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Pasolini di Toffolo a fumetti. Sacro. Come imputridisce un amore ed altro

Post n°771 pubblicato il 10 Giugno 2014 da giuliosforza

Post 729

La sala tv del grazioso alberghetto, il Diana di Gardone Riviera, che mi ha ospitato in questi giorni, è anche una piacevole sala di lettura: possiede molti volumi, tra cui una ventina di Meridiani Mondadori, e pubblicazioni di varia natura e valore su gli argomenti più disparati. Decisamente il giovane gestore è un illuminato.  M’attrae un libro di fumetti, un genere che non m’attira e che poco o nulla ho in vita frequentato, di Davide Toffolo, dedicato ad una intervista a Pasolini (nemmeno del Friulano fui intimo, pur avendo assegnato molte tesi di laurea sulle implicazioni dis-educative -nel significato positivo che io conferisco al termine- della sua opera), un pordenonese dal multiforme ingegno che scopro anche chitarra  e voce nel gruppo rock  Tre allegri fratelli morti. Mi tuffo nella lettura, attratto da una forte  affermazione che io riporto qui naturalmente parafrasata, non avendo a disposizione il testo: i discepoli dovrebbero fagocitare il maestro, nutrirsene ed espellere, come feci, l’indigerito o quanto resta dell’assimilato. Detta così sembra la cosa più spontanea  e  naturale del mondo. In  realtà la funzione didattica verace sembra avere altro fine: forzare alla contestazione del modello, al superamento del suo puro ruolo di esemplarità e di riproducibilità, alla provocazione all’auto-formazione, all’ autorealizzazione di quella originale sostanza che ogni uomo che viene in questo mondo è e che, nonostante tutti i condizionamenti, quelli della famiglia in primis, poi della scuola, della società e della chiesa, è chiamato a realizzare: detto niccianamente: a diventare quello che, unico ed irripetibile, è. 

*

Pochi credo abbiano il senso del sacro che ho io, per il quale Ens

 et Sacrum (come Verum et Pulchrum et Bonum), contro ogni apparenza, convertuntur. Contro ogni apparenza, dico, poiché a guardarsi intorno, tutti caratteri sembra avere il reale tranne quello della divino. E di conseguenza per me il mistero non è sopra o attorno al mondo, ma dentro al mondo come sua sostanza, come sua definizione. E di conseguenza ancora il miracolo non è per me l’eccezione, ma la regola. Ma c’è un miracolo che ho cercato invano in tutta la letteratura taumaturgica: la ricrescita di un organo o di un arto mancante o reciso. Se qualcuno ne ha nuova, si faccia avanti. La cosa non rappresenta tanto un problema per me, quanto per coloro che  del miracolo hanno una concezione come di un evento straordinario e soprannaturale. Che razza di straordinario è quello da cui il più straordinario sarebbe escluso? C’è forse qualcosa di precluso al buon Dio ed ai suoi Santi? O…?   

*

Un mattino pieno di sole del 1948 sugli scogli di Mentone. La Costa Azzurra è un tripudio di blu di cielo e di mare. In una rada solitaria nascosta  fra spuntoni di roccia a strapiombo osservo, non visto, due corpi adolescenti, ignudi e puri come gigli dei campi, intrecciarsi negli spasimi dell’amore, forse il primo amore. Adolescente anch’io, ma ignaro della bellezza, e perciò della purezza, di quell’atto (la mia formazione sentimentale è avvenuta tra volgarità divieti frustrazioni tabù)  resto sconvolto, e quell’immagine, con poche altre, si fisserà indelebile nella mia anima, a condizionare la mia vita erotica futura, termine di paragone, e di valutazione della purezza e della bellezza d’un atto destinato a connotarsi raramente di sublime, a raramente oltrepassare la soglia della bestialità.

 

Triste pomeriggio in una città affocata. Un vecchio, forse un  clochard,  appoggiato ad un cassonetto di rifiuti stracolmo, tra immondizie di ogni genere, si lascia masturbare da  una giovane prostituta.

Ho l’età di quel clochard. La mia memoria arretra improvvisamente di sessantacinque anni e recupera l’immagine dei due adolescenti. Provo un brivido per tutta la vita. Quel clochard potrei essere io, o potrebbe essere quell’adolescente.

Può dunque così imputridire un amore? 

*

Ascensione.

Un’amica rumena su facebook oggi 29 maggio: “Ascensione di Nostro Signore” ( forse nel calendario ortodosso la festa cade in data odierna), “HRISTO S-A INALTAT”.

Traduzione automatica di Bing: Cristo era un esaltato

Giuro che non è una mia blasfema invenzione

Mi diverte da morire leggere le traduzioni di Bing. C’è materiale per un romanzo surreale.

*

Non ho resistito ed ho comprato finalmente le 1400 pagine di Fratelli d’Italia di Arbasino, con l’Horcynus orca di Stefano D’Arrigo forse il romanzo più “mallopposo” d’Italia, da molti ritenuto il più bel romanzo del Novecento. Lettura ostica. Ho preso l’impegno di leggerlo tutto entro giugno. Ma non so se riuscirò ad andare oltre le prime venti pagine. A meno che l’appetito non mi venga mangiando

*

Avete notato i sorrisi gli abbracci e i baci affettuosissimi e maternalistici della Merkel a Renzi?

 

Ahi serva Italia di dolore ostello

Nave senza nocchiere in gran tempesta,

Non donna di province ma bordello!

 

Matteo il timone, Angela la nocchiera.

Quousque tandem?

 

________________

 

Chàirete Dàimones!

 

Laudati sieno gli dei, e magnificata da tutti viventi la infinita, semplicissima, unissima, altissima et absolutissima causa, principio et uno (Bruno Nolano)

 

 

 

 
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