che spiega più a fondo le ragioni dell'Associazione e che vi riproponiamo.

"Ogni lunedì nei comandi della Polizia Stradale e delle altre forze di Polizia, dopo i servizi di contrasto alle stragi del sabato sera e ai conseguenti incidenti, si girano due film. In uno dei film, quello meno drammatico, i genitori telefonano o si presentano per sapere come mai è stata ritirata la patente al loro ragazzo (o ragazza) visto che lui, (il figlio) di solito non beve, (vagli a spiegare magari che aveva un valore di 1,2 g/l) e chiedono quando la patente gli verrà restituita, cosa dovrà fare per riaverla, il tutto accompagnato qualche volta da una serie di frasi del tipo: fareste meglio ad occuparvi dei banditi e delinquenti, andate a cercare i pirati!


L'altro film, quello più triste, vede per protagonisti genitori che vanno a fare riconoscimenti agli obitori o, quando va bene, attendono dietro alle altrettanto fredde porte a vetri delle sale di terapia intensiva. Magari il loro ragazzo era solo trasportato, o era nell'altra macchina senza responsabilità. Questi genitori passano poi dalla Polizia per ritirare la patente e il portafoglio del figlio.

La strada sa essere crudele come pochi luoghi al mondo. Sa emettere un verdetto di condanna a morte, inappellabile, immediatamente eseguita sul posto, anche a carico di innocenti."
(23 marzo 2007)

 
 
 

Post N° 54

Post n°54 pubblicato il 15 Ottobre 2008 da toni.aaa

Minorenni ubriachi - «Bevo solo dalle 17 in poi, dopo il lavoro. Mi devo bere almeno due Negroni. Meglio se sono tre. Se invece esco ci aggiungo un altro paio di Negroni. O quello che è. Arrivo alla sera che non mi reggo in piedi»



«Bevo
solo dalle 17 in poi, dopo il lavoro. Mi devo bere almeno due Negroni.
Meglio se sono tre. Se invece esco ci aggiungo un altro paio di
Negroni. O quello che è. Arrivo alla sera che non mi reggo in piedi»Minorenni ubriachi - Lo chiamano binge drinking, e significa bere di proposito per stordirsi. Non solo il sabato, non solo la sera



Lo chiamano binge drinking, e significa bere di proposito per stordirsi. Non solo il sabato, non solo la seraMinorenni ubriachi - Beve il 74% dei ragazzi tra i 16 e i 25 e il 67% degli under 15. Ci si ubriaca per non essere diversi dagli altri, ma soprattutto ci si ubriaca perché ci si vuole ubriacare. Lo si fa



Beve
il 74% dei ragazzi tra i 16 e i 25 e il 67% degli under 15. Ci si
ubriaca per non essere diversi dagli altri, ma soprattutto ci si
ubriaca perché ci si vuole ubriacare. Lo si fa "consapevolmente"Minorenni ubriachi - Qualcuno dirà: ok, si beve, nulla di strano. I ragazzini hanno sempre alzato il gomito. Il problema è che si abbassa l'età e cambiano il modo di bere. Si comincia a 11 anni in Italia, maschi e femmine senza distinzione



Qualcuno
dirà: ok, si beve, nulla di strano. I ragazzini hanno sempre alzato il
gomito. Il problema è che si abbassa l'età e cambiano il modo di bere.
Si comincia a 11 anni in Italia, maschi e femmine senza distinzionea



In
Italia la legge vienta la vendita di alcolici ai minori di 16 anni.
Questo significa che chi ha meno di 16 anni non beve? Certo che no

 
 
 

Post N° 53

Post n°53 pubblicato il 15 Ottobre 2008 da toni.aaa

Minorenni ubriachi - «Ho fatto la pipì a letto, perché sono andata a dormire che stavo malissimo e mi sono messa una bacinella vicino per sicurezza. Quando mi sono svegliata per vomitare ho vomitato così forte che me la sono fatta addosso. Per fortuna che ero da sola in casa»



«Ho
fatto la pipì a letto, perché sono andata a dormire che stavo malissimo
e mi sono messa una bacinella vicino per sicurezza. Quando mi sono
svegliata per vomitare ho vomitato così forte che me la sono fatta
addosso. Per fortuna che ero da sola in casa»

 
 
