Disincontrata

Tutta per me.


E le sorrido davanti. Una bella risata. Non mi freghi, non ti brucio, non mi freghi più. Me la tengo tra le mani e continuo a guardarla. La sigaretta di fronte al viso. L’ultima volta è stata pochi minuti fa, dopo il caffè, quella migliore. Questa invece è una di quelle meno importanti, una di quelle che tante volte mi sono trovata in bocca senza rendermene conto. Sono venti anni che ti tengo tra le mani. Sei un motivo per alzarmi da letto la mattina e dopo di te ne seguono altre. Numerosi momenti in cui una sigaretta in mano si sposa con l’atmosfera del momento. Accade dopo pranzo quando mi metto in terrazzo e sotto il sole con in mano il mio elisir. Ma poi dopo il primo tiro mi squilla il telefono e parlo, inspiro, respiro, parlo. Finisce prima che me ne renda conto. La sera invece me la godo. Il quarto caffè preannuncia la fine di una giornata faticosa ma il vero rimedio alla stanchezza e all’umore lo tengo tra due dita. Brucio, inspiro, il fumo che mi esce dalla bocca, una nuvola dalla forma indefinita in cui ci vedo qualcosa di semplice ma efficace. Basta così poco per stare con me stessa. Il contatto con la mia intimità odora di fumo ed ha un sapore amaro.