Disinformazione

Reggio Calabria, "talpa" in ProcuraTrovata microspia in un uffici


Da Repubblica.itEra nella stanza dove interroga il pm titolare dell'inchiesta sulla strage di DuisburgUn prodotto non molto raffinato con un raggio d'intercettazione di 20 metriLa spia, dunque, non stava lontana dal locale. Potrebbe essere un magistratoIl procuratore capo: "Episodio grave. Cercheremo di stare più attenti in futuro"
Il tribunale di Reggio Calabria REGGIO CALABRIA - Alla procura della Repubblica di Reggio Calabria c'è una "talpa" - forse, è addirittura un magistrato. Il 22 aprile scorso è stato ritrovata una microspia in un ufficio. E' un locale dove per precauzione - non ritenendo "sicura" la sua stanza - il pubblico ministero Nicola Gratteri, titolare dell'inchiesta sulla strage di Duisburg, incontra la polizia giudiziaria, concorda e dispone le indagini, prende in esame le fonti di prova raccolte. La microspia, per quel che se ne sa, non è un prodotto molto raffinato. E' stato rinvenuto dai carabinieri del Ros nel corso di un servizio di bonifica dei locali della Procura. Funziona a batteria, e quindi necessita di ricariche periodiche. Ha un'antenna che diffonde le intercettazioni in un raggio non superiore ai venti metri. Le due circostanze lasciano pensare agli investigatori che la "talpa" sia a pochi passi da quella stanza e possa essere addirittura un magistrato. "E' un episodio grave", ha detto il procuratore capo della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone. "Se ne occuperà l'autorità giudiziaria di Catanzaro, competente per i reati in danno di magistrati in servizio a Reggio Calabria e per quanto ci riguarda, cercheremo di stare ancora più attenti in futuro". Il clima è teso nella Procura di Reggio. Negli ultimi mesi, le inchieste sono state danneggiate sensibilmente dalle fughe di notizie, secondo alcuni pubblici ministeri, "pilotate" ad arte per sabotarle. E' accaduto così per le indagini sulle relazioni pericolose del senatore Sergio De Gregorio filmato a cena con alcuni esponenti della 'ndrangheta e i rapporti tra Marcello Dell'Utri e il "faccendiere" Aldo Micciché che prometteva di poter manipolare i voti degli italiani del Sud America in cambio di una sostanziosa bustarella."In situazioni così delicate, si rischiano effetti negativi sull'intera indagine", ha detto il pm della Dda Roberto Di Palma, titolare dell'inchiesta sulle telefonate di Marcello Dell'Utri. "L'esito dell'indagine rischia di essere compromesso perchè sono stati pubblicati particolari che non dovevano assolutamente venire fuori". Situazioni che approfondiscono ancor più le spaccature interne nella procura. Con il compito anche di svelenire l'atmosfera negli uffici giudiziari e rilanciarne l'attività nella lotta alle potentissime, ricchissime e radicatissime cosche della 'ndrangheta, un mese e mezzo fa il Csm ha nominato Giuseppe Pignatone nuovo capo della Procura di Reggio Calabria. Il coordinatore delle indagini che hanno portato alla cattura di Bernardo Provenzano si è detto pronto ad "aggredire la più vivace delle mafie. Dopo 30 anni trascorsi a Palermo - ha aggiunto Pignatone che ha una vastissima esperienza sul campo - mi trovo ad affrontare un'esperienza del tutto diversa. Lo farò con grande entusiasmo". La microspia nell'ufficio di uno dei suoi pm più validi, dà il senso delle difficoltà che Pignatone sta già affrontando e dovrà affrontare. (26 aprile 2008)