Creato da ilfisico68 il 26/09/2005

disinformati

L'Italia un paese alla deriva! Mancanza di lavoro, mancanza di libertà , l'unico primato che abbiamo è il primato degli stolti, non ho una gran stima degli Italiani. E' per questo che siamo ben rappresentati dai nostri politici.

 

 

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Problema Influenza Aviaria

Post n°11 pubblicato il 07 Ottobre 2005 da ilfisico68
 

Che fine ha fatto la Pandemia?

Ho notato che da un paio di settimane non si parla più della paventata e temuta epidemia di inflenza aviaria.
I giornali, che prima timidamente, e poi quasi ogni giorno avevano un articolo in merito a questa possibile e sconvolgente causa della fine del genere umano, ora non ne parlano più.

Ogni giorno c'era un'inchiesta, sia sulla carata stampata, che su internet, a volte anche in TV, anche se timidamente, quasi a non sovraccaricare troppo le menti delicate e sottili dell'italiano medio.

Perchè ora non se ne parla più?

Vorrei provare a parlare al passato per ora.

Io allarmato come non ero mai stato ho cercato notizie un po' d'apertutto, c'erano i sicuri e catastrofici che parlavano di milioni di morti in Europa, di milioni di infetti in Italia.  L'Oms non era da meno, si parlava di mortalità al 50%, anche se poi se fosse stato così in italia sarebbero morte 10 milioni di persone!

Nel frattempo a livello di governi europei, si facevano i conti di quanti vaccini c'erano a disposizione, l'Italia era come al solito ultima.

Poi ad un certo punto il blackout.....

Non se ne parla più, perchè?

  • E' stato solo puro allarmismo?
  • Ci si è resi conto che il pasasggio da animale a uomo non è così facile come prevedevano?
  • C'e' ora un vaccino sicuro, e quindi non basterà vaccinarci tutti?
  • Oppure stiamo tutti in pericolo ed è meglio tacere?

Io di mio ho parlato con il mio medico di base, poco direte voi, meglio comunque che parlare con il vicino di casa...

Mi ha assicurato che il pericolo immediato non esiste, e che al massimo se ne parlerà tra 4-5 anni..?!
Non è che non ci creda, ma sono un po perplesso,  ha aggiunto che ne hanno parlato ad una riunione tenutasi apposta per parlare di questa emergenza.
Quello che non capisco è che se poi i risultati sono stati così lunghi nel tempo, che esigenza c'era di fare una riunione apposita?

Ora il problema potrebbe anche non esserci, potrebbe essere benissimo che tale allarmismo era dovuto alla solita esigenza di grassare qualche industria faramceutica, oppure che realmente si è incorso nell'errore (anche l'OMS!!)  ma se non fosse realmente così, be io avrei un po di ansia!

Se tacciono per paura di provocare panico allora nemmeno stanno approntando misure adeguate, anche perchè se ci saranno milioni di infetti, e se la mortalità è veramente così elevata, il risultato è che non ci saranno posti ospedalieri sufficienti nemmeno per il 10% degli infetti, e che saranno veramente azzi per tutti.

Be io  sono in attesa e non sono per nulla tranquillo.

