Da
L'espressoDue studi sembrano confermare che il dosaggio regolare dell'antigene
prostatico specifico, il Psa, contribuisce alla diminuzione della
mortalità provocata dal tumore alla prostata
Il dosaggio regolare dell'antigene prostatico specifico, meglio
noto come Psa, potrebbe davvero avere un
effetto positivo sulla mortalità causata dal tumore della
prostata. Due studi appena usciti sembrano infatti fornire
la prova a lungo cercata dai sostenitori dell'esame, e finora mai
emersa, dei benefici apportati dallo screening di massa in termini
di diminuzione dei decessi.
Nel primo studio, pubblicato sull''International Journal of
Cancer', gli autori hanno analizzato l'andamento della mortalità in
base ai dati dell'Oms e dello Iarc, l'Agenzia internazionale per la
ricerca sul cancro di Lione, nel periodo
1975-2004, e confermato che in sette
paesi (Stati Uniti, Italia, Germania, Svizzera, Canada,
Francia, Spagna) la tendenza è alla diminuzione:
di recente la mortalità specifica ha raggiunto livelli minori
rispetto a quelli registrati prima dell'introduzione del dosaggio
del Psa, all'inizio degli anni '80.
In alcuni paesi l'andamento è analogo, anche se i valori assoluti
non sono ancora inferiori a quelli pre-Psa, mentre in altri, tra i
quali Cuba, Messico e nell'Europa dell'Est, la tendenza è al
rialzo. Gli autori stanno conducendo altri studi per capire in che
misura la riduzione sia attribuibile allo screening e in quale al
miglioramento delle cure e dell'accesso ad esse.
Nel frattempo, una conferma indiretta è giunta
da uno studio effettuato dai ricercatori
dell'Università di Innsbruck
nella zona austriaca del Tirolo, dove lo screening è stato
introdotto nel 1993 per tutti gli uomini di età compresa tra i 45 e
i 75 anni.
Secondo quanto riferito sul 'British Journal of Urology', nel
periodo considerato, la mortalità è scesa addirittura del 54 per
cento, contro il 29 per cento del resto dell'Austria. Tra il 1993 e
il 2005, l'87 per cento degli austriaci ha effettuato almeno un
dosaggio del Psa, e fino dai primi anni del test di massa la
mortalità ha cominciato a scendere più in fretta rispetto alla
media del Paese, e cioè di circa il 7,3 per cento l'anno, rispetto
al 3,2 per cento delle altre regioni.
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(23 luglio 2008)