Disparenze

Cammino


Le suole mordono il selciatoladdove si alternano eleganti lastre di marmo,ordinarie grigie o bicolori pianelleo mosaici che accompagnano lo sguardo.Il semaforo verde invita a calpestare le strisce,gli sguardi si incontrano, si cercano, si evitano,un viso, una somiglianza, a volte sorrisi,un cenno del capo, più raro il saluto.Incontri casuali nel vai e vieni quotidiano.La grata sul ciglio della carreggiata ha inghiottitoamicizie credute perfette e inestinguibilimentre inesorabilmente il tombino sul marciapiedeha chiuso alla vista chi è svanito,andato per sempre sul sentiero del mai-più.L’asfalto sbriciolato fa trasparire a trattiintimità perse, conoscenze appena accennate,strati di vita che riemergono e invitanoad una rilettura senza la passione dell’immediato,facendosi accompagnare dalle note di un saxsuonato all’angolo di una strada qualunque.Uno stop sta lì, fermo, e non potrebbe essere altrimenti,a metà tra l’ombra e la luce piena … e anche questo non potrebbe essere altrimenti.Perché luci ed ombre si alternano,mentre il passo tradisce una certa dolorante zoppia.Il ginocchio è gonfio, fa male, perché il tempo è passato -poteva forse essere altrimenti ? - mentre passo dopo passo percorro la mia via ogni tanto cambiando le scarpele cui suole continuano a mordere il selciato.