scrittori

Notte bianca notte nera


La ministra è stramiss mi scappa stronz ma mi trattengose il troppo stroppia si rassegnidistratta non s'avvede dei cobas.Lei pensa che il docente è scelleratonon coglie che s'è rott pure o cazz.Lei piglia e poltroneggiapoi s'assentaritorna spara numeri e s'assetta.La vedi la ministra quanto è strana.Lei gongola del taglio e del tailleurscomoda i numeri, sciorina previsionimentre il nero della notte  ammutolisce i cuori,ogni sapienza soccombe ammutinata. E la grazia e l'arte e la bellezza rimangono raminghe tra i docentiallo sconquasso. S'aggrappano impertinentie perdenti nel fondo della notte nera poi s'allontanano con una risma di sudate carte: e di lor si spendea la miglior parte.