Divagazioni

La gentilezza.


1. I più gentili al mondo sono gli australiani, seguiti da irlandesi, canadesi e neozelandesi. Fra 146 paesi sui quali Charities Aid Fundation ha condotto una ricerca ad hoc, il World Giving Index dell’Italia occupa uno  degli ultimi posti. L’idea di promuovere la gentilezza come stile di vita si è formata a Tokyo, dove nel 1997 è nato un movimento ad hoc: il World Kindness Mouviment. In poco tempo il movimento si è diffuso in 23 paesi,  dando alla gentilezza la dignità di oggetto di interesse e di studio. Ce n’era bisogno? D'acchito la risposta sembrerebbe negativa: tutti sappiamo del concetto di gentilezza e tutti siamo pronti a credere d’essere gentili. Ma se ci soffermiamo a considerare il tipo di gentilezza all’attenzione del movimento, dobbiamo cambiare idea. Compiere cortesie casuali verso chiunque, estranei inclusi, donare aiuto, raccogliere cartacce per strada, lasciare un caffè pagato al bar; o ancora: una buona azione al giorno, piantare fiori sottocasa del vicino; e in forma più impegnativa: organizzare  banche del tempo, per offrirne un po’ del proprio a vantaggio di chi ne ha bisogno; raccogliere fondi più o meno consistenti, da utilizzare in attività di microcredito o donazioni, sono queste le forme di gentilezza più sostanziali, alle quali pochi di noi si sentono chiamati. Di qui l’opportunità di fondarvi teorie e ricordarcele. 2. Da un po’ un Movimento Italiano per la Gentilezza opera anche in Italia. Speriamo che serva a migliorare in il nostro Giving Index in graduatoria.