 

Arrivano a casa già ubriachi

Post n°52 pubblicato il 15 Ottobre 2008 da toni.aaa
Foto di toni.aaa


Cresce l'abuso di alcol tra i giovanissimi, maschi e femmine senza distinzione. In Italia si comincia a bere a 11 anni. Ci si ubriaca di proposito, per stordirsi. Non solo il sabato sera
In Italia la legge vieta la vendita di alcolici ai minori di 16 anni. Questo significa che chi ha meno di 16 anni non beve? Certo che no. Qualcuno ha mai visto fermare al supermercato dei giovanissimi che fanno spesa alcolica? O chiedere a un ragazzino il documento, quando si presenta alla cassa di un locale per comprare un cocktail?

Qualcuno dirà:
bevono, non c'è nulla di strano. Il problema è che si è abbassata l'età ed è cambiato il modo di bere. Si comincia a 11 anni in Italia, maschi e femmine senza distinzione. Beve il 74% dei ragazzi tra i 16 e i 25 e il 67% degli under 15. Ci si ubriaca per non essere diversi dagli altri, ma soprattutto ci si ubriaca perché ci si vuole ubriacare, lo si fa "consapevolmente". Lo chiamano binge drinking, e significa bere di proposito per stordirsi. Non solo il sabato, non solo la sera: in qualunque momento. L'Espresso in questi giorni ha pubblicato l'inchiesta "Gioventù bevuta". Racconta della 15enne Martina, che beve a scuola, o del muratore 16enne Francesco, che beve in cantiere. Come loro ce ne sono tanti, in rete le loro testimonianze spuntano come funghi.

«
Bevo di brutto sempre - racconta Ale - mi faccio fuori una boccia di gin ogni due giorni. È un modo per evadere dalla realtà... così spengo la mente e non penso alla mia vita. Lo so, tutto sembra molto squallido, ma almeno l'ammetto, nessuno si sballa frequentemente solo per divertirsi». Vincent è dello stesso parere: «Per me restare sobrio la sera è difficile, perché inevitabilmente ti rompi le palle, non riesci a stare bene né con te stesso, né con chi ti sta vicino». «Il sabato o il venerdì se non bevo da ubriacarmi non mi diverto - dice Raoul - a un certo punto non ti rendi più conto di quanto stai bevendo, pensi solo a non fare scendere lo stato di ebbrezza».



Scrive Frida: «Bevo solo dalle 17 in poi, dopo il lavoro. Alle 17 anche se torno a casa e non esco mi devo bere almeno due Negroni. Meglio se sono tre. Poi se sono a cena a casa con i miei a tavola non bevo, ma faccio furti ripetuti dal carrello dei superalcolici. Se invece esco ci aggiungo un altro paio di Negroni. O quello che è. Arrivo alla sera che non mi reggo in piedi. Ma non sto male come una volta. Esclusa qualche volta che raddoppio le quantità e allora non sto male subito ma il mattino dopo accuso emicrania e sbocco bile».

Sui forum si fa a gara a raccontarsi le cavolate che si fanno da ubriachi. «Mi sono sdraiata in mezzo a una corsia della strada, alle 3 del mattino. Ho dormito e poi mi sono ritrovata sopra un tizio che mi faceva ribrezzo che mi metteva le mani ovunque - racconta una ragazza - Dopo aver realizzato ciò ho riempito la strada di vomito. Non stanca ho deciso di fare pipì, senza pensarci, sul cancello di una villetta». Oppure: «Mi sono ritrovata nel corridoio della scuola addormentata».

Da Brescia a Palermo passando per Roma, le storie si somigliano un po' tutte: «Sono andata a dormire che stavo malissimo e mi sono messa una bacinella vicino per sicurezza. Quando mi sono svegliata per vomitare ho vomitato così forte mi sono fatta la pipì addosso. Per fortuna che ero da sola in casa». Ivy una sera si ubriaca con le amiche e dà fuori di matto. Si sdraia per terra e comincia a urlare come una pazza in mezzo alla piazza. Arriva suo papà, la carica in auto e la porta a casa: «Mi ha fatto scendere dalla macchina e mi ha appoggiato al muro perché doveva mettere la macchina in garage. Stava per risalire quando sente un rumore assurdo. Ero io che ero caduta per terra e avevo sbattuto la testa contro una porta. Salgo in casa e mia mamma mi mette sul divano per togliermi i vestiti. Inizio a vomitare dappertutto».

