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La vita della bambola

Post n°8 pubblicato il 10 Giugno 2008 da nightwish2002

Luca si affrettò più del solito per tornare a casa. Era curioso di vedere se ci avrebbe trovato Valentina o no. Al lavoro era stata una giornata pesante e il non aver dormito per tutta la notte non lo aveva aiutato affatto, ma mentre impaziente attendeva l'ascensore si rendeva conto che la stanchezza, come d'incanto era svanita. Cercò frettolosamente di infilare la lunga chiave nella serratura della porta blindata, ma nella foga la chiave gli cadde rumorosamente per terra. Piegato per raccoglierla senti, dietro alla porta i passi di Valentina... era ancora li. Provò un senso di soddisfazione e di gioia nel vedere la porta aprirsi e trovarsi davanti lei che gli sorrideva. Se avesse potuto avrebbe voluto fermare il tempo in quell'istante per quanto lo trovava meraviglioso. Entrò, si tolse le scarpe e appena rialzatosi si trovò le braccia di lei intorno al collo mentre le sue belle labbra si stampavano su di lui. Ebbe un attimo di sbandamento di fronte a tanta affettuosità. Valentina gli era sembrata una ragazza allegra e spiritosa, ma piuttosto  riluttante alle smancerie e quel suo atteggiamento così "da mogliettina affettuosa" lo aveva completamente spiazzato.

Luca sapeva che di li a poco Valentina sarebbe uscita per andare a lavorare. Avevano finito di cenare e lui la guardava mentre si preparava. Avvertiva dentro di se un senso di fastidio, sapendo quel che lei andava a fare, ma si sforzò di cacciare quel pensiero il più lontano possibile. "Quando hai finito di lavorare tornerai qui?" Ancora una volta le parole gli uscirono da sole, senza che lui potesse in alcun modo fermarle. "Tu sei stanco, non hai dormito tutta la notte e sei andato al lavoro... non resisterai fino alle tre di notte" rispose affettuosamente lei. "Ma se ti fa piacere, io torno volentieri" aggiunse poi. In realtà Luca era stanchissimo, ma pensò che avrebbe potuto dormire fin vero le due e mezza e poi avrebbe aspettato il suo ritorno. Le porse le chiavi di casa dicendole che, se lui si fosse addormentato lei sarebbe potuta entrare con quelle. "Certo che mi fa piacere... mi fa sempre piacere se tu sei qui" le disse mentre lei si infilava le scarpe. Sulla porta lei sporse le labbra verso di lui che subito si alzò e andò a baciarla. Un attimo e la porta si richiuse lasciando Luca da solo.

Luca continuò a girarsi e rigirarsi nel letto senza riuscire a prendere sonno. Si disse che quando uno è troppo stanco alle volte non riesce a prendere sonno, ma sapeva benissimo che si stava prendendo in giro da solo. Non riusciva a dormire perché si stava innamorando di Valentina e sapeva a quali rischi si stava esponendo. Sapeva che avrebbe dovuto evitare quella situazione dalla quale non sarebbe potuto venire nulla di buono, ma al tempo stesso era più che sicuro che ormai ci si era buttato dentro a capofitto e che non avrebbe fatto nulla, ma proprio nulla, per uscirne.  Decise  improvvisamente, come era solito fare quando la testa e la ragione gli dicevano una cosa, mentre il cuore e l'istinto ne dicevano un'altra. Si alzò ed andò in salone, si aprì una birra e accese la tv: quella ragazza gli piaceva e non doveva permettere alle sue paure e ai fantasmi del passato di rovinargli quei momenti così belli.

Era appena passata la mezzanotte quando Luca sentì la chiave infilarsi nella serratura. Controllò l'orologio appeso al muro... lo confrontò con il suo e con l'ora sul cellulare...non c'erano errori... non si era fermato l'orologio...era davvero mezzanotte e cinque. "Ah...come sono contenta" disse Valentina entrando "il locale è stato completamente vuoto per tutta la sera, nemmeno una persona!!!! Così ci hanno fatto andare a casa" Luca non sapeva se essere più contento per il fatto che lei fosse tornata prima o se esserlo perché il destino aveva fatto sì che, da quando si erano incontrati, lei non avesse più avuto modo di esercitare la sua "professione". Si alzò, le andò incontro e, davanti alla grande parete a specchio la abbracciò e la baciò, ma stavolta con non solo sulle labbra... era il primo bacio, una cosa che a Luca aveva sempre dato intense sensazioni. Gli piacque come baciava Valentina... non era una di quelle che infilano solo la punta della lingua (a Luca questa cosa non piaceva prorpio...per lui era come quelli che ti danno la mano solo con la punta delle dita...) o che la muovono troppo velocemente. Dava baci profondi e appassionati, pieni di calore!!! E Luca sentiva, durante il bacio che il corpo di lei veniva attraversato da improvvisi e forti fremiti.