The Physical

Commenti al Post:
ecovolution
ecovolution il 10/10/05 alle 19:20 via WEB
Ti posto di seguito un editoriale uscito giorni fa sul sito della rivista Altroconsumo(che cmq per dovere di cronaca non apprezzo per politiche commerciali). Penso che in questo caso faccia un pò di chiarezza: "Si è parlato molto sui giornali dei possibili rischi connessi a una eventuale diffusione della cosiddetta “influenza aviaria”, una malattia che solitamente interessa gli uccelli, sia selvatici, sia di allevamento (tra cui i polli). Si sono citate anche previsioni allarmistiche, secondo le quali è da ritenere addirittura sicuro che l’influenza aviaria si trasformerà in una devastante epidemia, che colpirà tutto il mondo occidentale, provocando milioni di casi di malati e migliaia di morti. Di fronte a questo, da fonti anche autorevoli come il ministero della Salute è arrivata la raccomandazione, rivolta a tutta la popolazione, di sottoporsi come precauzione al normale vaccino antinfluenzale, quello che è fatto per proteggere dalla comune influenza stagionale. Riteniamo che questa precauzione non sia necessaria né utile contro l’influenza aviaria. - L’influenza aviaria attualmente si è trasmessa da uccello a uccello e – solo per quanto riguarda i lavoratori a stretto contatto con gli animali malati vivi – da uccello a uomo. Fino a oggi non sono stati documentati casi di trasmissione da uomo a uomo. - Perché l’influenza aviaria si possa trasformare in una epidemia di grandi dimensioni è necessario che il virus acquisisca la capacità di trasmettersi direttamente da uomo a uomo: questo può avvenire per esempio se si ricombina con il virus dell’influenza stagionale, dando vita a un nuovo virus. Non è chiaro su quali base scientifiche si possa prevedere se ciò avverrà o meno e quali ne siano le probabilità, e perché dovrebbe succedere proprio ora. Ricordiamo per inciso che l’influenza aviaria è stata descritta in Italia già nel 1878. - Molte informazioni allarmistiche riportate sui giornali su una probabile epidemia di influenza aviaria sono emerse da un convegno sull’influenza tenuto a Malta a metà settembre. Abbiamo verificato che il convegno era sponsorizzato dalle aziende produttrici di vaccini antinfluenzali e di farmaci antivirali. Tra queste, la Roche, che ha pronto un farmaco antivirale, l’oseltamivir (nome commerciale Tamiflu, non ancora in commercio in Italia). Altre volte abbiamo segnalato sulle nostre pagine come da convegni sponsorizzati da aziende farmaceutiche emergano notizie magari non false, ma comunque orientate: e lo scopo di fondo è sempre promuovere l’uso dei farmaci. - Oggi il vaccino contro l’influenza stagionale è consigliato solo ad alcune categorie a rischio: le persone sopra i 65 anni, bambini o adulti con problemi di salute, persone con le difese immunitarie compromesse e via dicendo. E’ consigliato anche a chi è a contatto per motivi professionali con categorie a rischio o con volatili. Alle categorie a rischio è pagato dallo Stato, per gli altri è a carico del cittadino (costo da 11 a 15 euro circa). Ad oggi, non si vedono i motivi in base ai quali consigliare il vaccino antinfluenzale a tutta la popolazione. E, se davvero il vaccino fosse necessario, dovrebbe essere pagato a tutti dal Servizio sanitario nazionale. - Al momento ci si interroga su come deve essere il vaccino contro il nuovo virus, che si potrà iniziare a preparare solo se e quando il virus sarà in circolazione e sarà stato isolato. Solo a quel punto si avrà il vaccino e, come per tutti i farmaci, sarà possibile avviare una sperimentazione sull’uomo che stabilirà la sua sicurezza ed efficacia. Dopo di che si partirà con la produzione su vasta scala. Questo processo richiede molti mesi e quindi ci sembra che questo vaccino sia un’arma ipotetica, quindi insoddisfacente per garantire di circoscrivere l’epidemia. Bisognerebbe invece agire con misure appropriate nelle zone di diffusione del virus, cioè il sud-est asiatico, per arginare l’influenza aviaria ai suoi inizi. Abbiamo scritto una lettera al ministero della Salute, chiedendo: 1) su quali basi scientifiche sia stata estesa la raccomandazione del vaccino antinfluenzale a tutta la popolazione; 2) su quali basi scientifiche siano state prenotate dosi di farmaci antivirali, di cui non si conosce l’efficacia nei confronti del nuovo virus; 3) quali sono gli accordi economici presi fra Ministero e aziende: chi paga in caso di rientrato allarme? 4) se alcuni farmaci sono ritenuti efficaci (per esempio il vaccino antinfluenzale per le persone non a rischio), perché il cittadino deve pagarseli di tasca sua?
 
 
ilfisico68
ilfisico68 il 10/10/05 alle 22:15 via WEB
Grazie delle informazioni, molto utili!
 
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