Creato da inmusicaweb il 26/02/2012

Disco-Grafica

il blog dedicato alle copertine musicali

 

Kiss "You wanted the best ... you got the best" (1995)

Post n°20 pubblicato il 27 Aprile 2012 da inmusicaweb
 

Kiss Per la prima volta, attingo una copertina da una musicassetta tralasciando vinili e compact disc ... faccio ciò perchè molto singolare (nonchè rara) è l'idea di proporre musicassette in plastica colorata specie quando il mercato delle mc stava subendo i primi gravi colpi per l'imporsi rapido del cd. "You wanted the best ... you got the best" (1995) è l'ennesima incisione live dei Kiss, una delle band più amata della scena rock capace di sfornare decine di cavalli di battaglia evergreen tuttora apprezzati dai migliaia di fan che assistono ai loro spettacoli! Come si vede, balza subito all'occhio la cassetta rosso rubino che fa subito pensare al rosso delle labbra di Paul Stanley (lo storico chitarrista) che non a caso in copertina è colui che dona un bacio all'osservatore. A proposito di copertina abbiamo in essa un divampare di fiamme dal quale emerge un bel ritratto dei membri della band truccati nelle loro classiche maschere da spettacolo. Sui quattro spicca molto Gene Simmons, il bassista che stavolta regalando un gigno rinuncia a mostrare la sua voluminosa lingua (i volti dei Kiss ricompaiono anche sulla costina ma disegnati al tratto in bianco e nero). All'interno non ci sono particolarità se non un paio di foto live della band (nelle quali emerge il loro classico stile di trash-glam-rockers) e la pubblicità al volume biografico "Kisstory". L'artwork del disco porta una duplice firma, quella di Ron Ransom e Louis Marino.

© Articolo di Andrea Buongiorno - è vietata la riproduzione senza consenso -

 
 
 

Iron Maiden "Different World" (2007)

Post n°19 pubblicato il 21 Aprile 2012 da inmusicaweb
 

Iron Maiden Ho già scritto diverse volte, di come gli Iron Maiden abbiano posto alla base della loro promozione artistica, uno sfruttamento creativo e personale della grafica, specie nell'uso della loro nota mascotte Eddie. "Different world" è il secondo singolo estratto dall'album "A metter of life and death" e ha la grande particolarità di essere stato pubblicato in tre diverse versioni non solo per ciò che concerne la copertina ma anche a riguardo dei contenuti sonori, visto che ogni diversa versione presenta una scaletta differente (da parte mia mi sento di consigliare il cd che riporta la copertina centrale pubblicata a lato).

Le tre copertine seguono uno stile e una tematica simile con Eddie (in una versione lobotomizzata come fu per lo splendido "Piece of mind") che tiene in mano la nostra Terra ... l'espressione non promette nulla di buono, così come il taglio dato alle diverse scene (specie la terza in basso) rende la copertina aggressiva e minacciosa. L'uso poi della pittura e della computergrafica unisce gli ultimi episodi copertinistici della band inglese riunendo la computer-cover di "Dance of Death" (2003) che presentava un artwork realizzato in grafica 3D e ispirato quasi certamente al film "Eyes wide shut" di Stanley Kubrik)e la copertina di "A metter of life and death" (2006) che ha segnato il ritorno al più classico stile pittorico della band anche se con un Eddie non protagonista principale e un'atmosfera vicina alla neo-fumettistica americana. Autori delle illustrazioni per questo cd singolo sono Tim Bradstreet e Grant Goleash che regalano una versione di Eddie finalmente corrispondente in maniera più decisa al più classico Derek Riggs, un ritorno atteso e ben accolto dai fan che hanno sempre reputato (e lo faranno ancora a lungo) il caro Edward come un membro fisso e inamovibile della rock band inglese ... un marchio di fabbrica che alla pari delle doti vocali di Bruce Dickinson o degli assoli di Dave Murray rende i Maiden una delle band più amate nel mondo!

