Riflessionando

fragilità


..sulle piccole e grandi fragilità dell’essere umano....per me che faccio della fragilità e dell’imperfezione una caratteristicafondante del mio essere..La fragilità è l’uomo stesso e negarla significasprecare un pezzo essenziale della nostra persona..diceva Pascal: «L’uomo non è che una canna, la più fragile di tutte innatura, ma è una canna pensante». Già, pensante.. non è detto certo che ipensieri siano sempre ispirati all’idea di maturare, migliorare, essere se stessi..avolte i pensieri aprono abissi..Perché tutto è fragile. Da un’idea, di cui eravamoconvinti fino all’arroganza, a un sentimento che cambia con l’avanzare del tempo implacabile..da una speranza, senza laquale ci manca l’ossigeno del sogno, dell’impossibile tradotto in possibile, auna certezza, che crolla sotto i colpi di un soffio, specie se ha le basideboli..dalla gioia che sogniamo come irraggiungibile al dolore, alla tristezza che ci arriva sbattendoci addosso sul muso, in pienafaccia e senza preavviso, tutta la nostra piccolezza.Tutto è fragile, ma la nostra forza matura dalla debolezza, dalla virtù, tutta da riscoprire,della fragilità. E visto che nericonosco il valore, provo a rivalutare tutti i miei aspetti più vulnerabili,senza più nasconderli ma mostrandoli con calore e con empatia..la nostra fragilità, una volta mostrata con aperturaverso gli altri, ci mostra nuovi e più forti. Forse riconoscendo il diritto di sbagliare,riusciremo a sottrarci al nostro ossessivo auto-giudizio. Non c’è bisogno diesibizionismi e di forzature, la fragilità andrebbe mostrata con delicatezza econ gradualità e credo possa aiutare il nostro prossimo a immedesimarsi nellenostre debolezze, a condividerle. In una misteriosa catena di relazioni e di affetti..