Luca non ricordava quando fosse stata l'ultima volta che aveva fatto l'amore per quattro volte in una notte... probabilmente non era mai successo prima... ma in quella notte c'era qualcosa di magico. A lui piaceva molto il fatto che lei non fosse li a gambe larghe, tipo "fai quello che ti pare, basta che ti sbrighi", ma partecipasse al suo gioco erotico. Luca non amava le sveltine... a lui piaceva il sesso lungo, pieno di preliminari. Aveva cominciato lui, baciandole i piedi... infilando la punta della sua lingua fra in mezzo alle dita dei suoi piccoli piedi.... succhiandogli le dita dei piedi una ad una... e più sentiva i fremiti di lei, più lui si eccitava... poi era passato ai polpacci, fermandosi però prima un attimo a baciarle le caviglie... era salito su passando per la parte interna delle coscie.... sfiorandole appena il pube era passato a baciarle la pancia e l'inguine... dolcemente... con una lentezza esasperante, ma al tempo stesso eccitante... poi si era finalmente deciso ad affondare la sua lingua li dove lei desiderava. Poi rialzò la testa e si sporse verso le labbra di lei per baciarla... mentre lo faceva sentì le mani di lei che gli spingevano il bacino in basso e si ritrovò dentro di lei.

Valentina era abituata ad alzarsi tardi, anche perché raramente le capitava di riuscire ad andare a dormire prima dell'alba. Ma quella casa era così silenziosa da farla dormire ancora di più e meglio del solito. Il fatto che poi fosse ad un piano così alto, faceva in modo che tutti i rumori dall'esterno fossero quasi inudibili eliminando, praticamente, ogni possibile causa di disturbo. Rimase a lungo, dopo essersi svegliata, a pigrare nel letto, ripensando, ancora allo strano comportamento di Luca. Era abituata a uomini che da lei volevano una cosa sola e quella situazione, per quanto le desse sensazioni estremamente piacevoli, la faceva sentire in imbarazzo. Pensò che era inutile farsi troppe domande a cui, da sola, non avrebbe mai trovato risposta. Pensò che la cosa migliore fosse di chiedere, in maniera diretta, a Luca il motivo di questa mancanza di desiderio verso di lei. Sapeva di essere bella, ma come tante ragazze della sua età, sapeva crearsi un mucchio di complessi e il fatto che lui non l'avesse desiderata, secondo lei, era dovuto al fatto che lei non gli piacesse. Ricordò che lui aveva detto che gli piacevano le donne mediterranee, formose e con dei bei seni... lei era piuttosto magra e, pur essendo molto ben proporzionata, il suo seno era una seconda... la sua carnagione così chiara e i capelli chiarissimi poi la rendevano quanto di più lontano si potesse immaginare da una donna mediterranea!!!!

Seduta sul divano, davanti alla televisione pensò a quanto si era sbagliata nel pensare che una vita famigliare potesse essere banale e noiosa. Quell'uomo la faceva sentire così protetta, così curata... la riempiva di attenzioni e di premure. E' pur vero che Valentina sapeva benissimo che gli uomini all'inizio fanno sempre così, poi, una volta che hanno ottenuto quel che volevano, dopo un po' si stufano, rivolgono le loro attenzioni su altri "giocattoli" e tu diventi solo un fastidio a malapena sopportato, eppure qualcosa le faceva sentire che Luca era diverso. Ed era diversa anche lei. Mai e poi mai avrebbe immaginato di stare in casa ad aspettare un "lui" che tornasse dal lavoro... per di più gratis!!!! Le sembrava di vivere in un sogno... un sogno che, temeva, si sarebbe interrotto quella sera, quando lei sarebbe uscita da quella casa per andare a lavorare.

I suoi pensieri furono interrotti dal rumore squillante di una chiave che cadeva per terra al di la della porta di ingresso. Ebbe un brivido di apprensione e al tempo stesso di contentezza... corse verso la porta e la spalancò senza nemmeno guardare prima chi fosse (cosa assai pericolosa a Mosca) e vi trovò Luca piegato che, borbottando buffe parole in italiano, cercava di recuperare la chiave dal pavimento. Le venne assolutamente spontaneo accoglierlo con gioia ed affetto perché era veramente tanto contenta che lui fosse arrivato. Purtroppo avevano solo un paio di ore perché poi lei sarebbe dovuta andare a lavorare, ma decise che avrebbe usato quelle ore per capire se lei piaceva a Luca o no! Si sedette sul divano e fece cenno a lui di sedersi per terra fra le sue gambe; gli porse la birra e poi cominciò lentamente e dolcemente a massaggiargli il collo, la testa e le spalle. Sentiva la stanchezza di Luca e sentiva come si rilassava sotto le sue dita. "Perché mi hai chiesto di restare??" Domandò. Senti i suoi muscoli un attimo irrigidirsi, poi lui si girò e la guardò dolcemente..... "Che ti è dispiaciuto restare??" Odiava quando ad una domanda le rispondevano con un'altra domanda, era una cosa che la lasciava sempre disorientata. Avrebbe voluto insistere, ma ormai a che sarebbe servito?? Per lei era quasi ora di andare via e, una volta chiusa quella porta, quanto accaduto sarebbe stato solo nella sua memoria.

