A tu per tu

La miseria dietro l'angolo


Mia madre, ora che è in pensione, passa la maggior parte del suo tempo tra le mura domestiche. Quando si sta molto tempo in casa si finisce per notare e conoscere ogni rumore, voce, abitudine, anche quelle dei vicini più stretti. E’ in questo modo che ella si è accorta di un fenomeno tanto insospettato quanto rattristante che avveniva nella mia zona, e che io ho avuto modo di verificare.Qualche tempo fa andai al secchione della spazzatura e gettai una busta di quelle colorate, da regalo, con dentro alcuni giocattoli vecchi e rovinati di mia nipote. Circa un’ora dopo passò davanti al mio cancello, a passi svelti, un mio vicino (A.), diretto verso casa. Egli portava una busta, una busta identica a quella che avevo gettato io. Spinta dalla curiosità andai ai secchioni, e, sfidando il cattivo odore, sbirciai se il mio rifiuto era ancora al suo posto: come temevo, la busta era svanita. Era proprio quella che avevo visto in mano ad A.Avuta in questo modo ratifica delle storie raccontatemi da mia madre, iniziai  a prestare particolarmente attenzione ai modi di fare dei miei vicini, e feci altre aberranti scoperte. M., il signore pensionato che mi abita a due cancelli di distanza insieme alla moglie, faceva praticamente ogni sera ispezioni ai secchioni per vedere se c’era qualcosa ancora buono da portare a casa; N., macellaio, ha portato via uno scaffaletto di plastica di quelli da bagno, tutto sporco e probabilmente anche un po’ rotto; R., che lavora con le forze dell’ordine, addirittura si metteva a frugare tra le buste.Rattristata da tutto questo via vai che si svolgeva quasi come un rito attorno i secchioni della zona, esposi il problema ad una mia amica di Anguillara. Lei, con un tono un po’ vergognoso, mi disse che non vi vedeva poi niente di male, e che se avesse visto qualcosa di utile vicino ai secchioni anche lei se lo sarebbe preso al volo, perché i soldi erano davvero pochi e un piccolo aiuto poteva fare solo che bene.  In particolare disse questa frase: “La gente tra di sé non si aiuta spontaneamente, e questo è un po’ un modo per farsi aiutare anche contro il volere altrui. Se io non ho soldi per comprarmi dei vestiti e ho tutte le magliette stinte o consumate, se vedo una busta con dentro dei vestiti la prendo al volo; a chi l’ha gettata non serve più, io invece ne ho parecchio bisogno”. Insomma amici, mi sembra che il problema che emerge da questo “fenomeno” sia più che chiaro: ormai siamo giunti con l’acqua alla gola, e oltre al risparmio le povere persone comuni cercano altre fonti di “arrotondamento”.  C’è chi vende su e-bay i propri vestiti usati, i regali ricevuti, tutto ciò che non è strettamente essenziale; c’è chi cerca disperatamente un secondo lavoro; c’è chi, trovandosi in difficoltà, cerca ogni modo per condurre una vita che gli permetta almeno di respirare.Questa è la nostra Italia. Questa è la nostra situazione. Queste sono le nostre vite. Credete sia accettabile tutto ciò? Credete sia accettabile che, dopo una dura giornata di lavoro, una persona debba ridursi a rovistare nei cassonetti pur di tirare avanti? A voi le conclusioni.