Creato da giuliosforza il 28/11/2008
Riflessione filosofico-poetico-musicale
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Provo, non sussultate, pietà umana per Putin, come per ogni dittatore più o meno dichiarato. E mi spiego.
Il dittatore è il vertice di una piramide sotterranea di cui molti di noi, per ipocrisia o imperdonabile ingenuità, fingiamo di non accorgerci. La piramide sono i potentati politici, economici, confessionali, guerrafondai, settaristici che ne rappresentano il corpo; il dittatore è il vertice individuabile che sul corpo posa e che senza di esso non si reggerebbe.
Nelle denunce più o meno moralistiche imperversanti su ogni tipo di medium (pronuncia latina, di grazia), per il quale le guerre sono una succulenta e assai profittevole occasione di esercitazioni retoriche e propagandistiche, si tace del corpo sotterraneo della piramide e se ne prende di mira solo il vertice/dittatore. Troppa infamia ma anche troppo onore per l'esso/lui, che rischia di apparire, esso/lui, il martire più o meno consapevole, la prima vittima di un disumano sistema latamente, variamente, subdolamente plutocratico. Ipocrisia dunque nell'attribuzione delle cause e delle responsabilità di una guerra.
Tutte le guerre nascono, è risaputo, dai trattati di pace delle precedenti, malamente concepiti o malamente applicati, dai disagi e dai disastri conseguitine; e sono come bubboni sul grande corpo dell'umanità che, una volta giunti a maturazione, fatalmente esplodono , e tutti gli istinti più selvaggi della bestia umana si scatenano, 'raffinati' dalla razionalità, truce caratteristica umana, che ha la sua suprema manifestazione nella bomba atomica la quale, è bene ricordarlo, finora è stata usata solo dagli autoproclamatisi democratici portatori di pace USA, colpevoli perciò del più inumano evento della storia, dalle conseguenze ancora in atto e nei loro sviluppi imprevedibili, di fronte al quale ogni genocidio, da che mondo è mondo e in ogni epoca e latitudine perpetrato, impallidisce.
Terribile e complessa cosa è dunque la guerra, in cui l'homo si rivela, compiacendosene, l'hobbesiano homini lupus, ed irride all'Utopia del lockiano homo homini homo e, figurarsi, dello spinoziano homo homini deus. E la guerra attuale è già mondiale, anche se con le armi convenzionali combattuta per ora solo settorialmente, poiché mondiali sono le sanzioni economiche e culturali dichiarate, inutili per lo più a conti fatti le prime, come dal recente passato è ben documentato; e infami, da peggior nazifascismo e stalinismo, le seconde, poiché mirate a impedire la circolazione della immensa cultura russa di cui tantissimo, in ogni campo, l'intera umanità è debitrice.
Pietà dunque per Putin, vittima più o meno consapevole delle stesse forze plutocratiche importate dall'occidente di cui immagino egli stesso far parte, e delle loro diaboliche trame; odio e disprezzo per essersi prestato, più o meno consapevolmente, a dare ad esse un nome: il suo.
*
Ecco alcuni commenti, seguiti alle mie considerazioni, da cui espungo le immeritate ma sempre piacevoli lodi (di Alessandra Conti, di Sabrina Paonessa, di Patrizia Cipriani, e di altri) che li accompagnano.
Inappuntabile, Professore. Grazie.
Grazie per questa analisi. Sono d'accordo. Il dittatore fa la sua parte in una recita collettiva che ne supporta il ruolo di primo attore. Putin interpreta purtroppo benissimo la sua parte di despota feroce, ma, come nel caso di Hitler, accanto al "pazzo furioso”, e anche prima di lui, ci sono comprimari (persone, ma anche fatti, eventi) che ne hanno reso possibile prima l'ascesa e poi la conservazione e l'ampliamento del potere. La storia non la fanno i singoli, ma taluni singoli ne rendono possibile certi sviluppi nel bene e nel male. In questo caso assolutamente nel male:
Giulio Sforza:
grazie prof per il suo lucido commento. Io mi prendo solo il merito d'averlo provocato!
il merito è soprattutto il suo. La mia è una nota a margine.
Anche se so che hai ragione a sottolineare certe cose, no, nessuna pietà.
Mi dispiace Giulio ma per chi pone un così alto rischio per l'intera umanità, oggi, non può esserci pietà. Domani sì, oggi no. Sarei un falso a dichiarare diversamente, anche sforzandomi non riesco a trovare ragioni per accordargliela. È una vicenda con implicazioni troppo vaste.
L'odio e il disprezzo coi quali concludo la mia riflessione non escludono la pietà, se ci rifletti bene la motivano...
Puntuale: i dittatori li alimentiamo noi.
Paolo di Nicola:
Grazie Giulio! Sempre acuto e puntuale!
Sono più che d'accordo! Sono nata 1940 in Finlandia e penso di avere qualche cosa nel mio zaino storico...
Giustissimo... ma chi segue il dittatore fa peggio.. banalità del male
Verissimo: " Il dittatore è il vertice di una piramide sotterranea di cui molti di noi, per ipocrisia o imperdonabile ingenuità, fingiamo di non accorgerci. Le dictateur est le sommet d'une pyramide souterraine que plusieurs d'entre nous, par hypocrisie ou naïveté impardonnable, faisons semblant d'ignorer.
Suzanne Barbeau (a commento di una foto allegato di Putin piccolo in braccioalla madre):
E mi chiedo come questo ragazzino nelle braccia della madre ha potuto accettare e escogitare con l'accordo della Duma di stato quest'attacco contro altri poveri bipedi umanoidi come lui e come me.
dalla finestra della mia camera da letto ogni giorno osservo i frugoletti di un giardino d'infanzia giocare ridere piangere; e ogni volta mi si stringe al pensiero di cosa loro possa riservare il destino...
Si, vogliamo un futuro pacifista per loro. Non so che ideali poteva avere Putin quando era piccolo, nelle braccia della mamma. L'arrivismo proletario non è sempre positivo: alcune volte può avere buoni risultati, ma in certi casi è disastroso. Allora, a questo punto, meglio servo della gleba che presidente del governo... ma questo vale per tutti i parlamenti del mondo intero.
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Chàirete Dàimones!
Laudati sieno gli dei, e magnificata da tutti viventi la infinita, semplicissima, unissima, altissima et absolutissima causa, principio et uno (Bruno Nolano)
Gelobt seist Du jederzeit, Frau Musika!
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