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Body Count "Body Count" (1992)

Post n°18 pubblicato il 15 Aprile 2012 da inmusicaweb
 

Body Count Forse molti di voi conoscono l'attore Ice T per aver preso parte a diversi film d'azione e alla fortunata serie TV "Law & Order: unità vittime speciali" nella parte di un duro ma bravo poliziotto. In realtà ICE T è sopratutto un cantante rap con alle spalle una carriera iniziata agli albori degli anni 90 come voce e mente dei Body Count, rap/metal band americana composta esclusivamente da musicisti di colore. La copertina di oggi è proprio quella dell'esordio dei Body Count, un esordio col botto visto che l'album negli USA (ma non solo) godette di un buonissimo successo (non a caso da lì a poco sarebbe scoppiata la scena cross-over/nu-metal con la pubblicazione del primo album dei Korn). A ogni modo, contribuì al successo del disco anche la critica nordamericana che finì per censurare il brano di chiusura del disco "Cop Killer" (trad. "ammazza sbirri") che trattava di una rappresaglia raccontata dal punto di vista di un afro-americano che uccide un ufficiale della polizia di Los Angeles. La censura coinvolse anche la copertina di Dave Halili in quanto la primissima versione vedeva sul petto del personaggio in copertina tatuata la scritta "cop killer" (il disco fu ritirato e la copertina modificata). Ice T oltre a una corposa attività di difensore dei diritti di espressione artistica avversa alla censura, nel 1999 pubblicò l'album "7th Deadly Sin" che fu uno dei primi album della storia disponibili in formato mp3 prima dell'uscita nei negozi.

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Mimmo Locasciulli "Intorno a trentanni" (1982)

Post n°17 pubblicato il 10 Aprile 2012 da inmusicaweb
 

Mimmo Locasciulli Un filone editoriale che aveva ottimi riscontri di vendita negli anni 70 era quello dei romanzi polizieschi pubblicati dalla Mondadori sin dal 1929. Caratteristica di questa collana, era il giallo con il quale erano colorate le copertine ... l’enorme successo della collana (e la sua longevità) ha permesso di nominare come "giallo" tutto un intero filone narrativo legato al poliziesco, al thriller, all’attività investigativa e di suspense, un nome entrato ormai nel linguaggio comune e che non trova traduzione nei paesi esteri (dove infatti c’è una forte divisione dei diversi generi che compongono il giallo: detective story, police procedural, mistery, ecc ... una divisione inesistente in Italia, in quanto la Mondadori finì per pubblicare tutti questi generi nella stessa collana creando una generalizzazione di tematiche). Negli anni 70, i "Gialli Mondadori"  vivono un momento di rivitalizzazione nel momento in cui la collana subisce un ricambio generazionale (in quel decennio muoiono Agatha Christie e John Creasey mentre George Harmon e Ross Macdonald cessano per motivi d’età).

