Disparenze

FREDDE OSSERVAZIONI DELLA MENTE. DOLOROSE CONSIDERAZIONI DEL CUORE.


" ...Così mi lasciava, ma voleva vedermi. Senza infrangere promesse, perciò non mi toccava. Mi invitava a colazione, parlava del più e del meno. Non mi sfiorava. Diventava triste all'improvviso. Io raccontavo inesistenti avventure. Mi vendicavo così, facendogli male, e facendone a me anche di più. Gli raccontavo un sogno: avevo una bambina da un mio antico fidanzato, la chiamavamo Vita. Non sembrava contento che sognassi di fare figli con altri. Ma quella non era un invenzione e lui lo sapeva. Soffriva. Così vicini, seduti civilmente a parlare. Così vicini e lontanissimi con dentro un desiderio intollerabile. Finchè mi accarezzava una gamba sotto al tavolo. Mi faceva scorrere in silenzio le dita sul polpaccio, su e giù. Trattenevo il respiro, restavamo zitti. La storia ricominciava. Il sesso è questa spoliazione completa, questa necessità assoluta, laconcentrazione della solitudine. E' quello che capita fra due persone, soltanto due, senza distrazione, non è meccanica, non è tecnica, è fusione. Così si capisce qualcosa della beatitudine e del tormento, paradiso e inferno. E' una visione della morte, per questo è così spaventoso. Per questo non dura. E' una consapevolezza senza parole del senso della propria esistenza, perché siamo nati e da quale famiglia, perché ci piace proprioquella persona, perché ci piace in modo assurdo. Perché nostra madre ci parlava con una certa inflessione e nostro padre aveva polsi sottili e dita affusolate. Perché quelli erano i primi corpi che abbiamo conosciuto e continuiamo a cercarli nella folla costi quel che costi. Ci sono amori dolci e amori devastanti. I miei erano devastanti, riuscivo a far sì che lo fossero anche quando non lo erano. Dovevo essere infelice, era la mia modalità. Io avevo la malattia dell'amore contratta da piccola. Ero una donna fatale perché quella malattia è contagiosa, e così ci si frequenta soprattutto fra contagiati, si gioca a chi è più grave, ci si riconosce fratelli, fratello e sorella, incestuosi.Un bel giorno, però, quel che è cominciato, e ricominciato e ricominciato, finisce. L'amore che desidera finisce. O CE LO STRAPPIAMO DAL CUORE, PERCHE' PROPRIO NON POSSIAMO FARE DIVERSAMENTE. DOBBIAMO SORAVVIVERE, USCIRE DALL'INCANTESIMO. ADDIO, FRATELLO. FINE DELLE MIE E TUE CRUDELTA'. A VOLTE ANCHE LE MALATTIE FINISCONO. ADDIO A TE CHE NON AVEVI SEMPLICEMENTE OCCHI, MANI, LABBRA, MA GLI UNICI OCCHI, LE UNICHE MANI, LE SOLE LABBRA PER RIVELARMI A ME STESSA. LINGHAM DI SHIVA. LINGHAM NEL TEMPIO DELLA MIA ADORAZIONE. SACRO.C'è qualcosa più importante della vita? Il modo di viverla, probabilmente."(Ricevuto da Paola e volentieri pubblicato)