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Tumori: l'Esperto, Grassi Aiutano 'Veleni' Ad Accendere Cancro Colon


Da Adnkronos - Gio 24 Gen - 18.16Roma, 24 gen. (Adnkronos Salute) - I veleni "ci circondano. Sia nell'aria che nei cibi. E per evitare che ci facciano male, costituendo la miccia per alcune forme di tumore come il cancro al colon, oramai il secondo big-killer dopo quello al polmone, bisogna mangiare sano. Soprattutto limitando al minimo il quantitativo di grassi". Questi i consigli di Antonio Moschetta, ricercatore dell'Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc) dell'Istituto Mario Negri Sud di Santa Maria Imbaro (Chieti), oggi a Roma per presentare la campagna Airc 'Le arance della salute'. Lo scienziato, che dopo essersi laureato in medicina all'università di Bari è 'emigrato' a Dallas per quattro anni prima di riuscire a tornare in Italia grazie ai fondi dell'Airc per i giovani ricercatori, è un esperto dei processi di metabolismo e assorbimento delle sostanze."Ogni giorno - dice - veniamo a contatto con sostanze chimiche carcerogene nell'aria o negli alimenti. Per fortuna il nostro intestino ha un meccanismo di autoriparazione. Quando una cellula viene mutata dalle sostanze chimiche nocive - spiega - viene quasi sempre riconosciuta e uccisa. Ma se la nostra alimentazione è troppo ricca di grassi, come oramai avviene in tutto il mondo occidentale compresa l'Italia - aggiunge - il meccanismo di autoriparazione non funziona a dovere. E quindi la mutazione spesso sfugge e rimane a lavorare anche per 20-25 anni, prima di mostrarsi nella forma del tumore del colon". E anche in questi casi i grassi non aiutano, anzi. "Infatti - prosegue Moschetta - ci sono fattori che inibiscono la nascita e lo sviluppo dei tumori, e altri che invece li favoriscono. E i grassi appartengono a questa categoria. Sono - chiarisce - benzina per il cancro".Lo scienziato si riferisce "ai grassi animali, e non a quelli vegetali". Questo il meccanismo generale che però in Italia trova una sua peculiarità, riconoscibile a occhio nudo confrontando i grassi Usa e quelli italiani. "Gli statunitensi mangiano veramente tanti grassi - prosegue il ricercatore pugliese - e sono obesi di forma 'sferica'. In Italia, invece, la dieta mediterranea anche se meno preponderante di una volta ancora limita i danni. E la maggior parte delle volte il problema della 'ciccia' riguarda la zona addominale. Lì però i depositi di grasso sono molto più pericolosi. Ecco perché nonostante il 'peso' sia diverso, spesso l'incidenza di malattie cardiache, tumori e ictus è lo stesso negli Usa come in Italia".Qual è allora l'errore italiano? "Il problema nostro è che spesso mangiamo le cose giuste al momento sbagliato. Abbiamo - prosegue - spostato al pasto della sera quei cibi che andrebbero mangiati a colazione o a pranzo". Moschetta si spiega: "Zuccheri e un po' di grassi dovrebbero essere assunti di mattina con la prima colazione, in corrispondenza del metabolismo degli zuccheri. A pranzo si dovrebbero mettere nel piatto i carboidrati come pasta e pane. Mentre la sera puntare su proteine e verdure perché un piatto di pasta o di riso, o la pizza, verranno trasformati automaticamente in grassi. Dunque - precisa - se gli americani i grassi se li mangiano, spesso noi ce li autoproduciamo".