Il Giallo MondadoriLa nuova vampata ideologica dei 70 invade anche i "Gialli" che dopo un periodo conservatore identificato con una ideologia di destra, cominciano a raccontare di città e paesi di campagna abitati da medi borghesi. Spariscono anche i gangsters per essere sostituiti da affaristi senza scrupoli che, dietro le maschere di imprenditori dediti al lavoro, mirano a commettere le peggiori nefandezze. Si cerca inoltre di dare maggior spessore ai personaggi ma soprattutto c’è un aumento deciso della scrittura al femminile in pieno parallelismo con le nuove emancipazioni del gentilsesso (sono anni infatti nei quali le donne ottengono diverse vittorie con l’approvazioni di leggi sull’aborto e sul divorzio e anche con la divulgazione finalmente anche in Italia delle pillole anticoncezionali). Dal 1970 viene tradotto per la prima volta in Italiano il romanzo “Il mio peggior nemico” di Ruth Rendell, l'autrice che presto si affermerà come la maestra del giallo ambientato nella vita di tutti i giorni e che farà da caposcuola per diverse altre scrittrici ... le scrittrici non sono femministe (nonostante il periodo potesse far credere il contrario) ma mostrano una ben diversa sensibilità, sanno offrire una lucida testimonianza della condizione femminile, le donne infatti possono essere soggette alle stesse inclinazioni degli uomini, con altrettanta intensità … e in diverse occasioni, la suspense che dà il ritmo alla storia viene creata dalla fragilità interiore di queste figure femminili che non hanno la forza di uscire da una situazione critica. Da segnalare inoltre che quasi tutte le storie pubblicate dalla Mondadori erano di produzione inglese con alcuni (rari) casi di scrittori francesi e tedeschi; solo dal 1977 dopo 20 anni si tornerà a leggere di romanzi scritti in Italia, a sottolineare il successo della collana. I Gialli Mondadori hanno ispirato inoltre in maniera curiosa anche una copertina del 1982 per l’album "Intorno a trentanni" di Mimmo Locasciulli. L’artwork (opera di Roberta De Tuddo, Luciano Castelli e Francesco Logoluso) così semplice nella struttura ma precisa nella citazione, diviene un incontro originale e di qualità tra musica e letteratura per un risultato davvero unico!

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Per Grazia Ricevuta "P.G.R." (2002)

Post n°16 pubblicato il 30 Marzo 2012 da inmusicaweb
 

PGR In questi tempi di frenesia tecnologica, non deve stupire che vi sia la possibilità di intervenire direttamente sulla custodia in plastica di un cd lavorando attraverso incisioni, rilievi o stampe. E’ il caso del disco di "esordio" dei Per Grazia Ricevuta (ex C.S.I.) che hanno affidato l’artwork del loro primo album a Michel Collet il quale ha stampato la grafica di copertina direttamente sulla custodia in plastica, eliminando il booklet cartaceo e inserendolo in maniera multimediale nel cd (rendendolo consultabile al computer). Il libretto virtuale segue una linea molto futuristica con immagini create in computergrafica e non sempre ispirate ai contenuti dei testi. L’inserimento della traccia-rom in un CD è divenuta una pratica molto in voga negli ultimi anni, solitamente sfruttata per proporre interviste e video-clip o note tecniche sull’album ... questa è un’ulteriore dimostrazione di come l’avvento del computer abbia rivoluzionato il prodotto musicale, non solo facilitandone la realizzazione grafica ma anche arricchendone i contenuti.

La grande diffusione poi dell’informatica ha reso il computer uno dei mezzi più sfruttati per la diffusione e la promozione di un disco o di una band! In internet infatti ogni gruppo ha un suo sito web e vista la facile accessibilità a questi servizi, anche un gruppo emergente o un semplice amatore può (aprendo un suo sito) promuoversi attraverso internet e ottenere una discreta visibilità: prova ne sono le tantissime web-zine disseminate nella rete, giornali di musica non acquistabili nelle edicole ma consultabili nel web che hanno la possibilità (a differenza dei loro colleghi cartacei) di proporre ogni mese le novità discografiche e permettere a un utente di leggere ogni qual volta vuole un vecchio numero o un vecchio articolo (da sottolineare inoltre, come queste web-zine siano consultabili gratuitamente). Molto recente è anche la nascita delle web-radio, vere stazioni radiofoniche che non comportano costi per una eventuale attivazione e che sfruttano le linee dell’etere per trasmettere i propri programmi. Anche questo servizio è di facile attivazione e sottolinea la possibilità (con internet) di poter fare/promuovere/trasmettere musica in maniera indipendente ... insomma la web-radio rappresenta una sorta di radio libera del nuovo millennio.

