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Riflessione filosofico-poetico-musicale

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Renzi. Vita sogno alla terza potenza. Ad Arbasino "Il Vittoriale". Genova. Vertecchi. Elezioni europee

Post n°769 pubblicato il 28 Maggio 2014 da giuliosforza

Post 727

 

Ho avuto un pensiero davvero irriverente: che Renzi sia figlio naturale di Papa Francesco. Non mi si chieda il perché.

*

Da Il magnifico Stanley, il film d’animazione che detiene il primato dei film flop (appena 25000 dollari di incasso contro un costo di 25 milioni): il più sublime degli stati: quando il sogno sogna di te invece del contrario. La battuta è del troll buono, quello dal pollice verde, per questo condannato a vivere fra il cemento ed il caos di New York. Sognare di esser sognato dal tuo stesso sogno. Che non è semplicemente un sognare di sognare, ma sognare di sognare un sé stesso che si sogna. Ben oltre Calderon.Vida come sueño alla terza potenza.

*

Di quell’immane, inutile, forse a quel punto fatale ed inevitabile macello che fu la Prima Guerra mondiale, di cui ricorre il secolo, porto anch’io le ferite per via di mio padre che ne uscì devastato nel corpo e nell’anima e ne ebbe condizionata l’esistenza di individuo marito genitore. Più di una volta  ne dissi su queste pagine (11 novembre 2012, 30 novembre 2011, 24 novembre 2009, per pura coincidenza nello stesso mese-) e non intendo ripetermi. Quelle narrazioni rappresentarono il mio piccolo contributo alla ricostruzione della grande storia, tessere minime di quel  mosaico in cui il rosso del sangue predomina, e con esso il nero e il viola, i colori del macabro e delle liturgie funebri. 

*

Assistito alla lectio magistralis (come usa ancor dirsi, e trovo la cosa amena) di Benedetto Vertecchi, già collega a Roma Tre, studioso di cose pedagogiche universalmente noto e stimato. Vi ho assistito volentieri (onore al merito, ovunque esso sia) e con interesse, pur avendo avuto da sempre con lui dissapori culturali, e sono stato premiato: una vera e propria sorpresa il suo lungo, solenne e pacato discorso, dall’afflato direi religioso, vera e propria palinodia  di un che,  pur di solida formazione umanistica e di notevole sensibilità estetica, s’era dedicato, con piglio e zelo neopositivistici, alle pedagogie “scientifiche”, alle tecnologie, alle docimologie, spesso irridendo  all’”insensatezza”, all’”anacronismo”, alla”vacuità” del chiacchiericcio pedagogico nei suoi versanti filosofico ed estetico: e lo ha fatto proprio insistendo sulla necessità della ricerca di senso, della restituzione di significato  (ed io ho pensato al Confucio da me da una vita citato: s’io fossi imperatore della Cina, per prima cosa ridarei il senso alle parole): sulla urgenza, a tal fine, del recupero della cultura classica e  della conseguente formazione linguistica, della valorizzazione del simbolico (leggi dell’estetico nella sua più vasta accezione, quella che da una vita vado rivendicando, e dell’artistico, de iure, non necessariamente de facto, il più estetizzabile, che ha nell’arte in generale e nella poesia nella musica in particolare i suoi apici). Un Vertecchi nuovo assolutamente dunque  (o antico?), di certo per me rasserenante. Che io non sia mai stato e non sia quel cialtrone che a tanti, forse anche a lui, piacque ritenermi? 

*

Coincidenze.

Genova, con Pescara e Weimar, la nordica Atene che tiene la diletta Turingia, mia città dell’anima, torna a me questa sera prepotentemente a muovermi con antiche memorie i precordi.

Nell’attesa dei nipoti di ritorno dall’ acquario di Genova entro nella libreria della Stazione Termini alla ricerca di Fratelli d’Italia di Arbasino (il prossimo 2 giugno lo premieremo a Gardone con il quinto, -primo ad un letterato- premio“ Il Vittoriale” creato sotto la fantasiosa e dinamicissima presidenza Guerri, presso il rinato Laghetto della Danza), che acquisto insieme al primo volume dei Quaderni di Paul Valéry. Ricordatomi di aver quest’ultimo già in biblioteca, lo scambio con due altre sue opere,  le Poesie, testo originale a fronte, a cura di Giancarlo Pontiggia, che si concludono con il delizioso idillio Á Gênes, A Genova (città fondamentale per la vita spirituale di Valéry, figlio di padre d’origine còrsa e di madre –Fanny Grassi- triestina di madre genovese-); e Lettere su Nietzsche (mal)curate -traduzione approssimativa, refusi (?) tipo ‘avvallato’ per avallato- dalla giovane ricercatrice Barbara Scapolo, alla quale  tutto perdono per l’originale dedica della sua fatica

alle confacenti salite (rilievo nel testo) genovesi,

in cui il pensiero si inerpica:

Salita di San Francesco

Salita delle Battistine e

Salita di San Bernardino

Zena stasera mi chiama. Mi reclamano le sue salite, che mille volte meditabondo affrontai. E ne uscii rinato a nuovi pensari. 

