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Bassolino, mano tesa a Berlusconi"Deve farcela, o qui affondiamo"


Il governatore della Campania: "Finora ha vinto il noOra bisogna far nascere un partito trasversale del sì" La guerriglia dei cassonetti e l'assalto ai campi rom dimostrano la cadutadi spirito civico. L'unica possibilità che abbiamo è collaborare col governoDa Repubblica.itNAPOLI - "L'unica possibilità che abbiamo è legata alla collaborazione con il governo. Io non penso "Vediamo se ora loro ce la fanno"". Napoli è allo stremo, la popolazione butta la spazzatura per strada e caccia i rom, ma Antonio Bassolino rilancia la sua strategia di collaborazione con Berlusconi: "Si deve puntare a una forte collaborazione, far nascere un partito trasversale del sì, che finora è stato più debole di quello del no. Io mi muoverò in questo schema di collaborazione e lealtà. Sono fiducioso che il governo farà lo stesso, neanche a Berlusconi interessa una destabilizzazione della situazione a Napoli".Ne avete già parlato qualche giorno fa a Palazzo Chigi?"Ho riscontrato un clima giusto. Senza questo giusto clima di collaborazione non ce la facciamo, nessuno".Al di là del clima però si spettano le soluzioni."Il governo è appena nato. Ora vengono a Napoli. Vedremo i primi orientamenti. Ma lo spirito è giusto, lo stesso che torna utile al paese col dialogo fra Berlusconi e Veltroni".Intanto la spazzatura è ancora per strada."Ho detto con chiarezza come muoversi: completare i termovalorizzatori, migliorare la differenziata, aprire le discariche".Quali?"Non è compito mio indicarle. Ma credo che si debba dar seguito a leggi e ordinanze".Intanto è il suo assessore Claudio Velardi a punzecchiare il sindaco Iervolino e ribadisce che la città è senza guida."Dico che al grande partito del sì dobbiamo aggiungere a Napoli la fermezza delle istituzioni contro chi soffia sul fuoco. Perché nei fatti di questi giorni non c'è solo la camorra, ma c'è anche la camorra".L'immagine di Napoli è però quella, una città in cui stanno saltando le norme di convivenza civile."Che ci sia una caduta di spirito civico è indubbio. Ma riguarda anche altre città, a causa di fattori generali: la globalizzazione rende difficile il governo di alcuni processi, l'immigrazione per certi versi tumultuosa pone difficoltà a integrazione e sicurezza".Mal comune mezzo gaudio?"Un momento. Detto dei fattori generali, senza i quali non capiremmo la portata culturale dei problemi che abbiamo di fronte, ci sono poi aspetti peculiari: noi il risveglio civico lo avevamo avuto, poi però non ha incontrato un cambiamento economico e strutturale. Questo deve indurre a riflettere tutte le istituzioni e le forze economiche, a livello locale e nazionale".La Lega penserà che ancora una volta chiedete aiuto."Allora parliamo di Ponticelli. Quello che è avvenuto è gravissimo. Un segnale di allarme democratico. Napoli era nota per avere un Dna più disponibile al dialogo e alla accoglienza. Se certe cose succedono qui, vuol dire che si stanno rompendo corde profonde nel sentire umano e nello spirito di solidarietà. È un campanello d'allarme forte, che suona per tutti".Lo stesso vale per l'economia?"Napoli e il mezzogiorno saranno banco di prova per tutti. E sarà importante che il governo si muova in modo giusto su alcuni temi. Penso ai rifiuti, ma anche al federalismo fiscale".Lei ha ammesso in passato le sue responsabilità su quanto accaduto. Poi ha deciso di giocarsi ancora la partita. Quando trarrà un bilancio?"Lasciamo perdere gli orizzonti personali, qui è in gioco il futuro di una grande regione. E allora dobbiamo pensare a quella situazione nuova, che indicavo come partito del sì. Altrimenti la crisi si aggrava a livelli inimmaginabili. E la partita si gioca nelle prossime settimane, per ridar fiato anche alle tante forze positive di Napoli. Abbiamo appena presentato il progetto per la ristrutturazione del Teatro San Carlo, in città si terrà il festival del teatro: oltre i fuochi e gli incendi c'è una vitalità culturale, una creatività, altre facce della città da tirar fuori".(18 maggio 2008)di ROBERTO FUCCILLO