scrittori

Doppia vita


C'è gente che ha famiglia, lavoro, una vita normale. Niente lascerebbe presagire che... Ma andiamo cauti. Partiamo dall'inizio. Eccomi di nuovo su Second life. Giro un po'. Modifico il mio avatar. Riparto. Parlo. Faccio conoscenze. Riprovo a volare. Scendo. Prendo uno scooter. Faccio un giretto. Scendo. Salgo su un'altalena. Su e giù. Scendo. Salgo su un albero. Giro un altro po'. Non so che combino e a un tratto... Catapultato in un dove senza tempo. Forse mi hanno bannato. Così.Sì. Ti possono anche bannare.Se non stai attento ti estromettono da un luogo. Da un' island. Per esempio se - anche senza accorgertene - ti lasci alle spalle una scia di detriti, di "spazzatura", allora no. Non va bene. Ti bannano. La sensazione è strana. Ti senti colpevole. Colpevole di aver fatto qualcosa di illegale. Allora vorresti chiedere scusa. Ma non sai nemmeno a chi. Inciampi nel tuo inglese scolastico. Aveva ragione la tua insegnante. Ti sarebbe servito, un giorno, l'inglese. Ma tu avevi altro da fare. Allora te ne vai da qualche altra parte. Sulla map ritrovi Parioli. Teletrasporto. Eccomi. La tecno mi accoglie ancora frastornato. In quello spazio aperto la gente balla. Ma non così. Balla da dio. Se ti capita di passarci, attento. Ci fai una figura di merda, se provi e non ti riesce.Io l'ho fatta, ovviamente.  Ma ritornando all'inizio... La cosa più strana di Second life è stata scoprire che lì ci si può sposare con soli 10 Linden Dollars. E con altri 10 Linden Dollars arriva subito il divorzio!Dicevo. C'è gente che ha una vita normale, con moglie (o marito) e figli, cane e station wagon e utilitaria e lavoro normale o fintolavoro con contratto a tempo determinato. E invece di scendere in piazza. Invece di andare a protestare reclamare invocare minacciare, sai che cosa fa?Se ne sta comodo in poltrona ergonomica, ma con la schiena puntuta che presto sarà gobba, e da lì (casa o ufficio che sia), manovra il suo avatar. E lo sposa, se è il caso.Ecco, in quel momento sì che si sta facendo una doppia vita. Ma che dico: una seconda vita!In foto: Mia Farrow su Second life nella campagna per l'Africa