*

In questi giorni roventi (!) di campagna per le europee ho anch’io affidato alcuni pensieri a fb. Ne riporto alcuni, col breve dibattito seguitone.

1) 

Quest'Europa e quest'Italia non sono quelle vagheggiate dal grande Visionario de La giovine Italia e de La giovine Europa. Non mi interessano.

2)

Apprendo che la percentuale dei votanti nei paesi in cui la consultazione è già conclusa non ha raggiunto il 30% e tutto fa pensare che nei restanti paesi non si vada molto oltre. Ha senso un parlamento che rappresenta una minoranza tanto esigua? Non è esso un parlamento prevaricante? Il partito, maggioritario in assoluto, quello degli astenuti, non conta e non significa nulla? Sono tante le conseguenze che da questo dato di fatto dovrebbero trarsi: come minimo l'annullamento delle elezioni.
Stanotte ho consultato i miei amici Bruno Shakespeare, Byron, Voltaire, Rousseau, Goethe, Beeth, Novalis, Wagner, Nietzsche, D'Annunzio...Mi hanno detto di non riconoscersi in questa Europa "mal-nata" e che essi non la voterebbero. Ne seguo l'esempio.

Commento di Lorenzo Fortunati:

 

Caro Giulio, nel post di ieri ho citato Einstein piuttosto che Bateson solo per questione di celebrità: "Non si può risolvere un problema con la stessa mentalità che l'ha generato". Pure tra tanti dubbi, a votare vado perché non capita mai che una mentalità differente si affacci alla partecipazione politica con qualche velleità di successo. Proprio stamattina rileggevo carteggi del 2007, di una mia collaborazione con i 5Stelle quando ancora non si chiamavano così. Non fu un caso che solo tra loro, oltre che vari cani sciolti di partiti minoritari, trovai alleati di azione, al tempo. E poi consentimi: davvero ci facciamo influenzare dai dati di partecipazione degli altri cittadini europei? Avrei capito di più un tuo voler boicottare M5S per l'infelice uscita di Grillo sull'An Die Freude (inno europeo)

 

Risposta a Lorenzo:

Caro Lorenzo. rispetto la tua opinione, come una delle più ragionate e sensate in cui mi sia stato dato in questo periodo d' imbattermi. E non mi chiederò: nemmeno come fa uno come Lorenzo a votare Grillo (perché per ora 5 stelle è Grillo), un personaggio pei miei gusti assolutamente inestetico e purtroppo ...anestetico, Un mazziniano con tendenze anarchiche (e non è un paradosso) come me non riuscirà mai a sopportare una oclocrazia sostanziale contrabbandata per democrazia, un sistema politico plutocratico, quello predominante nell'Europa ...dis-unita, dal quale per definizione ogni cultura dello spirito è bandita. Polis greca e Comune rustico, ad essi vorrei (sogno assurdo) tornare, per vedere l'interesse collettivo e quello individuale minimamente coincidere, i valori del singolo emergere da una comunità alla loro affermazione e celebrazione finalizzata.

Non conosco l'infelice uscita di Grillo sull'An die Freude, né le darei peso: Odi profanum vulgus et arceo.

 

3)

Contro il mio stile, ho dedicato alle vicende ‘politiche’  di questi giorni fin troppa attenzione. Con queste riflessioni chiudo il discorso, anche perché come analista politico non valgo un granché.

Come volevasi dimostrare, in Italia l’esca renziana degli ottanta euro ha fatto abboccare all’amo i pesciolini italiani. Non so se e quanto rallegrarmene. Col Portogallo l’Italia è stata l’unica nazione in cui la ‘sinistra’ sia avanzata. Sul resto d’Europa, dalla Grecia all’Inghilterra attraverso la Francia, il rivendicazionismo nazionalistico degli antieuropeisti o degli euro scettici soffia come un vento impetuoso.  E se la burbanza e la sicumera grillesche sono state dal voto punite, 5stelle resta pur sempre il secondo partito e con esso Renzi dovrà fare i conti se, come è probabile, Forza Italia dopo lo smacco gli farà  mancare l’appoggio esterno. Forse ne vedremo delle belle.

Per quanto riguarda l’astensionismo in Europa le previsioni sono state mantenute. Sommando  agli astenuti i contrari, i disagi, anzi l’aperta ribellione nei confronti del prevaricante impero tedesco risultano, da striscianti che erano, sempre più apertamente minacciosi. Come reagirà la Kaiserin (esagerando, e ne chiedo venia, la dissi Führerin) Angela Merkel? 

 

_________

Chàirete Dàimones!

 

Laudati sieno gli dei, e magnificata da tutti viventi la infinita, semplicissima, unissima, altissima et absolutissima causa, principio et uno (Bruno Nolano)

 

 
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