Disincontrata

Un posto magico.


La bambina tirò fuori dalla tasca un gesso. Si guardò intorno ed iniziò a disegnare una linea bianca sull’asfalto. Poi si fermò e vide che alla fine quello poteva assomigliare proprio al cerchio che aveva immaginato. Sorrise e con un salto rimbalzò dentro a quella figura e si sedette al centro.Questa è l’ora in cui Alice esce di casa scende le scale di fretta, corre verso la sua bicicletta e salita su questa inizia a pedalare veloce veloce. “Vado in cortile” dice, ma in realtà di giocare con i bambini più piccoli non ne ha alcuna voglia. Questo è il momento migliore della giornata per stare da sola. Quando il sole sta per tramontare, quando molti hanno già rincasato e se passi da sotto le finestre senti l’odore della vita domestica. E’ bello sentirla da fuori, passare sotto a quella vita con la bicicletta, attraversarla insieme al vento e immaginarla restando con i piedi sui pedali per godersi quell’idea di libertà. Alice ha undici anni e sogna un modo diverso, allora prende la bicicletta e pedala finché le gambe non le fanno male. Ad un certo punto si ferma, tira fuori il suo gessetto bianco dalla tasca e disegna un posto che sia suo soltanto.