Dichiarazione di intenti del sottosegretario con delega alle Comunicazioni di Forza ItaliaDalla par condicio ("da abolire") a Saccà che "deve tornare al suo posto"
Spostare Primo Piano "fa male al servizio pubblico". "Troppe" serate di intrattenimentoNo alla proposta di "un unico amministratore". Sì a un direttore generale "forte"Da
Repubblica.it
Marco Travaglio
ROMA
- "Marco Travaglio è inammissibile, a mio avviso, come figura
inquadrata in un servizio pubblico". Suona come una sentenza anticipata
quella del sottosegretario con delega alle Comunicazioni Paolo Romani
sul caso del giornalista Marco Travaglio e delle sue accuse al
presidente del Senato Renato Schifani durante la trasmissione Che tempo che fa.
"Contesto il suo modo di fare informazione. L'intervista in cui
attribuiva a Schifani frequentazioni mafiose è stata solo un esempio di
come la concepisce", dice Romani in un'intervista a Klaus Davi su You
Tube (Klauscondicio). Travaglio, prosegue il sottosegretario "ha detto
che Schifani avrebbe frequentato dei mafiosi. Mentre, come ormai tutti
sanno, queste persone furono indicate come mafiose solo diciotto anni
dopo l'incontro con Schifani. Questa precisazione, non proprio
secondaria, andava fatta. Travaglio spesso dà informazioni che sono
corrotte dalla pura passione politica. Non va bene per il servizio
pubblico".
Nella stessa intervista Romani definisce invece "corrosivo" e
"pungente" il modo di fare giornalismo di Santoro. E Giovanni Floris
"un bravissimo giornalista: un po' targato, ma non importa, perché
riesce a scavare nell'intimo dei propri ospiti molto più di quello che
abitualmente si possa fare". Lucia Annunziata, invece, "a volte pare un
po' prevenuta".
Romani parla di Rai e di tutte quelle che posono essere le prossime
scadenze e decisioni. L'idea, ad esempio, di spostare Primopiano
a notte fonda è, secondo Romani, "sbagliata": "Significherebbe
rinunciare a una fascia di pubblico fidelizzata e sostituire un
contenitore di informazione con quattro programmi della Dandini e due
di Fazio. Immaginare sei serate tutte quante dedicate alla satira
politica, con un preciso orientamento, non fa bene al servizio
pubblico".Idee molto chiare anche sulla proposta di un amministratore unico per
la Rai. Per il sottosegretario è sbagliato ipotizzare un solo
amministratore: "Il meccanismo di nomina del cda Rai è stato condiviso
dalla sinistra - dice Romani - Il servizio pubblico deve essere sotto
il controllo del Parlamento, non è immaginabile che sia una sola
persona a decidere tutto". Inoltre il "servizio pubblico deve
rappresentare il Paese politicamente, socialmente e culturalmente, in
tutte le sue articolazioni e differenziazioni". Questo non vuol dire
che non serva chi decide in fretta sulle questioni spinose. "In questo
senso - aggiunge Romani - occorre un direttore generale forte e
autorevole".
Infine basta con la legge sulla par condicio "pur salvaguardando gli
equilibri tra le forze politiche". E il via libera ad Agostino Saccà,
l'ex direttore di Rai Fiction
indagato
dalla procura di Napoli che deve tornare a fare quello che faceva. Nel
pieno rispetto dei tempi della magistratura che deve fare il suo corso.
Ma nella certezza che "tutto si risolverà nel migliore dei modi".
Ultimo consiglio: stop ai reality. O meglio, una giusta dose perché
quella attuale è eccessiva.
(19 maggio 2008)