Poi c'è qualcuno che ci ripensa e fa marcia indietro. Come Renton: «Cos'ho combinato per colpa dell'alcol? Ho rischiato di rimanere in carrozzella. Da quel momento sono diventato astemio. L'alcol non fa proprio per me, rischiavo la vita sempre». E i genitori, dove sono? I genitori, dicono gli esperti, sottovalutano gli abusi dei figli. Basteranno gli alcoltest e la vendita di alcolici vietata dopo le due di notte per farci stare più tranquilli? No, perché il problema non è solo guidare ubriachi. Il problema nasce molto prima che i ragazzi prendano la patente.
Alessandra Del Re

 
 
 

Alcol e giovani, un decalogo in aiuto dei genitori

Post n°51 pubblicato il 10 Ottobre 2008 da toni.aaa






Alcol e giovani: un decalogo per i genitori


Esaminando i risultati di una ricerca
presentate durante l'Alcohol Prevention Day, si nota come in Italia il
numero degli adolescenti con il vizio della bottiglia è ancora molto
elevato con una propensione maggiore verso aperitivi alcolici e birra.




I datti presentati dall'Istituto Superiore
della Sanità hanno evidenziato come il 51,1 per cento dei ragazzi e il
40,4 per cento delle ragazze, nella fascia di età compresa tra i 14 e i
17 anni, bevano abitualmente. Questi numeri si sono ottenuti partendo
da un'elaborazione dei risultati dell'indagine ISTAT Multiscopo "Stili
di vita e condizioni di salute" relativi al periodo 1998-2003.




"L'alcolismo è un problema e deve essere
affrontato con senso di responsabilità da tutte le istituzioni sociali.
Il buon esempio e l'educazione certamente devono partire dalla
famiglia, ma per contrastare la cultura dello sballo serve un'azione
sinergica di molti attori; la scuola, le istituzioni, i media e le
aziende produttrici". Così Antonio Affinita, direttore delle relazioni
istituzionali del Moige - Movimento Italiano Genitori è intervenuto in
occasione del congresso organizzato dall'Iss nell'ambito della giornata
nazionale per la prevenzione dell'alcolismo.




"Le campagne di prevenzione rivolte ai
giovani non possono essere calate dall'alto senza che ci sia riguardo
al problema una presa di carico collettiva - ha detto Affinita - non si
può parlare bene per poi dare esempi contrastanti, promuovere la
cultura dello sballo sui media, o attraverso gli spot, e dare ai
ragazzi il messaggio che tutto sia legale e permesso".




"I genitori sono certamente i primi ad
essere chiamati in causa - ha concluso - in particolar modo attraverso
l'esempio quotidiano; fuori dalla famiglia però ognuno deve sentirsi
chiamato a fare la sua parte, senza proibizionismi ma con una
educazione responsabile".




Durante la giornata dell'Alcohol
Prevention Day è stato presentato anche un decalogo per i genitori con
alcuni consigli su come aiutare i propri figli. Ecco le dieci regole
suggerite:



  1. I giovani per natura sono poco inclini
    al conformismo. E' bene sfruttare questa predisposizione per smontare
    con loro le campagne pubblicitarie sugli alcolici, in modo da
    incrementare la loro capacità critica su ciò che la pubblicità promette
    e che poi, di fatto, non trova riscontro nella realtà quotidiana.


  2. I ragazzi sempre più spesso bevono per superare
    difficoltà di relazione e assumere un ruolo all'interno del gruppo.
    Quando l'alcol acquista un valore comportamentale, i genitori devono
    dare il buon esempio, creando un ambiente familiare in cui la presenza
    dell'alcol sia visibile, ma discreta e il consumo moderato.


  3. Parlare fin da quando sono bambini dei danni e
    dei rischi legati all'alcol. Farlo in età adolescenziale, quando tutto
    è soggetto a critica, può essere controproducente.


  4. Insegnare che prima dei 15 anni l'apparato
    digerente non é ancora in grado di 'smontare' l'alcol, perché il
    sistema enzimatico non è ancora completamente sviluppato, soprattutto
    nelle ragazze e nelle donne, che sono in grado di eliminare la solo la
    metà della dose d'alcol che riesce a metabolizzare un uomo.