Solitamente il locale così vuoto metteva Valentina di malumore. Il tempo non passava mai e, soprattutto, non si guadagnava nulla. Il direttore si innervosiva e sgridava lei e le altre ragazze per qualsiasi sciocchezza. Ma quella sera, vedere il night deserto era quanto più potesse desiderare perché sapeva che, quando era così, spesso venivano mandate a casa prima e lei non stava più nella pelle. Era rimasta senza parole quando, mentre stava per andare via, Luca le aveva messo in mano le chiavi di casa dicendole che l'avrebbe aspettata. Era sicurissima che quella strana avventura finisse quella sera, che sarebbe rimasta una parentesi romantica nella sua vita sconclusionata, e invece... Quando la porta del locale si aprì e vide entrare tre uomini Valentina ebbe un sussulto ed un momento di sconforto. La loro presenza mandava in fumo tutti i suoi sogni. Rimase seduta sul suo divano guardando di traverso i tre uomini i quali, a loro volta, diedero una rapida occhiata in giro per il locale, si voltarono e rumorosamente come erano entrati se ne andarono via. Valentina guardò, cn un sorris beffardo verso il direttore del night e, dopo un suo gesto, capì che era già ora di alzarsi e di andarsi a cambiare per tornare a casa.

Luca le corse incontro, non appena lei richiuse la pesante porta dell'appartamento, come se non la vedesse da anni e, non appena la ebbe fra le braccia la baciò con tutta la sensualità e il desiderio... Valentina provò un forte brivido e si abbandonò a quel bacio. Non era certo una novellina del sesso...ma a lei il sesso piaceva e tanto e quel bacio, così profondo e appassionato la stava eccitando. Ancora abbracciati in quel lungo bacio si ritrovarono stesi sul grande letto. Lui le sfilava i vestiti baciandola ovunque. Quando sentì la lingua di lui frugarle fra le gambe, intensamente, ma delicatamente, si sentì sciogliere già in un primo orgasmo. Per lei l'orgasmo non era mai stato un problema, ma quello era l'orgasmo più dolce che avesse mai avuto.... lui si alzò verso di lei per baciarla e, vedendo che estava, lei lo prese e lo tirò verso di sè inarcandosi leggermente per farlo entrare...

La mattina dopo, di buon ora, seduti davanti alla grande finestra del salone, sorseggiando un caffè si guardavano compiaciuti e complici. La finestra dava verso est e il sole, già alto, illuminava ampiamente la stanza e i loro volti. Erano compiaciuti e soddisfatti, entrambi con il pensiero inseguivano momenti di quella notte e, al solo pensiero, sentivano l'eccitazione tornare. Era successo qualcosa di grande, di molto più grande di quello che entrambi in quel momento potessero capire o immaginare, qualcosa che avrebbe cambiato le loro vite per sempre.

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domatricedicetrioli
domatricedicetrioli il 10/06/08 alle 15:45 via WEB
Bello il periodo "...quando la testa e la ragione gli dicevano una cosa, mentre il cuore e l'istinto ne dicevano un'altra". Un gran bel conflitto vissuto dai molti umani :) Altra cosa che "salta agli occhi" e mi lascia, però, a dir poco perplessa è la grande "fiducia istintiva" dell' "attore principale" nel consegnare a lei le chiavi di casa. Io non l'avrei mai fatto :)
(Rispondi)
 
nightwish2002
nightwish2002 il 11/06/08 alle 17:46 via WEB
ti capita mai di provare una irresistibile attrazione per una cosa pur ben sapendo che quella cosa ti farà danno??? Non è fiducia, probabilmente è incoscienza...
(Rispondi)
 
 
lara382
lara382 il 12/06/08 alle 20:31 via WEB
il coraggio dell'incoscenza........ :-)))
(Rispondi)
 
 
domatricedicetrioli
domatricedicetrioli il 17/06/08 alle 13:59 via WEB
Sì, mi capita spesso, ma cerco sempre di "razionalizzare"; alla mia età non è permessa incoscienza. :))))
(Rispondi)
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