scrittori

litania spiaccicata in sol minore


 Un lamento disperso in forma di suono di parole come anime dissidenti e nervose capricciose bambine che s'urtano a un niente arriviste fanatiche non s'appellano al dubbio poi graffiano e sgomitano soddisfatte all'arrivose corteggiano a vanvera giocano al doppiogioco sono chiacchiere al vento o diceria dell'untore un lamento disperso rompe mille certezze. Ci castigano quando le poniamo con cura dentro il fodero-pudore che chiamiamo silenzio dentro la notte più nera spiaccicata sul mondo di sei miliardi di zombi dissepolti o di guru è la notte più nera spiaccicata là in fondo quando c'è pure un tizio che rimane in ascolto e sa starsene zitto anche se arriva il suo turno tra le dita Argo il cieco lo solletica e lo cura. Un indennizzo discreto contro peripezie finte.