Alla fine Carmelo Burningstone era uscito dall'auto che lo aveva intrappolato. Ed era uscito assieme a macerie di pensieri. Se solo avesse saputo che c'eravamo organizzati perché non ci sfuggisse se non per brevi tragitti. La sua routine era la nostra. Solo che noi la vivevamo a tratti, lui per forza di cose non poteva abbandonarla. Magari c'aveva pensato un sacco di volte. Ma noi, a parte il fatto di osservare e poi di trascrivere la sua vita, mica ci mettevamo a fare gli inseguitori dei pensieri di Carmelo Burningstone? Così era deciso. Ora si dirigeva al centro. Poi sarebbe andato in un bar a sorseggiare un caffè. Poi ancora... Ma ecco che tocca a me. Lo vedo. Ecco che s'incammina. Rompe la routine, prende una strada insolita. A quest'ora? Ma dove diavolo... Al cellulare l'invadenza non intercettava un bel niente. Io ero troppo lontano per ascoltare. Cercavo di interpretarne gli umori dalle espressioni e dai gesti, dai movimenti del corpo, dal lento incedere o dal ticchettio rapido e secco. Burningstone, tutto questo a te. Chi poteva dirlo, caro Carmelo Burningstone? Il mio continuo battito sulla tastiera mentre ti vedo, mi raggomitolo e ti viviseziono come un fenomeno da baraccone. C'è stato chi ha pensato che volessi fare di te una leccornia per i miei successi. Burningstone!E invece no. Un motivo c'è se abbiamo deciso di aggiustare le nostre sette vite su di te. Un cappotto si muove per strada e nasconde buoni ottanta chili di chissà quale vita. Ma non cediamo mai alla tentazione della psicolofilia. Un lusso che non ci interessa.
Burningstone
Alla fine Carmelo Burningstone era uscito dall'auto che lo aveva intrappolato. Ed era uscito assieme a macerie di pensieri. Se solo avesse saputo che c'eravamo organizzati perché non ci sfuggisse se non per brevi tragitti. La sua routine era la nostra. Solo che noi la vivevamo a tratti, lui per forza di cose non poteva abbandonarla. Magari c'aveva pensato un sacco di volte. Ma noi, a parte il fatto di osservare e poi di trascrivere la sua vita, mica ci mettevamo a fare gli inseguitori dei pensieri di Carmelo Burningstone? Così era deciso. Ora si dirigeva al centro. Poi sarebbe andato in un bar a sorseggiare un caffè. Poi ancora... Ma ecco che tocca a me. Lo vedo. Ecco che s'incammina. Rompe la routine, prende una strada insolita. A quest'ora? Ma dove diavolo... Al cellulare l'invadenza non intercettava un bel niente. Io ero troppo lontano per ascoltare. Cercavo di interpretarne gli umori dalle espressioni e dai gesti, dai movimenti del corpo, dal lento incedere o dal ticchettio rapido e secco. Burningstone, tutto questo a te. Chi poteva dirlo, caro Carmelo Burningstone? Il mio continuo battito sulla tastiera mentre ti vedo, mi raggomitolo e ti viviseziono come un fenomeno da baraccone. C'è stato chi ha pensato che volessi fare di te una leccornia per i miei successi. Burningstone!E invece no. Un motivo c'è se abbiamo deciso di aggiustare le nostre sette vite su di te. Un cappotto si muove per strada e nasconde buoni ottanta chili di chissà quale vita. Ma non cediamo mai alla tentazione della psicolofilia. Un lusso che non ci interessa.