Disincontrata

Le parole che ti incontrano


Passo davanti a quel portone del centro storico molto spesso e quando vengono allestite delle mostre entro a dare un'occhiata. Non posso vantarmi di essere un'intenditrice ma forse non è necessario. Basta soffermarsi un pò davanti all' immagine e anche senza scendere nei particolari si può avere un'impressione. Poi si aspetta di sentire qualcosa dentro, un'emozione che ti avvolga, che ti rapisca e se questo non avviene passi oltre. La mostra di quel giorno era di foto, peccato, in genere preferisco perdermi nei colori gettati sulla tela con l'intento di stravolgerla. Tanto rosso, tanto blu a fiumi, tanto che sembra voglia uscire perchè la cornice gli è nemica, rischia solo di soffocarlo. Ne senti la passione di quelle mani che lo hanno creato, il loro sudore. Anche il bianco e il nero però quel giorno di impressioni me ne davano e così mi fermai in quella stanza per un pò passando da una foto all'altra fermando l'occhio sui titoli. Stavolta erano le parole a rapirmi e di queste mi complimentai sul quaderno all'uscita. Tu non c'eri, quel giorno saresti dovuto venire alla mostra perchè uno dei fotografi della collettiva era un tuo parente. Ma le cose dovute non sono piacevoli e così te ne eri restato a casa. La pioggia, la stanchezza, il piacere di poter stare un pomeriggio senza far niente avevano dominato le tue intenzioni. Non avevo avvertito la tua assenza perché forse non si può sentire la mancanza di qualcosa che non si è mai avuto. Non immaginavo ci potesse essere un' altra persona a farmi compagnia in quella stanza, anzi, sentivo che c'era fin troppa gente là dentro. La tua assenza per me non era una mancanza e neppure la mia cambiò la tua giornata. Punto. In quella circostanza è avvenuto il nostro "disincontro".   Queste poche righe vorrebbero illustrare il significato del "disincontro", parola che non esiste nella lingua italiana ma che è tradotto da un termine spagnolo.Indica un incontro che sarebbe dovuto avvenire ma che poi per vari motivi non è avvenuto. Tutte le volte che dovevamo recarci in un posto ma che all' ultimo momento non ci siamo potuti o voluti andare abbiamo disincontrato molte persone senza venirne mai a conoscenza. Ho sentito per la prima volta questa parola durante la presentazione del libro "Malamore" di Concita Di Gregorio e ne sono rimasta affascinata tanto da farme la cornice del mio blog che vuole essere un'occasione per esprimere me stessa e farmi conoscere magari anche da quelle persone che ho "disincontrato" nella mia vita. Inoltre a questa parola attribuisco un altro significato del tutto personale. Il mio silenzio, il mio essere sfuggente camminando in modo veloce, spesso a testa bassa senza soffermarmi sui volti delle persone perchè sono i pensieri a dominare sulle immagini. Tutto questo fa si che io avverta, spesso, di essere considerata come una ragazza "disincontrata" piuttosto che "incontrata per strada...