scrittori

La sera se è sera


Non è neroplumbea. Non pesa. Se sa di qualcosa sa di pentole.Pentole a fuoco lentoacceso da tempo immemoreper addormentare i mormorii di fame.Non è neroplumbea. Non pesa.Se bruciabrucia su qualche nota di Caposselamentre sventra la sensatezza perfetta del giorno che pesa.La sera: non è un intonacoper tappare pareti luride e bucateda inettitudine. La sera se s'affaccias'affaccia a poco a pocotra tintinnii di posateche usano i bambini tanto per usare, tanto per osare: ogni din è uno sgominare bande di silenziin fila per duecomandati dai soldati pensieri,dai pensieri assoldati. La sera se odora non odora di fatal quiete:è casomai un tango inventato sopra inquiete tenebree lunghe.Se graffia, la mia sera, quando graffia, è il graffio sulla padellalo smacco del fatosulla tavola apparecchiatadalla vecchietta-ziatta gucciniana.Si riconosce eccome, la sera quando è una sera unanimecome nelle finzioni borgesiane: all'incrocio quando il viavai si fa più lento e tacedentro l'audacia d'un sogno ruvidocome la grattugia sul reale.