scrittori

Canzone rap per rapimenti progressivi


La pioggia di oggi chi l'asciuga sui tralicci per le strade senza portici oltre San Luca chi chi? Chi la decifra la mafia se spappola il ventre del cielo a colpi di lupara chi chi? Chi c'era sopra le case dei ferrovieri quando il secondo dopoguerra gli spalancava sorrisi nei primi cinematografi chi chi? Chi è che è rimasto con Nutless chi chi? Chi scova la custodia della concordia. Chi? Chi è quell'amico che passa distratto dentro allo scafandro? Che è quel vortice di parole belle, quelle di Ermione, se poi si perde il mondo nell'orlo del barattolo sottovuoto. Appesi i pianeti se ne restano alle stringhe degli scienziati. Appesi come scarponi con le punte arrotondate dal girogirotondo. Appesi girano come la balle. Girini danzano la loro danza anfibia. Molluschi grattano. Insetti s'affaticano coi loro tormenti nei paesi dei torrenti secchi. Insetti senza gru telecomandate. Una pizzapane fumante annebbia il monitor. Le idee già non hanno nitore. Un televisore ultrapiatto raglia la nostra nostalgia per i transistor e il bianchennero tiranno non è un chiodo fisso contro il progresso. Più tardi torneranno i decadenti coi loro albatri poetici. Adesso l'ultimo suv scodinzola per aria il suo co2, la bua del mondo dura un secondo nell'eterno giro. Il gettone s'è incastrato nella fessura. Un bimbo allunga la mano dal finestrino. Saluta il suo futuro mentre un vecchio si volta e spegne la tivvù e se l'inghiotte  il buco nero di ogni sera.