Dis-incanti

Giudizio (educativo) sintetico a priori. Talenti. Ars amatoria


Post 719 La rosellina, fiorita con largo anticipo or son più di quindici giorni nel mio roseto, vanitosa e impunita persiste ancora, solitaria, tra la più totale, supina acquiescenza delle sua colleghe, decise, (o da lei, reginetta capricciosa, obbligate), a rimanere in boccio. Quella rosellina ha un nome che non rivelerò. Tentai un giorno di coglierla e mi punse. Fu il modo per non farsi più dimenticare. Ed anche oggi la ricorderò con la popolare poesiola raccolta da Goethe e diventata uno dei più bei Lieder di Schubert. .Sah ein Knab ein Röslein stehn,Röslein auf der Heiden,War so jung und morgenschön,Lief er schnell, es nah zu sehn,Sah's mit vielen Freuden.  ......Un ragazzo vide un giorno una rosellina,rosellina della landa:così fresca era e graziosa,velocei corse per vederla da vicino,la vide con grande gioia.Rosellina, rosellina, rosellina rossa,rosellina della landa.Disse il ragazzo: voglio coglierti,rosellina della landa!Disse la rosa: ed ti pungo,così mi ricorderai per sempre,e io non soffrirò.Rosellina, rosellina, rosellina rossa,rosellina della landa.E il ragazzo crudele spezzòla rosellina della landa;essa si ribellò e lo punse,e non gli giovò lamentarsi e penare,e dovette  soffrire.Rosellina, rosellina, rosellina rossa,rosellina della landa.* Ho sempre pensato che due siano le condizioni sine quibus non, necessarie e sufficienti, di una funzione didattica verace; condizioni o categorie a priori (i trascendentali della mente del maestro che lo determinano in quanto tale): curiosità senza limiti, sovrabbondante ricchezza interiore (sovrabbondanza di informazioni assimilate in cultura) e disposizione al dono generoso ed incondizionato di sé. Senza tali categorie dello spirito nessun giudizio sintetico educativo a priori è possibile. Chi si siede al convito della conoscenza, l’educando, ha bisogno di una tavola riccamente imbandita affinché possa scegliere, a suo rischio e pericolo, in  qualità e quantità, i cibi necessari alla soddisfazione dei suoi appetiti (autoeducazione): senza tale sovrabbondanza la libertà di scelta, premessa dell’autoeducazione, è impensabile, anzi ingannevole .Il maestro deve poter dire a sé di sé, con D’Annunzio (Notturno)::  Nulla sfugge agli occhi senza posa attentissimi che la natura mi ha dato, e tutto m’è alimento e aumento…; e al discepolo, con Dante (Paradiso, X, 25): Messo t’ho innanzi, omai per te ti ciba. Tutto il resto è superfluo.* Passeggiata con l’amica M. S.,  per Talenti (il nostro “vecchio” caro quartiere composito, borghese ed alto borghese nel suo più recente nucleo, “popolare” nella sue frange periferiche, sconfinanti a radice nel Tufello e nel San Basilio di pasoliniana, con Pietralata, memoria)  da oltre vent’anni non più mio, ma rimasto nel mio cuore e nelle mie nostalgie, per avervi vissuto gli anni più tribolati, e perciò più intensi, e per certi versi più belli, della mia vita. Si parla del più e del meno, seduti ad un tavolo dello Zio d’America, o passeggiando per via Ojetti; si ricorda, si …discetta, si celia. E non può mancare la domanda più ovvia, più banale nella quale anche il più raffinato dei beaux esprits, uomo e donna, prima o poi inciampa: che ti colpisce, che cerchi prima di tutto in un uomo, in una donna? Risposta d’obbligo: l’intelligenza, poi…, la bellezza interiore… poi…Che scempiaggine, quanta ipocrisia! Ed anch’io, il sottile, l’originale, l’imprevedibile, alla domanda di M. rispondo così, e ancora me ne vergogno. E pensare che, risalendo per via Ojetti per recarmi all’appuntamento, fatta sosta al negozio di libri usati Aiace, che da tanti anni dà tono alla zona, e potrebbe rappresentarne il salottino letterario, vi avevo acquistato un Gregorovius e  un Horia , ed avrei potuto rispondere col distico di Ovidio da Horia citato a pagina 27 di Dio è nato in esilio (Le Edizioni del «Borghese», 1961), che per quanto attiene alla sostanza è anch’esso  assai evasivo. ma almeno dice tutto quello che onestamente si può, con garbo ed ironia, dire: Non est certa meos quae forma invitet amores;Centum sunt causae, cur ergo semper amem. Non  una precisa bellezza (interiore od esteriore, fisica o spirituale) mi invita all’amore;Ma cento sono i motivi per amare sempre. (Amores, II, 4, 10-11) Che il Sulmonese sia stato condannato all’esilio in Tomi (ammesso che l’esilio non sia una invenzione letteraria del supremo, col Pescarese, degli Imaginifici  -anche questa ipotesi è stata fatta e non senza buoni argomenti) per gli Amores, l’ Ars amatoria ed i Remedia amoris  dal moralizzatore Augusto (come tutti i moralisti moralizzatori, in privato tutt’altro che morale) è credibile. Una delle maggiori preoccupazioni dei pastori (non tutti con verga d’avellana) dei popoli è regolamentare (magari con la più innaturale delle istituzioni, il matrimonio) la cosa più irregolamentabile, quel meraviglioso chimismo che chiamano amore. Non prenderlo sul serio, celiarvi su, come fa Ovidio, è  imperdonabile. E pensare che è il modo migliore per dargli senso.*  Ho scritto e ribadisco: mi toccherà durare ad oltranza: ho ancora tanto (tutto) da apprendere e da comprendere del passato, del presente, del futuro (del mistero immanente e diveniente dell'essere).* Roma Palestrina Capranica Pisoniano Gerano Canterano Madonna della Pace Arsoli Vivaro. Una maratona bella anche in macchina, poco più di due ore e mezza. Oggi poi col tempo splendido panorami da mozzafiato. Dalla piazza di Capranica ho potuto ammirare il Gran Sasso innevato. Molti personaggi del Gran Tour, compreso Gregorovius, i cui Diari romani (1852-1872) sto con gran gusto leggendo, descrissero tale itinerario. Da Palestrina a Madonna della Pace lo feci una volta anch'io (in due o tre tappe, non ricordo, ma salendo a Guadagnolo e discendendo dalla Mentorella, così accorciando un poco) con un gruppo di miei studenti. Avevo intorno ai cinquant'anni. Ora che vado per gli ottantuno avrei voglia di riprovarci!!! Cercansi volontari esperti in interventi di pronto, di rianimazione, di respirazione bacca a bocca , tutto dovesse rivelarsi inutile, in… trenodie.  ----------------- Chàirete Dàimones!