Il rapporto di internet con la musica è poi divenuto più saldo con la nascita di programmi peer to peer (p2p) come Napster, WinMX o E-mule. Questi programmi di scambio dati tra utenti di tutto il mondo, hanno prodotto due esiti molto diversi. Se infatti da un lato lo scambio e la diffusione di musica a livello mondiale ha prodotto una maggiore promozione e conoscenza delle diverse realtà musicali, dall’altro lato ha aumentato la diffusione della pirateria informatica, in quanto questi programmi permettono agli utenti di poter offrire e ricevere un intero disco evitandone quindi l’acquisto. I programmi p2p sono indicati come i maggiori responsabili della crisi discografica riscontrata negli ultimi tempi, crisi che ha prodotto un aumento considerevole del costo dei CD.

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Beck "Sea Change" (2002)

Post n°15 pubblicato il 27 Marzo 2012 da inmusicaweb
 

Beck "Sea Change"Oggi parliamo di un personaggio camaleontico della scena alternativa che risponde al nome di Beck. Il cantautore americano è già stato trattato con la recensione del suo recente album, "The information" durante uno dei primissimi post di questo blog e oggi con piacere lo cito nuovamente per un disco capolavoro quale è "Sea Change", a mio modesto parere il miglior disco uscito nei negozi nel 2002! Beck come ho già avuto modo di dire, è un personaggio che ha sempre cercato di rendere originali le proprie copertine, rifacendosi agli anni 70 quando ha deciso di mettere in commercio un medesimo album con copertine diverse stuzzicando la golosità dei fan e dei collezionisti discografici. Come il recente "The information", anche "Sea Change" seguiva questa idea comparendo sugli scaffali in ben 4 versioni differenti ... a lato ho deciso di porre la versione da me posseduta mentre in basso trovate le altre tre e come potete notare benchè seguano il medesimo indirizzo onirico-pittorico, sono tre copertine dalla personalità diversa (a nota di cronaca devo dire che quella più diffusa fu la variante in basso a destra mentre la più rara da vedersi quella in basso a sinistra). L'artwork di "Sea Change" porta la firma di Jeremy Blake mentre in fase di design e direzione creativa le firme sono di Kevin Reagan e dello stesso Beck che studiarono un booklet interno allestito con diversi pannelli grafici figli dei virtuosismi informatici analoghi a quelli in copertina mentre metà del booklet fu studiato interamente argentato con il lungo elenco continuo di credits, testi e brani. Con la qualità elevata delle canzoni e la ricercatezza della sua pluri-copertina, "Sea Change" si ritaglia di diritto un posto tra i dischi consigliati per ogni amante della buona musica e della copertinistica più sfiziosa.

Beck "Sea Change"

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Disciplinatha "Un mondo nuovo" (1994)

Post n°14 pubblicato il 22 Marzo 2012 da inmusicaweb
 

Disciplinatha Come ho già avuto modo di dire attraverso interventi e articoli pubblicati in rete, quella del creativo modenese Diego Cuoghi è stata una delle più prolifiche attività copertinistiche degli anni novanta italiani. Ad alcune sue creazioni sono legati anche simpatici e singolari aneddoti; seguiamo cosa ci racconta Cuoghi stesso sulla copertina di "Un mondo nuovo" (1994) dei bolognesi Disciplinatha (gruppo scioltosi diversi anni fa): "La prima copertina dei Disciplinatha la trassi da un volantino dei Testimoni di Geova. Me lo aveva portato il cantante del gruppo, Dario Parisini. Si vedeva la classica 'famiglia ideale’ in una specie di luogo idilliaco. In questo mondo perfetto però avevamo deciso di far entrare un elemento perturbante, la sfera tecnologica tenuta in mano dal capofamiglia. In origine l'uomo aveva una cassetta di frutta e attorno alla famiglia c'erano diversi animaletti, e dei carpentieri che costruivano la casa sullo sfondo, tutti elementi che ho cancellato per rendere più semplice l'immagine". Ma qualcosa andò storto e Cuoghi aggiunge: "Successe però che un testimone di Geova vide il disco in un negozio, pensò ad un uso offensivo di una loro pubblicazione e si rivolse ad un avvocato per denunciare la casa discografica per l'uso improprio di una immagine protetta da copyright. La casa discografica per non avere grane legali propose la sostituzione della copertina con una diversa, così solo le primissime copie di quel disco furono stampate con l'immagine incriminata". Le due versioni della copertina le possiamo vedere a lato, notando come nella versione definitiva (quella in alto) la famiglia felice sia stata sostituita con la già citata sfera tecnologica che per un breve periodo divenne il logo della band. Inutile dire che i possessori della copertina censurata, possono contare su un piccolo cimelio della discografia alternativa italiana