  5. Adolescenti e donne adulte devono sapere che
    l'alcol nuoce al feto. Sono sufficienti due bicchieri di bevanda
    alcolica al giorno per pregiudicare la salute del bambino e distruggere
    i neuroni di un cervello ancora in formazione.


  6. Un preciso limite separa il consumo dall'abuso.
    Preparare dunque i giovani, informandoli su come le performance
    individuali cambino sotto l'influenza di un abuso alcolico. Anche una
    banale serata in pizzeria può trasformarsi in una situazione a rischio
    quando si deve tornare a casa in motorino.


  7. Insegnare ai ragazzi a leggere le etichette e
    analizzare con loro le bottiglie e le lattine contenenti alcol da cui
    sono attirati per la forma, il colore e il sapore, evidenziando
    particolari importanti, spesso trascurati, come la gradazione alcolica.



  8. Spiegare che il nostro organismo richiede nel
    tempo quantità sempre maggiori di alcol per provare le stesse
    esperienze di piacere. I bicchieri aumentano, si perde il controllo ma
    si diventa anche dipendenti dall'alcol.


  9. Coinvolgere i figli nell'organizzazione di una
    festa o di un semplice incontro può essere l'occasione per dimostrare
    che ci si può divertire anche con le sole bevande analcoliche.


  10. I genitori dovrebbero compiere un training lungo
    tutto il percorso di vita dei figli, orientandoli al consumo di bevande
    analcoliche (non solo a casa, ma anche al ristorante o in pizzeria),
    non favorendo un consumo precoce e dando sempre un esempio di
    moderazione.


 
 
 

Alcolismo, un aiuto per smettere di bere

Post n°50 pubblicato il 10 Ottobre 2008 da toni.aaa






Alcolismo: smettere di bere


Una molecola già presente nel nostro organismo potrebbe aiutare gli alcolisti a smettere di bere. Una bella notizia che, se confermata, potrebbe contribuire ad invertire il problema dell'alcolismo giovanile,
un fenomeno in forte crescita. Lo studio che sta esaminando la
fattibilità di questa nuova cura si sta conducendo presso l'Ernest
Gallo Clinic and Research Center (San Francisco - USA) ed è coordinato
da Sebastien Carnicella, ricercatore della University of California.
Alcuni dettagli relativi ai primi risultati sono stati pubblicati sui
Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS - Giugno 2008).




Per il momento i test sono stati condotti
su alcuni topolini con ottimi risultati. I ricercatori hanno iniettato
in una particolare area del cervello, l'area ventrale tegmentale, una
molecola conosciuta come GDNF (Fattore Neurotrofico Derivato dalla
linea cellulare Gliale). Questa particolare molecola, prodotta dal
nostro organismo, si è dimostrata in grado di disintossicare, in soli
10 minuti, i topolini dal desiderio dell'alcol.
Dopo l'iniezione, i topolini non hanno perso il desiderio di bere solo
nel periodo vicino alla somministrazione della molecola ma l'effetto
protettivo perdurava anche nel lungo periodo.




Lo studio conferma ancora una volta
l'implicazione dell'area ventrale tegmentale nelle dipendenze, tale
area è il centro cerebrale che controlla la gratificazione ed è
responsabile anche del vizio del fumo.




I ricercatori spiegano che la
somministrazione di GDNF non inibisce il desiderio per altre sostanze
che procurano piacere, non interferisce quindi con altre funzioni
importanti svolte dall'area ventrale tegmentale, ma agisce solo sulla
dipendenza da alcol. Gli esperti fanno inoltre notare che la molecola,
una volta iniettata, non invade altre aree come se il suo compito fosse
proprio quello di bloccare unicamente la dipendenza dall'alcol.




In base ai risultati preliminari ottenuti, si presume che la GDNF possa essere una valida arma contro l'alcolismo, un vizio che può portare alla cirrosi epatica. Attualmente si sta lavorando alla sperimentazione di un farmaco utile nel morbo di Parkinson
che ha il compito di aumentare i livelli di GDNF, un farmaco che,
secondo gli esperti, potrebbe essere adottato anche contro l'alcolismo.

 
 
 

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