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Retroscena Rai: Parisi dg. Petruccioli presidente. Riotta parte prima di Natale.


Da Affari ItalianiAccordo fatto. Il dipietrista Leoluca Orlando verrà nominato presidente della Vigilanza Rai. La matassa del potere si è sbrogliata perché Silvio Berlusconi ha ottenuto ciò che voleva, ovvero la riconferma di Claudio Petruccioli alla presidenza, un diessino 'speciale', detestato da Prodi, che interpreta come nessun altro il cosiddetto ruolo “bipartisan”. Il manuale Cencelli della divisione dei poteri non poteva non soddisfare anche Giulio Tremonti, che è riuscito a imporre un ex socialista come lui, Stefano Parisi (Fastweb), alla direzione generale. A tifare Parisi anche l'influentissimo Bruno Ermolli e il sindaco di Milano Letizia Moratti. Gianni Letta spinge per Giancarlo Leone vicedirettore generale, ma difficilmente questa carica verrà istituita. Le nomine di Parisi e Petruccioli devono però attendere il parere che il prossimo 9 luglio la Consulta darà sulla legge Gasparri. Se sarà respinta sarà il caos. In caso positivo, invece, a metà luglio verrà messo in piedi il consiglio di amministrazione, che sarà dichiaratamente espressione degli schieramenti politici. Unica certezza la riconferma della leghista Giovanna Bianchi Clerici. A proposito di nomine, con questo schema vacilla sempre di più la poltrona di Gianni Riotta. Il direttore del Tg1 però non partirà subito, bensì dopo le vacanze, probabilmente in autunno e prima di Natale. Al suo posto non andrà - a quanto spiegano nel Palazzo - Mauro Mazza. L'aennino fedelissimo di Maurizio Gasparri resterà quasi certamente al Tg2, anche perché Forza Italia non lo vuole alla guida dell'ammiraglia della Rai. Resta il nome dell'esterno Maurizio Belpietro, anche se è presto per fare un toto-nomine per il Tg1. In partenza il direttore del Tg3Antonio Di Bella, che non vede l'ora di trasferirsi a New York. Ottima vetrina, soprattutto con le elezioni presidenziali Usa alle porte, e senza le grane del cdr. Al suo posto due sono i nomi: Antonio Caprarica o il veltroniano David Sassoli. Più probabile il primo, però. E la Radio? La Lega, e in particolare la consigliera Bianchi Clerici, si è accorta di non avere alcun presidio. E in attesa di trasferire completamente Rai2 a Milano, si fa strada l'ipotesi di tornare a spacchettare i Gr della Radio, dopo il mezzo fallimento della gestione unica. E pare proprio che l'intenzione del Carroccio sia quella di trasferire nel capoluogo lombardo almeno la seconda rete radiofonica, in modo da poter garantire spazio e visibilità a molte categorie produttive che non trovano voce in tv. Naturalmente con un leghista alla guida del Gr2.