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Attacco cardiaco: quando l'intuito del medico fa la differenza


Da Yahoo! NotizieI medici del pronto soccorso riescono a diagnosticare un attacco cardiaco con accuratezza anche quando i dati degli esami sono poco chiari o addirittura scorretti. Il tutto è frutto di esperienza nella medicina d'emergenza e nel confronto con i pazienti. Lo ha dimostrato una ricerca condotta in Inghilterra e che sarà pubblicato sul prossimo numero della rivista Emergency Medicine Journal. "Ci si lamenta spesso del fatto che i medici non investono abbastanza tempo nel conoscere il paziente, informarsi sulla sua storia clinica e familiare; il nostro studio ha, invece, dimostrato che non è sempre così. Anzi, in alcune specifiche situazioni come quelle di emergenza la professionalità e la capacità di ascoltare il paziente possono fare la differenza", si legge nello studio condotto da un gruppo di medici dell'Emergency Department del Wake Forest University Baptist Medical Center. I ricercatori hanno analizzato i dati relativi a circa 17 mila pazienti ricoverati al pronto soccorso nell'arco di due anni con sospetto attacco cardiaco in corso. Hanno così verificato che uno dei test più usati, la valutazione del livello della troponina, rileva falsi positivi più spesso di quanto si creda. "La medicina moderna ha dalla propria parte l'ausilio di tecniche diagnostiche che facilitano molto il lavoro di un medico; tuttavia a volte si commette l'errore di fidarsi eccessivamente dei dati e di non rivolgersi al paziente e affidarsi anche al proprio intuito", concludono gli autori. Bibliografia. Study shows emergency phisicians have good first instincts in diagnosing heart attacks. Wake Forest University 2008.emanuela grasso