Disinformazione

Intercettazioni, cancellati furti rapine, estorsioni e sequestri


Nel ddl mannaia per filmati, tabulati telefonici, microspieStampa, resoconti vietati per storie come quella della clinica degli orroriNiente nastri per nuovo caso Abu Omar, le cartedei processi dovranno restare segrete fino al dibattimentodi LIANA MILELLA
ROMA - Rigidissimo bavaglio alla stampa sulla cronaca giudiziaria. Carte dei processi segrete fino al dibattimento (addio dunque a resoconti come quelli sui medici di Milano o sull'omicidio di Perugia). Multe salatissime agli editori (da 50 a 400mila euro). Stretta sui magistrati che riferiscono il contenuto delle inchieste e si vedono sfilare il caso. Reati gravi come il furto, la rapina, l'estorsione, il sequestro non finalizzato a ottenere denaro o altro, cancellati dal novero di quelli intercettabili. Nell'inchiesta sul rapimento di Abu Omar, i pm Spataro e Pomarici non avrebbero potuto neppure attivare gli ascolti. Mannaia anche per i filmati, i tabulati telefonici, le microspie, accomunati tutti alle stesse regole delle intercettazioni. Nessuna possibilità, rispettivamente, né di farli, né di raccoglierli, né di metterle per i reati che non superano i dieci anni di pena. E le cimici, per evitare intercettazioni tipo quelle del famoso bar Mandara (inchiesta Squillante), saranno possibili solo "se in quel luogo si stia svolgendo l'attività criminosa". Infine: drastici limiti di tempo, solo tre mesi, aumentabili solo per i delitti di mafia e terrorismo. Una stretta senza precedenti, che va ben al di là dei ddl Castelli e Mastella. Se è vero che i reati contro la pubblica amministrazione (corruzione e concussione in primis) si salvano grazie allo sbarramento della Lega, tuttavia ne "cadono" molti altri. Al punto che l'Anm lancia il primo segnale di pericolo perché delitti di grave allarme sociale - scippi, furti in casa, rapine, sfruttamento della prostituzione, sequestro non a scopo di estorsione (come lo zingaro che tenta di portarsi via un bambino) - non potranno più essere seguiti ascoltando i telefoni. E Di Pietro aggiunge il falso in bilancio, l'evasione fiscale, la truffa, i reati societari. Un indirizzo che appare in netta contraddizione con l'irrigidimento delle norme sulla sicurezza appena varate dallo stesso governo e contenute in un decreto e in un disegno di legge. Da un lato si aggravano le pene, si colpiscono i clandestini, si pensa al nuovo reato di immigrazione clandestina, si annullano gli sconti, si va ai riti direttissimo e immediato, ma dall'altro, in nome della privacy, si complicano le indagini dei magistrati fino a cancellare per i medesimi crimini che si vogliono colpire un'importante strumento per scoprire la verità.Di pari passo si colpiscono i magistrati che parlano dei processi, o quelli semplicemente denunciati, i pubblici ufficiali che passano le carte, i giornalisti che le pubblicano o che fanno cronaca giudiziaria, gli editori. Non basta. Non solo il pm, per ottenere un'intercettazione, dovrà rivolgersi a un tribunale collegiale, e questo determinerà tempi più lunghi e incompatibilità a catena nei piccoli tribunali, ma gli ascolti non potranno andare oltre i tre mesi. E la prova di un crimine pur contenuta in una telefonata non potrà consentire un'ulteriore richiesta di ascolto. Ci vorrà una prova "diversa". I testi non potranno più essere riportati nell'ordinanza di custodia cautelare. Qualora, nel corso nell'indagine, le intercettazioni chieste per un reato dovessero rivelare che l'imputato va perseguito per un delitto diverso da quello iniziale dovranno essere buttate via. In barba all'obbligatorietà dell'azione penale. Allo stesso modo, i testi raccolti all'interno di un'inchiesta non potranno più transitare in un'altra. Ma per la prima volta le regole per le intercettazioni varranno anche per i tabulati telefonici, per i filmati che la polizia utilizza per seguire un criminale, per gli ascolti ambientali. Un limite contro cui non solo protesteranno i magistrati ma soprattutto gli investigatori. Basta fare un esempio: le riprese per i disordini allo stadio non saranno più possibili. E anche l'acquisizione di un filmato amatoriale. Non c'è che dire: da un lato si stringe sulla sicurezza, dall'altro si limitano le intercettazioni favorendo comunque il crimine. (14 giugno 2008)