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Korn "Korn" (1994)

Post n°13 pubblicato il 19 Marzo 2012 da inmusicaweb
 

Korn Son passati molti anni da quando un giovane gruppo americano con un nome alquanto curioso si affacciò alle scene internazionali del metal proponendo un sound inedito, nuovo, fresco e variegato, amalgamando diversi stili e facendoli confluire verso una granitica miscela che verrà in seguito apostrofata come nu-metal. Il primo disco dei Korn finì così per suscitare curiosità ma anche sdegno da parte dei puristi metallari. Di quel disco, curiosa è la copertina (un pò come tutte le cover della band) che propone una fotografia firmata da Stephen Stickler elaborata come il resto dell'artwork dai Korn stessi con la Pawn Shop Press di Los Angeles. Al di là del libretto che propone una foto in bianco e nero della band e un angolo domestico con bambole e riviste porno, è proprio la copertina ad attrarre l'attenzione con questo sguardo su un piccolo parco giochi per bambini, dove una ragazzina seduta su una altalena si copre gli occhi per evitare il sole e cercare di riconoscere la figura che ha difronte e che staglia una possente ombra sulla sabbia. L'ombra gioca un ruolo e un significato fondamentale perchè l'ombra della bambina stessa finisce per convergere verso il marchio dei Korn disegnando sul terreno una angosciante sagoma impiccate della infante. Sensazioni negative che trovano compimento sul retro del disco, dove la medesima scena ripete la presenza della sola altalena senza nè la bambina e nè il suo avventore accelerando l'umore angosciante e drammatico che già trova espressione sonora all'interno del disco.

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Tool "Lateralus" (2001)

Post n°12 pubblicato il 13 Marzo 2012 da inmusicaweb
 

Tool Il computer rappresenta in pieno l’avvio di questo terzo millennio e c’è una band americana che in molti legano a questa nuova era tecnologica e futuristica; la band si chiama Tool ed è capitanata dal vocalist James Maynard-Keenan. Il gruppo in questione ha sempre avuto un occhio di riguardo nei confronti della grafica e della produzione di videoclip, sono divenuti famosi infatti quelli per i brani “Schism” e “Stinkfist” con surreali e alieni personaggi di plastilina, animati in ambientazioni oscure. Tra le loro copertine vale la pena di menzionare lo splendido lavoro fatto per “Lateralus” (2001), il cui artwork porta le firme di Adam Jones e Mackie Osborne. La confezione è composta da due componenti: la custodia del cd e l’involucro che la contiene. Quest’ultimo è intermente realizzato in plastica nera con due aperture ai lati (per far entrare la confezione del CD) e alcune zone trasparenti (intorno al nome del gruppo e al titolo dell’album) che svelano la copertina sottostante. Sul retro sono stampati in argento i credits e i titoli dei brani, in una grafica simile a quella di piccoli componenti informatiche. Proprio questa confezione è il cuore del concept, attraendo per le sue ipnotiche trasparenze e per la sua forte carica innovativa. L’immagine di copertina mostra un uomo a mezzobusto del quale si vedono muscoli e cartilagini, avvolto in simboli e fantasie di richiamo orientale … questa illustrazione è opera di Alex Grey, il celebre pittore americano che ha fatto di queste illustrazioni “anatomiche” il proprio marchio di fabbrica.

