Disincontrata

Il mercatino della felicità


Un barattolo di marmellata di mele cotogne. La scritta manuale sull'etichetta dice che sia di nonna Maria e anche se non c'è una vecchia dietro al banchino è bello crederci. Sotto c'è un foulard nero a rose rosse forse anche quello della signora delle marmellate. Il tessuto è sintetico, le rose sono stilizzate e sotto quel barattolo diventa solo un pezzo di stoffa. Nelle botteghe sotto casa non si trovano cose del genere: la bottega dei barattoli vende solo cibo o se vende altro, ogni cosa è nel proprio reparto. Nella bottega dei vestiti invece si trovano fazzoletti che non appiccicano di confettura. Ma infatti forse manca la magia. Credo che l'ordine non faccia sognare; il disordine permette almeno di pensare. Guardate ad esempio in quella cassetta di legno mezza verniciata e mezza abbondanata ci sono dei libri. Pagine un pò ingiallite, di quelle che puzzano. Non sono di quella famiglia, vengono da un'altra cantina che puzza. Una di quelle con la finestra piccola e troppo in alto per essere aperta spesso. Senza che un alito gentile abbia spazzato via tutta la polvere posata negli anni, ora sono sotto l'occhio di tutti, come forse non lo sono mai state. Una mano le sposta perchè forse la pallina per far giocare il gatto è l'oggetto più ambito tra quelli contenuti nella cassetta. Così è per la signora dei mercati che fruga ovunque, da stamattina è lì che fruga e anche lo scorso mercato frugò tutto il giorno. Se non trova niente torna a casa triste, altrimenti porta il tesoro a casa. Una sciarpa nuova è oro, una boccetta di profumo è diamante, un sorriso di un passante vale più di un anello d'oro con diamante.