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"Non avevo capito niente" di Diego De Silva


Ci porta da qualche porta la voce di Vincenzo Malinconico. CI porta dentro impagabili digressioni. E ce lo dice subito quando ci dice che è "un narratore incoerente", uno che ha "una cattiva tenuta di strada dei pensieri". Che ci vogliamo fare? Punirlo? Protestare? Chiudere un occhio e andare. Così, come viene. In un'epoca di navigatori satelitari ci culliamo negli intermezzi neri e bui. Non c'è la via precisa, non c'è: per uno che s'è perso in una storia aggrovigliata come questa. E ce lo dice subito. Nell'incipit. Mentre già ci seduce. Appena comincia a raccontare di quello che succede alla fine del suo amore. Del resto che potevamo aspettarci da uno che fa l'avvocato e in un'aula giudiziaria sbaglia la sola frase possibile e la inverte al punto da sciorinare un poetico Può in decisione passare al posto del tecnicamente corretto Può passare in decisione. Un avvocato, dunque, è questo Vincenzo Malinconico con il nome che è tutto un programma. Un avvocato poco morfosintattico. Un po' svitato? può darsi. Certo, sicuramente un po' sfigato visto che viene nominato d'ufficio difensore di camorristi famosi. Lui, che l'ultima causa penale l'ha fatta da più di tre anni. "Un pompiere che deve buttarsi in un incendio senza estintore", "uno studente impreparato diretto alla lavagna".E visto che ci parla di altruismo fuori luogo nel cpitolo iniziale, quello in cui racconta quanto fa male sentirsi dire che "in fondo lo sapevamo tutti e due" oppure che è "troppo tardi per tornare indiero" e tutte quelle formule imbarazzanti e inadeguate di lei che molla lui: allora sì, lo seguiamo volentieri uno così, uno come l'avvocato Vincenzo Malinconico. E lo ritroviamo nel capitolo intitolato "Flirtare con le ex", mentre tira fuori il cellulare, lo porta all'orecchio, risponde a un chiamante immaginario e se la dà a gambe, lontano da lei.Eccolo. Accelera.Rallenta.Poi accelera di nuovo. Attraversa.E finalmente se ne va. E noi con lui. E con il suo pensiero sghembo, col suo linguaggio disarticolato, smembrato. Noi con lui, allibiti e sorridenti. Come uno che non aveva capito niente.