Tool

La particolarità del libretto di “Lateralus” è che la copertina di Alex Grey non è stampata sulla prima pagina, in quanto è prodotta dalla sovrapposizione delle diverse pagine trasparenti del booklet, ognuna delle quali porta stampata una diversa immegine che sovrapposta alle altre genera (a libretto chiuso e osservato dalla copertina) l’immagine definitiva. La cover si sviluppa non sulla sola prima pagina ma coinvolge l’intero booklet rivoluzionando l’idea stessa di “copertina”. A destra vediamo proprio la copertina integrale formata dalle sovrapposizioni delle varie pagine, mentre in basso abbiamo due pagine interne del booklet che oltre a mostrarne la base trasparente, spiegano bene anche la composizione di due delle immagini interne che compongono la copertina definitiva. Il gioco di trasparenze si ripete anche sul retro della confezione (a destra), dove assistiamo a un’altra ipnosi cromatica virata in azzurro e che decora interamente sia la facciata che l’interno del retro cover (protetto dal piano che ospita il CD); anche in questo caso la base in plastica è trasparente.

Tool

Sul brano “Lateralus”  dobbiamo aprire una parentesi in proposito dei riferimenti tra disco e cover: sulla copertina è disegnata una spirale logaritmica legata alla sequenza dei numeri di Fibonacci, basata sulla serie matematica scoperta da quest'ultimo nel 1202 d.c. in cui ogni numero dopo il secondo è la somma dei due numeri precedenti: 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21… le strofe del brano "Lateralus" sono sillabate in modo da ottenere esattamente la serie di Fibonacci: “Black (1) then (1) white are(2) all I see (3) in my infancy (5) red and yellow then came to be (8)” e così via… insomma un lavoro curatissimo e fantasioso, che rende questo disco memorabile sia per la componente sonora di eccelsa qualità che sia per quella grafica e visiva, una copertina davvero splendida e intrisa di significati che porta l’artwork in questione, al grande livello delle gimmick cover da LP degli anni 70. Una vera opera d’arte che appare quantomeno rara, visto che difficilmente le etichette discografiche sono disposte a investire in una copertina così elaborata. Con “Lateralus” assistiamo a uno dei migliori lavori creativi legati alla discografia, un capolavoro assoluto di creatività.

Tool

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Massimo Zamboni "L'inerme è l'imbattibile" (2008

Post n°11 pubblicato il 08 Marzo 2012 da inmusicaweb
 

Massimo Zamboni Oggi voglio parlare di un disco, la cui grafica è stata curata dal creativo emiliano Diego Cuoghi; un disco che presenta un packaging davvero particolare legato a un progetto interessante e in triplice veste firmato da Massimo Zamboni al suo secondo disco solista. "L'inerme è l'imbattibile" è un cofanetto cartonato che contiene ben tre supporti quali il cd musicale, un dvd video e un libricino nel quale l'autore reggiano spiega e descrive luoghi e motivi che sono raccontati nei due dischi.  Graficamente il packaging riprende quanto già visto in "Sorella sconfitta" lasciando assoluta protagonista l'opera "Il fabbricante di cuffie" di Beatrice Pasquali che occupa la copertina del cofanetto e sopratutto l'intera parte interna delle tre ante. Proprio all'interno vi sono due tasche che accolgono il dvd e il disco sonoro inserito in una ulteriore confezione cartonata (affinchè possa essere portato in macchina indipendentemente dal cofanetto). Sulla terza facciata esterna un grande primo piano di Massimo è sovrapposto ad alcuni testi mentre la prima facciata ha una cavità nella quale è inserito il libricino (di dimensioni A5) sulla cui copertina campeggia un logo di Lazzaro Ferrari che simula due figure molto stilizzate che si vanno ad incontrare. Il libro all'interno presenta brevi racconti, i testi dei brani del disco e i credits dello stesso, nonchè alcuni appunti sui contenuti del dvd. Insomma un packaging davvero ricco per un progetto visivo/letterario/musicale che rimarca l'assoluta intelligenza, creatività e novità dell'opera di Massimo Zamboni.

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