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Usa: si risparmia se si compra online un'auto europea e viene spedita via mare


Da Corriere.itUn «trucchetto» fatto già da molti, specie tedeschi. I concessionari Usa fanno anche molti sconti   NEW YORK – Gli esportatori in Europa si lamentano, è vero, ma almeno per qualcuno l’euro che si rafforza sul dollaro presenta inaspettati vantaggi. Un numero crescente di automobilisti europei – soprattutto, pare, tedeschi – ha infatti scoperto che, grazie alla deregulation americana che permette di acquistare i veicoli anche online con la carta di credito, o comunque con minime formalità, il turista straniero che acquista una vettura di lusso europea e poi, terminata la sua vacanza negli Stati Uniti, se la fa spedire a casa via mare, risparmia fino al 30% sui prezzi europei. PARADOSSO - Il paradosso dipende dal fatto che negli Stati Uniti, dove l'economia è debole e le famiglie sono molto indebitate per la crisi dei mutui subprime, molti rivenditori, per spingere il mercato dell’auto che è fermo, concedono sconti. D’altra parte in America le case europee, anche per i modelli di lusso come Bmw, Volvo, Maserati, Porsche e Mercedes, non si possono permettere di ritoccare troppo i listini americani quotati in dollari per non avvantaggiare i concorrenti giapponesi e sudcoreani. Il risultato - mentre il dollaro dal 2007 a oggi ha perso il 18% nei confronti dell’euro - è che per il cliente europeo, i prezzi delle vetture d’importazione europee risultano negli Stati Uniti spesso molto più vantaggiosi rispetto all’Europa. ESEMPI - Una Porsche Boxter, per esempio, negli Stati Uniti si vende a soli 46 mila dollari (29.500 euro), mentre anche una più costosa Mercedes 350 cabrio, con tutti gli accessori e le tasse americane, viene a costare, nuova, non più di 85 mila dollari (55 mila euro). Proprio per questo motivo, allo scopo di ostacolare il cosiddetto «mercato grigio» (gray market), vale a dire il commercio dei veicoli venduti in un determinato Paese a prezzi più bassi di quelli del luogo d’origine, dove poi finirebbero per ritornare, le case costruttrici hanno messo in funzione, da sempre, un elaborato meccanismo di sbarramenti. L’importatore americano di vetture tedesche, per esempio, se un turista dell’Unione europea non residente negli Stati Uniti gli chiede di vendergli una vettura nuova per portarla in Europa, èobbligato dal suo contratto a dire di no, e se trasgredisce si espone al rischio di un’azione legale. AVVOCATI - Adesso in America, nazione di avvocati che fanno cause e chiedono astronomici indennizzi per tutto, ma trovano anche scappatoie ingegnose per minimizzare le tasse e aggirare elegantemente le regole, è sorta la nuova professione specializzata di automotive consultant che risolve il problema. In pratica il rivenditore viene contattato non dal turista europeo, ma da un intermediario, che compra il veicolo come se fosse per uso proprio e poi lo passa al cliente come automobile di seconda mano, e si occupa anche di spedirgliela a casa con tutte le carte in regola. La procedura, nella realtà, e però più laboriosa perché le auto preparate per il mercato americano, una volta riportate in Europa, devono essere omologate di nuovo. Inoltre, per il trasporto su nave c’è ora una lunga lista d’attesa. Ma. con la tradizionale inventiva yankee, la soluzione alla fine si trova per tutto. Anche per riconvertire, per esempio, i contachilometri dalle miglia ai chilometri, il che è facilissimo oggi perché la strumentazione è digitale e quindi basta sostituire un quadrante e schiacciare un pulsante. SCAPPATOIE - Un’altra possibilità, se il cliente è in vena di economie, è di fargli trovare, dopo una veloce ricerca online estesa ai rivenditori di tutta l’America, un veicolo in ottimo stato con pochi chilometri e pochi mesi di vita. Per esempio una Volvo XC70 del 2007 o una Bmw X3 SUV del 2006, entrambe davvero regalate, a soli 27 mila dollari (17.500 euro). Così, anche se gli americani terrorizzati dalla benzina salita al prezzo «pazzesco» (per gli Usa) di 80 centesimi di euro al litro non comprano più i fuoristrada, inaspettatamente il mercato dei più costosi 4x4 europei come Mercedes, Range Rover, Volvo e Porsche Cayenne – inesplicabilmente negli Stati Uniti continua a tirare. Adesso se ne comincia a capire il perché. Ma non sempre questo pellegrinaggio di macchine attraverso l’Atlantico si conclude nell’Unione europea. Un numero notevole finisce infatti sulle strade del Medio Oriente, della Russia e, a volte, perfino del Montenegro. Renzo Cianfanelli